Ricetta: risotto alla zucca con gorgonzola11 ottobre 2020
Risottino autunnale...
Risotto alla zucca con gorgonzola e rosmarino
400 gr. di riso Carnaroli
350 gr. di polpa di zucca (delica o mantovana)
120 gr. di gorgonzola dolce
mezzo bicchiere scarso di vino bianco
1 spicchio d'aglio
1 dado vegetale
rosmarino
semi di zucca decorticati
olio extravergine d'oliva
parmigiano grattugiato
sale e pepe
Tagliare la polpa della zucca a dadini, cuocerla brevemente in padella con olio e rosmarino e salarla in ultimo.
Scaldare nella pentola a pressione poco olio con uno spicchio d'aglio poi unire il dado sbriciolato e il riso a tostare. Togliere l'aglio, sfumare con il vino bianco quindi aggiungere la zucca e il gorgonzola a pezzetti.
Aggiungere acqua calda sino a superare di un dito abbondante il livello del riso quindi chiudere la pentola a pressione, cuocere per cinque minuti dal fischio poi spegnere il fuoco e aspettare tre minuti prima di fare sfiatare la valvola.
Mescolare bene il risotto sul fuoco aggiungendo, se necessario, altra acqua calda e pepare.
Completare i piatti con alcuni semi di zucca decorticati e una spolverata di parmigiano grattugiato.
Se non piace il sapore deciso del gorgonzola sostituirlo con del taleggio.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: aglio, Carnaroli, dado vegetale, delica, gorgonzola dolce, mantovana, olio, parmigiano, pentola a pressione, pepe, polpa, ricetta, riso, risotto, rosmarino, sale, semi di zucca, taleggio, vino bianco, zucca
Ricetta: calamarata con ciuffi di calamaro8 febbraio 2020
Versione eretica di una milanese imbruttita ai fornelli, spero che nessun napoletano la prenda sul personale...
Calamarata con ciuffi di calamaro e patè di pomodori secchi
400 gr. di calamarata
400 gr. di ciuffi di calamaro surgelati
400 gr. di passata di pomodoro
2 spicchi d'aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
2 cucchiaini di patè di pomodori secchi
1 peperoncino
prezzemolo
olio extravergine d’oliva
sale
Fare scongelare i ciuffi di calamaro poi asciugarli bene e tagliarli, se necessario, a pezzi grandi circa come la calamarata.
In una pentola a pressione insaporire l'olio con gli spicchi d'aglio tagliati a fette e, dopo averli eliminati, aggiungere il peperoncino sbriciolato, i ciuffi di calamaro e successivamente sfumare con il vino bianco. Unire la passata di pomodoro e cuocere per una decina di minuti dal fischio.
Tenere il sugo piuttosto liquido e aggiungere il patè di pomodori secchi e il prezzemolo tritato, salare solo se necessario.
Lessare la calamarata in abbondante acqua salata lasciandola piuttosto al dente, quindi completare la cottura in un saltapasta con abbondante sugo.
La calamarata è un saporito primo piatto tipico della cucina napoletana preparato con l'omonima pasta, un formato speciale (simile ai mezzi paccheri) la cui forma ricorda appunto gli anelli di calamaro. La pasta è avvolta in un cremoso sugo di pomodorini freschi e calamari dove gli anelli di pesce si confondono con quelli di pasta.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: aglio, anelli di calamaro, calamarata, ciuffi di calamaro, Napoli, olio, passata, pasta, patè di pomodori secchi, pentola a pressione, peperoncino, pomodorini, pomodoro, prezzemolo, ricetta, sale, saltapasta, vino bianco
Ricetta: tagliolini alla noce moscata con ragù di vitello26 dicembre 2019
Variazioni sul tema ragù per Santo Stefano...
Tagliolini alla noce moscata con ragù delicato di vitello
400 gr. di tagliolini alla noce moscata
300 gr. di trita scelta di vitello
80 gr. di pancetta arrotolata
400 gr. di passata di pomodoro
120 gr. di misto per soffritto surgelato
1 bicchiere di latte
mezzo bicchiere di vino bianco
noce moscata
2 foglie di alloro
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Tagliare a striscioline sottili le fette di pancetta arrotolata.
