Degattoupage 21 – Colazione con Cleopatra23 novembre 2020
Dopo "Colazione da Tiffany"...
Degattoupage 21
Colazione con Cleopatra
collage 14,8x21 cm.
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Categorie: animali · cibo · creatività · degattoupage · fotografia · gatti
Tags: bacon, biscotti, brioche, burro, caffè, cereali, ciambella, ciotola, Cleopatra, collage, cucchiaino, decoupage, degattoupage, fetta biscottata, fragole, frutta secca, frutti di bosco, gatto, latte, marmellata, muesli, nastrina, pan di stelle, pane tostato, semi di chia, sfogliatella, tazza, tè, uova al tegamino, yogurt, zucchero
Post post-natalizio 2: Lindor Lindt25 gennaio 2020
Di palla in palla...
Lindor la famosissima pralina rotonda, prodotta dall'azienda svizzera Lindt & Sprüngli, è caratterizzata, come dice la pubblicità, da un guscio di finissimo cioccolato che racchiude un ripieno dall'irresistibile
scioglievolezza.
La tipica forma a boule risale al 1949 quando con l'avvicinarsi del Natale i Maîtres Chocolatiers Lindt pensarono di incartare il cioccolatino appena creato, dal cuore incredibilmente morbido, in un'incarto rosso e luminoso che lo rendeva simile a una bellissima pallina per l'albero.
Se l'incarto rosso contraddistingue fin dalla sua nascita l'inimitabile Lindor al latte, il cioccolatino più noto di casa Lindt, tanti altri colori e sapori di anno in anno hanno arricchito la golosa offerta di queste praline.
Attualmente sul sito Lindt italiano sono disponibili 15 gusti Lindor: cioccolato al latte, cioccolato fondente, cioccolato fondente 60%, cioccolato fondente 70%, cioccolato bianco, nocciola, mandorla, pistacchio, cocco, fragola, cuore bianco, stracciatella, cappuccino, caramello e caramello salato ma come non ricordare e menzionare anche: mango, arancia, menta, delizia di agrumi, coccola di crema, caffè, gianduia, champagne e cannella.
Lindor latte (rosso): guscio di cioccolato al latte e ripieno al cioccolato al latte
Lindor fondente (blu): guscio di cioccolato fondente 45% e ripieno al cioccolato al latte
Lindor fondente 60% (nero e argento): guscio di cioccolato fondente 60% e ripieno al cioccolato fondente
Lindor fondente 70% (nero e oro): guscio di cioccolato fondente 70% e ripieno al cioccolato fondente
Lindor bianco (oro): guscio di cioccolato bianco ripieno al cioccolato bianco
Lindor nocciola (marrone): guscio di cioccolato al latte e granella di nocciola e ripieno al cioccolato al latte
Lindor mandorla (viola): guscio di cioccolato al latte e ripieno alla mandorla
Lindor pistacchio (verde): guscio di cioccolato al latte e ripieno al pistacchio
Lindor cocco (acquamarina): guscio di cioccolato al latte e ripieno al cocco
Lindor fragola (rosa): guscio di cioccolato bianco e pezzetti di fragola e ripieno alla fragola
Lindor cuore bianco (azzurro): guscio di cioccolato al latte e ripieno al cioccolato bianco
Lindor stracciatella (azzurro chiaro): guscio di cioccolato bianco e granella di cacao e ripieno al cioccolato bianco
Lindor cappuccino (beige): guscio di cioccolato bianco e granella di caffè e ripieno al cappuccino
Lindor caramello (bronzo): guscio di cioccolato al latte e ripieno al caramello
Lindor caramello salato (verde petrolio): guscio di cioccolato fondente e ripieno al caramello salato
Dimenticato qualche gusto?
www.lindt.it
www.facebook.com/lindor
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Categorie: cibo
Tags: 1949, albero, arancia, boule, caffè, cannella, cappuccino, caramello, caramello salato, champagne, cioccolatino, cioccolato, cioccolato al latte, cioccolato bianco, cioccolato fondente, cocco, coccola di crema, colori, cuore bianco, delizia di agrumi, fragola, gianduia, guscio, incarto, Lindor, Lindt & Sprüngli, luminoso, Maîtres Chocolatiers, mandorla, mango, menta, morbido, Natale, nocciola, pallina, pistacchio, pralina, ripieno, rosso, sapori, scioglievolezza, stracciatella, Svizzera
Birre McGargles11 dicembre 2018
Per il momento ho assaggiato solo la Granny Mary's Red Ale per un'istintiva affinità con la vecchietta incazzata...
