foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Orridi da mangiare
3 marzo 2015

Pensavo fosse giunto il momento di iniziare a fotografare le mie creazioni culinarie ma... anche no!



Orridi da mangiare... il peggio dei foodblog italiani.
ATTENZIONE! PIATTI ESPLICITI.

Orridi da mangiare è un blog irriverente, cattivo e politicamente scorretto che raccoglie le peggiori foto-ricette dai blog di cucina italiani. "Fatevene una ragione" annunciano i tre autori (Joshua, Ramon e Chico) nella pagina CHI SIAMO e perchè questo blog.

"Quello di nutrirsi è un bisogno naturale di tutti gli esseri viventi: lo facciamo tutti, i più fortunati due volte al giorno, a pranzo e a cena. Per nutrirsi, da qualche migliaio d'anni a questa parte, l'uomo cuoce il suo cibo, così da renderlo più masticabile, invitante e digeribile. Peccato che qualcuno abbia inventato i food blog e da quel momento tutto sia andato a puttane.
Facendo le dovute eccezioni infatti, il più delle volte la rete è invasa da siti e blog di cucina che pubblicano piatti assolutamente inguardabili, poltiglie incolore, pasticci osceni, ricette scialbe e liquami infelici.

Ecco in poche righe la mission di questo blog, che vuole sobbarcarsi un lavoro immane e francamente schifoso: raccogliere gli orrori da mangiare, che ogni giorno i food bloggers italiani ci propinano instancabilmente.

Questo blog è ironico, sarcastico, cattivo, irrispettoso, irriverente e fa i ruttini a tavola. Noi non siamo una guida michelin, quindi anche se doveste trovare una vostra ricetta su questo sito, niente paura, non perderete punti da chef, nè stelle. Non vogliamo perseguitarvi, nè offendervi, stiamo solo scherzando, e un brutto piatto può capitare a chiunque.
Siamo perfettamente consapevoli che i foodbloggers non professionisti ci mettono il cuore, noi ci aggiungiamo il fegato e così ci facciamo un bello spezzatino alla faccia di chi si prende troppo sul serio."


Da leggere anche l'avviso sui contenuti in homepage.

"I contenuti (testo e immagini) presenti in questo blog potrebbero impressionare le persone più sensibili e gli stomaci più delicati. Ci preme affermare la più totale distanza dai blog dai quali prendiamo le foto, perchè cancelliamo i marchi e omettiamo la fonte: infatti non vogliamo appropriarci delle vostre ricette, nè sputtanare in pubblico i vostri blog, noi stiamo solo scherzando. Tuttavia, pur ricordando a tutti i lettori privi di senso dell'umorismo che questo è un blog satirico, invitiamo chiunque si senta offeso dalla pubblicazione di qualche piatto indecente o di qualche foto di sua proprietà intellettuale, a segnalarci tali immagini, che verranno quasi immediatamente oscurate dalle pagine di questo blog, ma non dalla nostra memoria. Che li ricorderà per sempre."

orroridamangiare.blogspot.it

Il titolo del post "La cucina degli avanzi: il secchio dell'umido in un boccone" per me è vera poesia...

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Il re spaghetto
24 febbraio 2014

A me piace variare e provare formati nuovi... ho solo un'avversione totale per le ruote...


Academia Barilla svela, riportando i dati 2013 sulle vendite raccolti dalla società di sondaggi Nielsen, quali sono i formati di pasta preferiti dagli Italiani tra gli oltre trecento presenti sul mercato.

La classica vede ai primi dieci posti:
  1. Spaghetti (14,4% del volume totale di pasta venduta in Italia). Il nome deriva da “piccoli spaghi”, sono il formato più amato in assoluto, non a caso rappresentano la cultura alimentare italiana nel mondo e sono presenti in tutte le tradizioni culinarie regionali. Universalmente conosciuti e apprezzati sono gli spaghetti al pomodoro e basilico, senza dimenticare quelli alla carbonara classici della cucina romana.
  2. Penne rigate (8,5%). Devono il proprio nome alla penna d’oca utilizzata per scrivere che era tagliata in obliquo, sono uno dei rari formati con una data di nascita certa, infatti nel 1865 un pastaio genovese brevettò una macchina in grado di tagliare in diagonale la pasta fresca. Le penne rigate sono perfette all’arrabbiata, ricetta piccante tipica della cucina siciliana proposta nei ristoranti di tutto il mondo.
  3. Fusilli (7%). Il nome deriva dal termine “fuso”, strumento di legno per la filatura a mano su cui si avvolgeva la pasta, il formato di derivazione araba si è diffuso in Italia a partire dalle regioni meridionali. l fusilli si sposano con moltissimi condimenti dai più elaborati ai più semplici a base di verdure.
  4. Tortiglioni (5,6%). Il loro nome nasce dal latino popolare tortillare ovvero girare, formato caratteristico dell’Italia del sud, in particolare della Campania, sono oggi presenti in tutte le regioni. I tortiglioni sono esaltati da sughi saporiti e corposi a base di carne o formaggio.
  5. Mezze penne rigate (5,3%). Della grande famiglia delle penne, sono più corte ma hanno lo stesso diametro delle penne. Le mezze penne sono molto versatili e si abbinano con sughi di vario tipo, sono utilizzate anche per insalate fredde e pasticci al forno.
  6. Spaghettini (5%). Hanno il diametro più sottile degli spaghetti e conseguentemente una cottura più rapida. Generalmente gli spaghettini si abbinano a sughi all'olio che non li appesantiscono, possono essere usati anche per l’intramontabile aglio, olio e peperoncino.
  7. Bavette (3,7%). Formato antico di origine ligure, forse già presenti nel XIII secolo. La forma schiacciata delle bavette offre una superficie maggiore per far aderire il sugo, l’abbinamento più tipico è quello con il pesto alla genovese.
  8. Pennette rigate (2.7%). Più sottili rispetto alle penne, si amalgamano alla perfezione con i sughi. Sono molto utilizzate per la pasta alla norma, tipica ricetta della cucina siciliana.
  9. Farfalle (2.6%). Molteplici sono i nomi regionali dati a questo formato diffuso in tutta Italia, con ali che trattengono il sugo e una pinzatura centrale che risulta diversamente consistente. Le farfalle sono adatte sia per condimenti robusti e invernali, sia per sughi più leggeri e tipicamente estivi.
  10. Rigatoni (2%). Tipici dell’Italia centro meridionale, il loro nome deriva dalla rigatura ottenuta dalle trafile in bronzo che permette di assorbire e raccogliere il condimento. Sono i protagonisti di uno storico spot Barilla girato negli anni 80 da Federico Fellini dove di fronte a un menu ricco di piatti dai nomi altisonanti, una signora sofisticata sorprende il cameriere ordinando semplicemente: “RIGATONI”. Perfetti per pasticci e timballi al forno, sono adatti anche per sughi da mantecare come nella tipica ricetta laziale cacio e pepe.
Barilla pubblica per l’occasione il nuovo libro “I love pasta” che propone una ricetta per ciascuno dei primi dieci formati classificati.

www.academiabarilla.it

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