Rosolare nella pentola a pressione con poco olio la trita di vitello con la pancetta, quindi unire le verdure e in ultimo sfumare con il vino. Quando il tutto è ben soffritto e asciutto aggiungere la passata di pomodoro, una generosa grattugiata di noce moscata, l'alloro e il latte.
Salare, chiudere la pentola a pressione e cuocere per 10/15 minuti. Aperta la pentola fare addensare il sugo completando con una macinata di pepe.
Lessare i tagliolini alla noce moscata in abbondante acqua salata poi condirli con il ragù mantecando sul fuoco aggiungendo, se necessario, poca acqua di cottura della pasta.
Servire in tavola mettendo a disposizione del parmigiano grattugiato.
Il ragù delicato di vitello è perfetto per condire delle tagliatelle fresche fresche allo zafferano fatte con 300 gr. di farina di grano tenero, 3 uova e una bustina di zafferano.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: alloro, carne macinata, carota, cipolla, latte, noce moscata, olio, pancetta arrotolata, passata, pasta, pentola a pressione, pepe, pomodoro, ragù, ricetta, sale, sedano, tagliatelle fresche, tagliolini alla noce moscata, vino bianco, vitello
Ricetta: involtini di pollo con cuore di mortadella22 novembre 2019
Questi sono gli involtini che mi faceva la nonna...
Involtini di pollo con cuore di mortadella
12 fettine di petto di pollo (700/800 gr.)
12 fette di mortadella (200 gr. circa)
12 cucchiaini di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di concentrato di pomodoro (o Verdurine Mutti)
mezzo bicchiere di vino bianco
1 spicchio d'aglio piccolo
prezzemolo tritato
burro
olio extravergine d'oliva
sale
Battere, se necessario, le fettine di pollo per renderle sottili. Preparare una ciotolina con abbondante prezzemolo tritato e aglio sminuzzato molto finemente o passato nello spremiaglio.
Adagiare su ogni fetta di pollo una fetta di mortadella poi aggiungere un cucchiaino di trito di prezzemolo e uno di parmigiano grattugiato. Arrotolare le fette dal lato corto e chiuderle con lo spago da cucina.
In una grande casseruola fare rosolare uniformemente gli involtini con burro e olio poi sfumare con il vino. Aggiugere il concentrato di pomodoro diluito in poca acqua e un cucchiaio di trito di prezzemolo e aglio.
Incoperchiare e cuocere per 15/20 minuti a fuoco dolce. Terminata la cottura salare e fare restringere il fondo di cottura.
Togliere lo spago e servire gli involtini interi o tagliati a fette piuttosto spesse.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: aglio, burro, carne, concentrato, cuore, involtini, mortadella, olio, parmigiano, pollo, pomodoro, prezzemolo, ricetta, sale, spago da cucina, Verdurine Mutti, vino bianco
Ricetta: spezzatino arancione20 ottobre 2019
Spezzatino arancione (tacchino alla curcuma con carote)
700 gr. di fesa di tacchino
500 gr. di carote
1 cipolla grande
2 cucchiai di curcuma
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiaini di Verdurine Mutti (o concentrato di pomodoro)
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale
Tagliare la fesa di tacchino a cubetti e le carote, dopo averle pelate, a rondelle poco più piccole dei bocconcini di carne. Affettare sottilmente la cipolla.
Mettere nella pentola pressione l'olio e rosolare bene a fuoco vivace i pezzi di tacchino, successivamente aggiungere la cipolla.
Quando la cipolla inizia a diventare trasparente unire il vino bianco, la curcuma, le Verdurine e il sale. Mescolare e aggiungere le carote prima di chiudere la pentola a pressione.