Le birre
McGargles sono prodotte dalla Rye River Brewing Company a Kildare, in Irlanda. La produzione è iniziata nel 2013 nella città di Kilcock e successivamente si è spostata a Celbridge, una città ricca di storia per la birra.
Negli ultimi anni la gamma di birre è stata ampliato e ora include:
Granny's Red Ale: avvolgente aroma maltato di biscotti, arrosto, caramello con un pizzico di mirtilli rossi equilibrato da una nota luppolata terrosa e amara.
Retro IPA di Ned: gusto bilanciato e rotondo con note caramellate e floreali.
Francis 'Big Bangin' IPA: sapore semplice e pulito, che "spacca"!
Frank's Lager: floreale e morbida è una birra matura di grande grazia.
Sean's Export Stout: aroma fruttato con note di caffè e caramello. Intenso gusto di caffè, cacao e melassa bilanciato da un leggero finale amarognolo.
Double IPA di Dans: sapore intenso e fruttato dove si riconoscono mango, ananas e limone candito e note di pino e pompelmo. Bilancia morbidezza e sentori amarognoli.
Rosie's Pale Ale: carattere amaro e agrumato bilanciato da un morbido corpo maltato. Presenta aromi di pompelmo, buccia d'arancia, pino e note leggere di biscotto, pane e malto tostato.
Daragh's Session IPA: seducente con intensi aromi di frutta matura, mandarino e pino, ha corpo setoso e pieno con note amare e resinose.
Jim's Stout: corposa con aromi di caffè, cioccolato e caramello, ha una delicata amarezza bilanciata da un finale secco.
Dal 2017 il birrificio ha aperto al pubblico. Il tour consente di osservare ogni fase del processo di produzione, dalla macinatura del malto fino all'imbottigliamento della birra.
mcgargles.com
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Tags: amarezza, ananas, aroma, arrosto, bilanciamento, birra, birrificio, biscotto, bottiglie, buccia d'arancia, cacao, caffè, caramello, carattere, cioccolato, corpo, Daragh's Session IPA, disegni, Double IPA di Dans, equilibrio, etichette, fiori, Francis 'Big Bangin' IPA, Frank's Lager, frutta matura, Granny's Red Ale, gusto, Irlanda, Jim's Stout, Kildare, limone candito, luppolo, malto, mandarino, mango, McGargles, melassa, mirtilli rossi, morbida, note, pane, pino, pompelmo, produzione, Retro IPA di Ned, Rosie's Pale Ale, Rye River Brewing Company, sapore, Sean's Export Stout, secca, sentori, tour
Le colazioni letterarie di Petunia Ollister2 marzo 2018
Una piacevole scoperta grazie all'articolo "Aggiungi un post a tavola" di Giuliano Pavone...
Petunia Ollister (Stefania Soma) è una photoblogger diventata famosa per i suoi #bookbreakfast: scatti alla luce del mattino dove un libro viene immortalato con una colazione a tema.
Ha da poco pubblicato il libro "Colazioni d'autore" con Slow Food Editore dove le sue fotografie sono corredate da citazioni tratte dai libri e ricchi compendi di ricette.
Dice Petunia: "... non mi sento una fotografa, così come chi studia filosofia non è un filosofo. Le mie immagini funzionano sul web per la loro immediatezza, ma i fotografi fanno un lavoro diverso dal mio. Oggi, con l'evoluzione delle tecnologie digitali, avere delle conoscenze tecniche è meno importante di prima, anche se cresce il peso della postproduzione. Per fare una bella foto ci vuole soprattutto buon gusto, lo stesso che permette di vestirsi bene, di scegliere il vino giusto, insomma di
inquadrare il mondo nella maniera migliore". E ancora: "Non concepisco un pasto triste. Anche i piatti più semplici devono essere fatti bene."