Cuocere per 8/10 minuti circa dal fischio. Aperta la pentola fare addensare lo spezzatino a fuoco vivace poi completare con prezzemolo tritato.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: arancione, carote, cipolla, concentrato di pomodoro, curcuma, fesa di tacchino, olio, pentola a pressione, prezzemolo, ricetta, sale, spezzatino, Verdurine Mutti, vino bianco
Ricetta: sangria estiva all’anguria20 luglio 2019
Una versione leggera e molto, molto estiva...
Sangria estiva all'anguria
1 bottiglia di cabernet sauvignon (750 ml.)
1 pesca noce
2 grosse albicocche
un quarto di anguria baby
8 ciliegie
una manciata di mirtilli
250 ml. di succo di arancia bionda
2 cucchiai di zucchero di canna
1 stecca di cannella
1 anice stellato
Scegliere frutta matura ma ben soda e lavarla accuratamente, poi tagliare a cubetti la pesca con la buccia e fare lo stesso con le albicocche e la polpa dell'anguria privata dei semi. Dividere a metà le ciliege ed eliminare i noccioli.
Mettere la frutta tagliata e i mirtilli in una caraffa di vetro insieme allo zucchero, la stecca di cannella e l'anice stellato poi versare il vino e il succo di arancia bionda. Lasciare riposare in frigorifero almeno due ore o preferibilmente una notte.
Servire la sangria molto fredda nella caraffa o in un'anguria svuotata della polpa.
E' una versione non particolarmente alcolica e dolce da servire con un antipasto di tapas o a tutto pasto con una paella. La sangria può essere conservata in frigo per qualche giorno dopo aver tolto la frutta.
La sangria è una bevanda alcolica a base di vino, frutta e spezie originaria della penisola iberica. Solitamente realizzata con il vino rosso in Catalogna è possibile trovarla anche fatta con vino bianco o spumante (sangria de cava). Pare che in origine fosse comunemente bevuta dai contadini portoghesi che la chiamarono così per il suo colore simile al sangue. Molte e differenti le ricette che di solito prevedono vino rosso corposo, pesche, mele, arance e limoni, spezie come cannella e chiodi di garofano, zucchero, talvolta un superalcolico e seltz.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: bere · cibo · ricette
Tags: albicocche, anguria, anguria baby, anice stellato, arance, arancia bionda, bevanda alcolica, bottiglia, cabernet sauvignon, cannella, caraffa, chiodi di garofano, ciliegie, contadini, cubetti, estate, fredda, frigorifero, frutta, leggera, limoni, macerare, mele, mirtilli, paella, penisola iberica, pesca noce, pesche, Portogallo, ricetta, Sangria, sangue, seltz, Spagna, spezie, spumante, succo, superalcolico, tapas, vino bianco, vino rosso, zucchero, zucchero di canna
Ricetta: filoncino bretzel austroungarico13 luglio 2019
Saporito panino che mi ricorda le colazioni a Praga con salame ungherese, burro salato e cetrioli...
Filoncino bretzel austroungarico
4 filoncini bretzel (70 gr. cadauno)
20 fette di salame ungherese
8 cetrioli agrodolci piccoli
senape
burro
Dividere ogni filoncino a metà poi spalmare un lato del pane con un velo di burro e l'altro con un sottile strato di senape. Tagliare i cetriolini in tre fette per il lungo.
Appoggiare sulle basi dei panini cinque fette di salame ungherese leggermente accavallate poi sei fette di cetrioli agrodolci, quindi chiudere i bretzel.
Servire i filoncini austroungarici accompagnati da birra ben fresca.
I filoncini possono essere arricchiti aggiungendo del formaggio tipo tilsit tagliato sottile (circa 20 grammi per panino).
Il bretzel (detto anche brezel, breze, brezn, laugenbrezel, pretzel o pretzl) è un tipo di pane molto popolare nei paesi di lingua tedesca. La sua forma caratteristica è quella di un anello con le due estremità annodate mentre quando ha forma di panino tondo o filoncino prende il nome di laugenbrot. Gli ingredienti del bretzel sono farina di grano tenero, malto, lievito di birra, acqua e talvolta strutto, prima della cottura in forno viene immerso per qualche secondo in una soluzione bollente di acqua e soda caustica che conferisce al pane la caratteristica crosta lucida poi spolverata con sale grosso. In ambito domestico è comune sostituire nella preparazione la soda caustica con del più maneggevole bicarbonato di sodio.