«Dopo aver messo le valigie in uno degli armadietti della stazione, mi sono infilato in un bar e ho fatto colazione. Una colazione molto abbondante, per me: succo d’arancia, uova col bacon, pane tostato e caffè. In genere bevo solo un po’ di succo d’arancia. Sono uno che mangia pochissimo. Sul serio. Ecco perché sono magro da far paura.» da "Il giovane Holden" di J.D. Salinger.
www.instagram.com/petuniaollister
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“Senza fermate intermedie” di Antonio Manzini11 agosto 2017
Dalla raccolta "Viaggiare in giallo" di Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri
«Allora che fa, Schiavone?» il questore lo sorprese alle spalle. Rocco si voltò con il bicchierino di plastica ancora pieno a metà. «Mi prendo un caffè!»
«Non fraintenda», Costa infilò la pennetta nel distributore, «mi riferisco a giovedì» e spinse il pulsante.
Schiavone prese tempo sorseggiando la ciofeca amarognola dal colore paludoso. «E non lo so. Giovedì?» non ricordava minimamente cosa sarebbe accaduto giovedì di così importante.
«Eh sì, giovedì» insistette il questore osservando il suo bicchierino che si stava riempiendo di quella sostanza giallastra che la macchinetta si ostinava a chiamare cappuccino, ma che al cappuccino somigliava come un trattore a una Ferrari.
«Giovedì, giovedì, giovedì... »
«Schiavone!» sbuffò il superiore. «Giovedì c'è l'inco...?» e lo guardò intensamente, aspettandosi che il vicequestore proseguisse, ora che l'aveva instradato.
«C'è l'incontro...?»
Costa annuiva. «Ottimo, Schiavone. Perché c'è l'incontro per la fe...»
«Per la fede?» azzardò Rocco.
«Ma quale fede e fede! Comunicare con lei mi debilita».
«Dottor Costa, le confesso che non ho la più pallida idea di cosa mi stia parlando».
«La festa del centosessantunesimo anno dalla fondazione della polizia di stato!»
«Ammazza, sò già passati 161 anni? Come vola il tempo, dottore».
Costa non apprezzò. Tolse la bevanda ormai pronta dal distributore. «E la celebriamo come sempre in questura. Ho fatto girare la circolare, lei non legge le circolari?».
«Sempre, dottore». (...)
«Vada, vada» finalmente sorseggiò il cappuccino.
Una smorfia di disgusto si dipinse sul volto abbronzato del questore. «Schiavone, lei crede che ci siano i termini per una denuncia ai gestori di questa macchinetta per tentato omicidio? Questo è veleno!»
«Credo proprio di sì» e sorridendo Rocco si avviò verso la sua stanza. (...)
«Dove l'ho messa? Sono sicuro che era qui. L'ho ricevuta l'altro ieri! ». Altri fogli misteriosi, appunti presi con una grafia da medico condotto. Niente, non trovava niente. Aprì un cassetto. Agende, post it da riempire, penne e pennarelli. «Giuro che era qui! Chi tocca le mie cose?» urlò, sapendo perfettamente che nessuno, neanche le donne delle pulizie, osavano sfiorare quella scrivania. Poi la vide. La lettera da Roma. Sorridendo e con gli occhi illuminati la alzò verso il soffitto, come fosse il Graal. L'ossigeno tornava nei polmoni. «Eccola!»
Era la convocazione che aveva ricevuto una settimana prima dal condominio di via Poerio, Monteverde Vecchio, Roma, casa sua. Veniva indetta una importantissima riunione per il rifacimento della facciata storica del palazzo. Giorni prima, appena l'aveva letta, aveva imprecato. (...)
La riunione in seconda convocazione era proprio per giovedì! Lo ricordava bene. Non aveva intenzione di parteciparvi, una riunione condominiale si stanziava all'ottavo grado della scala delle rotture di coglioni. Ma rispetto a una festa della polizia in questura, nono grado pieno con una tendenza al nove e mezzo, l'assemblea condominiale era una passeggiata. E poi una spesa così esagerata richiedeva la sua presenza.
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La piccola Frida di Tascha Parkinson13 luglio 2017
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Chocoroscopo1 gennaio 2016
Non credo più alle stelle ma al cioccolato si...
Che cioccolato sei?
Ariete: cioccolato fondente all'85 o addirittura al 99% rigorosamente in tavoletta oppure aromatizzato al peperoncino, al pepe o al sale.
Toro: un cremino alla nocciola o alla vaniglia oppure una cioccolata in tazza spruzzata di cannella.