Il salame ungherese di forma cilindrica e ricoperto da una sottile muffa bianca al taglio si presenta di consistenza compatta e grana finissima con fette di colore rosso acceso punteggiate di grasso. L'impasto (composto da un terzo di carne magra di suino della specie Mangalica, un terzo di grasso di suino e un terzo di carne magra di bovino) è lavorato con sale, pepe macinato, paprica, aglio pestato e macerato nel vino bianco. Insaccato in budello naturale equino è sottoposto ad affumicatura e stagionatura di 3/4 mesi.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: acqua, acqua bollente, affumicatura, aglio pestato, anello, austroungarico, bicarbonato di sodio, bovino, bretzel, breze, brezel, brezn, budello equino, burro, carne, cetrioli agrodolci, crosta lucida, farina, fette, filoncino, grana fine, laugenbrezel, laugenbrot, lievito di birra, maiale razza Mangalica, malto, muffa bianca, nodo, paesi di lingua tedesca, pane, panino, panino tondo, paprica, pepe macinato, pretzel, pretzl, ricetta, salame, salame ungherese, sale, sale grosso, senape, soda caustica, stagionatura, strutto, suino, vino bianco
No name29 aprile 2019
Un compleanno FICO, bagnato dalla pioggia ma anche da un ottimo NO NAME bianco...
NO NAME Friulano
Le Vigne di Zamò
DEDICATO A UN NOME NEGATO
Denominazione: Colli Orientali del Friuli DOC
Vitigni: friulano 100%
Alcol: 14.5%
Temperatura di servizio: 10/12 °C
Tipologia: bianco
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Giallo dorato intenso il colore. Al naso regala un bouquet olfattivo raffinato e complesso, composto da sentori floreali e fruttati, poi seguiti da toni agrumati di buccia d’arancia, da ricordi di mandorla e di crema pasticcera, e da sfumature minerali. Il sorso è rotondo e pieno, sapido e minerale, sorretto da una bella spalla acida e guidato da un bel tenore alcolico. Lunga la persistenza e gradevolmente amarognolo il retrogusto.
NO NAME Langhe Nebbiolo
Borgogno
ETICHETTA DI PROTESTA
Denominazione: Langhe DOC
Vitigni: nebbiolo
Alcol: 14.5%
Temperatura di servizio: 16/18 °C
Tipologia: rosso
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso rubino scuro con leggeri riflessi granato. Al naso esprime note speziate che si affiancano ad un profilo olfattivo caratterizzato da confettura, fiori secchi, sciroppo di lamponi, tamarindo. In bocca è equilibrato, elegante e fresco, bilanciato da un'ottima acidità ed una bellissima trama tannica. Chiude con un finale di ottima persistenza, sul frutto.
Racconta Andrea Scanzi: «Il No Name è il Barolo-non Barolo dell’azienda Giacomo Borgogno e figli. Si chiama così come "etichetta di protesta", per rimarcare l’eccessiva burocrazia della legge italiana. Nasce da vigneti di pregio, a Cannubi, Fossati e San Pietro delle Viole, sempre nel comune di Barolo. Non essendo registrato come Docg, è "solo" un Nebbiolo. Questo fa sì che il prezzo scenda considerevolmente. Non ha però molto da invidiare a un Barolo riuscito. E’ un Nebbiolo che affina tre anni "in botti più piccole". Non è tradizionale nel senso ortodosso e l’etichetta può essere anche letta come provocazione a fini commerciali: una maniera scaltra, e lecita, per creare la notizia. Oltretutto dietro questo vino c’è anche Oscar Farinetti, proprietario di Eataly, personaggio amato e odiato: i detrattori della bottiglia non mancheranno. Al netto delle implicazioni ideologiche, l’ho trovato un rosso piacevolissimo. Di bella morbidezza, coi tannini giusti, sufficientemente fresco e sapido. Bevibilità impeccabile. Non è paragonabile ai grandissimi Barolo, ma costa molto, molto, meno dei grandissimi Barolo. Piacevole sorpresa.»