Gemelli: una tavoletta con cereali o riso soffiato oppure cioccolato alla menta, all'anice o al rosmarino.
Cancro: cioccolato al latte o bianco ma anche al miele o alla vaniglia oppure una fonduta al cioccolato con frutta fresca.
Leone: un boero o delle scorzette tuffate nel cioccolato fondente oppure un marron glacé o del marzapane ricoperto.
Vergine: una tavoletta alla nocciola o al muesli oppure cioccolato fondente all'80%.
Bilancia: una pralina al barolo, al caramello, allo champagne o ai frutti di bosco oppure un classico bacio.
Scorpione: una fonduta al fondente oppure cioccolato allo zenzero, al ginseng, al pepe o al peperoncino.
Sagittario: cioccolato alla mandorla, alla noce, al cocco o al pistacchio oppure speziato alla cannella, ai chiodi di garofano o allo zenzero.
Capricorno: cioccolato fondente al caffè o un frollino con pezzettoni di cioccolato.
Acquario: una fonduta con spiedini di frutta oppure cioccolato alla liquirizia, al limone o al sale.
Pesci: una cioccolata bianca in tazza oppure un gianduiotto o un cioccolatino con cuore cremoso.
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La Sidreria28 febbraio 2014
Bella serata a La Sidreria con tanto di inaspettato incontro mondogattoso e insolita grandinata invernale... In bocca al lupo a Lisa per la sua nuova avventura e grazie all'intera tavolata anche per la poesia in rima baciata...
La Sidreria, in zona Forlanini, è un locale allegro e informale con formula
all you can eat (and drink!).
L'ampio menu fisso, che cambia mensilmente, propone piatti semplici ma originali e stuzzicanti dove la mela regna sovrana. Tre antipasti, due primi, un secondo e un piatto con tre assaggi di dolci, spillatura illimitata (ma senza sprechi) di cinque tipi di sidro da una grande botte a parete, acqua, caffè e liquorino da scegliere tra una sfiziosa selezione. Bis concessi a patto di esserne in grado!
Ideale per una divertente cena tra amici diversa dal solito.
Sulla strada che univa Milano a Brescia, all'altezza del terzo cippo miliare sorgeva, già in epoca romana, un piccolo negozio di alimenti, vini e stoffe che serviva i bisogni dei viandanti. Sono poi le cronache del 1346 a parlare di "un'osteria rivierasca presso il pons Opii sul Lambretto" detta dell’Oppio, nome derivante dall’Acero opalo o Loppo largamente diffuso nella zona. Durante la dominazione spagnola poi, trecento anni dopo, l'osteria diventava una tipica posteria pronta ad accogliere stranieri e passanti. Negli anni intorno al 1848, il generale austriaco Josef Radetsky frequentava abitualmente l'"Hosteria del Oppio" e se di giorno nel locale si ritrovano a bere e mangiare i suoi uomini la notte intorno agli stessi tavoli si davano convegno giovanotti armati di moschetto con la coccarda tricolore sul cappello che presero poi parte alle cinque giornate di Milano. E' passato molto più di un secolo da quegli anni e oggi "La Sidreria" rinnova la sua tradizione di locanda storica riproponendo una bevanda un tempo diffusa in tutto il nord Italia: il sidro.
Coeur de Neufchatel: formaggio francese di latte vaccino crudo a crosta fiorita e pasta morbida e cremosa è prodotto con la caratteristica forma di cuore. Ha ottenuto il marchio AOC nel 1969 e pare sia il formaggio più vecchio della Normandia dato che le sue origini risalgono al 1035. La leggenda racconta che durante la guerra dei Cento Anni, per la festa di fine anno, le giovani donne offrissero ai soldati inglesi questi formaggi a forma di cuore come segno d'amore.
Belper Knolle: formaggio svizzero di latte vaccino crudo modellato a mano a forma di piccola sfera e poi passato nel pepe nero macinato grosso, aglio e sale dell’Himalaya. Ha un sapore molto deciso e particolarmente aromatico. E’ l’invenzione di un casaro di Belp, cittadina a pochi chilometri da Berna, il nome letteralmente significa tartufo di Belp per il suo aspetto e perché quando è stagionato può essere tagliato a lamine sottili proprio come un tartufo.
Ho già voglia di provare il menu di marzo!
www.lasidreria.it
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