Sino ad ora conoscevo solo la mia personalissima nanna di protesta...
www.levignedizamo.wine
www.borgogno.com
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: bere
Tags: Andrea Scanzi, Barolo-non Barolo, Borgogno, bottiglia, burocrazia, casa vinicola, Colli Orientali del Friuli DOC, dedicato a un nome negato, degustazione, denominazione, DOCG, Eataly, etichetta, etichetta di protesta, friulano, grado alcolico, Langhe DOC, Le Vigne di Zamò, nebbiolo, NO NAME, NO NAME Friulano, NO NAME Langhe Nebbiolo, notizia, Oscar Farinetti, provocazione, temperatura di servizio, vino, vino bianco, vino rosso, vitigno
Ricetta: arrosto di lonza al mirto con patate24 gennaio 2019
Novità Cannamela: foglie di mirto essiccate e frantumate... pronti, ricetta, via!
Arrosto di lonza al mirto con patate
900 kg. di lonza di maiale
8 patate novelle (500 gr. circa)
4 spicchi d'aglio
1 bicchiere abbondante di vino bianco o rosato
8 bacche di ginepro
2 cucchiai di foglie di mirto essiccate
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Lavare bene le patate senza sbucciarle, pelare gli spicchi d'aglio lasciandoli interi e schiacciare leggermente le bacche di ginepro.
In una pentola a pressione rosolare la lonza intera con poco olio e quando la carne è ben dorata da tutti i lati unire l'aglio, le bacche di ginepro e le foglie essiccate di mirto, poi sfumare con il vino.
Salare e pepare, quindi aggiungere altro olio e le patate con la buccia.
Chiudere la pentola a pressione e cuocere per 10 minuti a partire dal fischio. Fare sfiatare la valvola, togliere le patate e metterle in una teglia, quindi chiudere nuovamente la pentola e proseguire la cottura della carne per altri 10 minuti circa.
Lasciare intiepidire la lonza nella pentola a pressione poi tagliarla a fette abbastanza sottili. Mettere le fette nella teglia con le patate e coprirle con il fondo di cottura dopo aver eliminato l'aglio, a quel punto infornare a 180° sino quando il tutto è ben caldo e il sugo addensato.
www.cannamela.it
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: aglio, arrosto, foglie di mirto, forno, ginepro, lonza, maiale, olio, patate novelle, pentola a pressione, pepe, ricetta, sale, teglia, vino bianco
Ricetta: arrosto di maiale al miele di castagno15 novembre 2018
Arrosto di maiale al miele di castagno
1 kg. di lonza di maiale
200 gr. di misto per soffritto surgelato
2 cucchiai di miele di castagno
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchierino di marsala
2 foglie di alloro
maggiorana
timo
olio extravergine d’oliva
burro
sale e pepe
In una pentola a pressione rosolare il pezzo di lonza intero in olio e burro. Quando la carne è leggermente dorata da tutti i lati aggiungere il misto per soffritto, quando anche le verdure sono rosolate versare il marsala e il vino bianco poi aggiungere il miele, l'alloro, il timo, la maggiorana, sale e pepe.
Chiudere la pentola a pressione e fare cuocere per 15/20 minuti a partire dal fischio. Terminata la cottura lasciare intiepidire la carne nella pentola a pressione poi tagliarla a fette abbastanza sottili.
Mettere le fette in una teglia da forno che le contenga leggermente sovrapposte e nel frattempo frullare il fondo di cottura dopo aver eliminato le foglie di alloro.
Infornare a 180° le fette di arrosto coperte con il sugo frullato sino a quando quest'ultimo è ben addensato.
Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.
Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: alloro, arrosto, burro, carota, cipolla, forno, frullatore, lonza, maggiorana, maiale, marsala, miele di castagno, olio, pentola a pressione, pepe, ricetta, sale, sedano, timo, vino bianco