Ricetta: spaghetti quadrati risottati al primitivo27 novembre 2020
A partire dagli spaghetti aglio, olio, peperoncino e vino rosso di Simone Rugiati...
Spaghetti quadrati risottati al primitivo di manduria
400 gr. di spaghetti quadrati
4 bicchieri di primitivo di manduria
2 spicchi d’aglio
1 peperoncino secco piccolo
olio extravergine d’oliva
prezzemolo (facoltativo)
sale
In un ampia padella o in un saltapasta unire l'olio, gli spicchi d'aglio tagliati a metà e il peperoncino sbriciolato. Scaldare dolcemente l'olio avendo cura di non far bruciare aglio e peperoncino poi aggiungere il vino e lasciarlo sfumare per qualche minuto.
Lessare gli spaghetti in acqua salata e scolarli a circa metà cottura quando si piegano abbastanza agevolmente. Tenere da parte l’acqua di cottura e mantenerla ben calda.
Versare gli spaghetti nella padella con il vino e mescolare continuamente unendo anche, poca alla volta, dell'acqua di cottura della pasta.
Risottare gli spaghetti portandoli al grado di cottura desiderato, togliere l'aglio e salare. Servire con un giro d’olio a crudo e una spolverata di prezzemolo tritato.
Portare in tavola del pecorino grattugiato da aggiungere a piacere.
Questi spaghetti possono essere preparati anche con un vino rosso differente, importante sceglierlo abbastanza corposo e non troppo tannico o barricato.
Il Primitivo di Manduria è un vino prodotto nella provincia di Taranto che deve il suo nome al vitigno di origine chiamato così per la precoce maturazione che lo porta a essere vendemmiato tra la fine di agosto e l'inizio di settembre. E' un vino caratterizzato da una gradazione alcolica elevata, colore rosso rubino con riflessi violacei e un alto tenore zuccherino, al palato è gradevolmente fruttato, caldo, rotondo e vellutato.
www.la7.it/cuochi-e-fiamme
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Categorie: cibo · ricette
Tags: aglio, corposo, olio, pasta, pasta risottata, peperoncino, prezzemolo, primitivo di manduria, Puglia, ricetta, risottare, sale, saltapasta, spaghetti quadrati, Taranto, vino rosso, vitigno
No name29 aprile 2019
Un compleanno FICO, bagnato dalla pioggia ma anche da un ottimo NO NAME bianco...
NO NAME Friulano
Le Vigne di Zamò
DEDICATO A UN NOME NEGATO
Denominazione: Colli Orientali del Friuli DOC
Vitigni: friulano 100%
Alcol: 14.5%
Temperatura di servizio: 10/12 °C
Tipologia: bianco
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Giallo dorato intenso il colore. Al naso regala un bouquet olfattivo raffinato e complesso, composto da sentori floreali e fruttati, poi seguiti da toni agrumati di buccia d’arancia, da ricordi di mandorla e di crema pasticcera, e da sfumature minerali. Il sorso è rotondo e pieno, sapido e minerale, sorretto da una bella spalla acida e guidato da un bel tenore alcolico. Lunga la persistenza e gradevolmente amarognolo il retrogusto.
NO NAME Langhe Nebbiolo
Borgogno
ETICHETTA DI PROTESTA
Denominazione: Langhe DOC
Vitigni: nebbiolo
Alcol: 14.5%
Temperatura di servizio: 16/18 °C
Tipologia: rosso
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso rubino scuro con leggeri riflessi granato. Al naso esprime note speziate che si affiancano ad un profilo olfattivo caratterizzato da confettura, fiori secchi, sciroppo di lamponi, tamarindo. In bocca è equilibrato, elegante e fresco, bilanciato da un'ottima acidità ed una bellissima trama tannica. Chiude con un finale di ottima persistenza, sul frutto.
Racconta Andrea Scanzi: «Il No Name è il Barolo-non Barolo dell’azienda Giacomo Borgogno e figli. Si chiama così come "etichetta di protesta", per rimarcare l’eccessiva burocrazia della legge italiana. Nasce da vigneti di pregio, a Cannubi, Fossati e San Pietro delle Viole, sempre nel comune di Barolo. Non essendo registrato come Docg, è "solo" un Nebbiolo. Questo fa sì che il prezzo scenda considerevolmente. Non ha però molto da invidiare a un Barolo riuscito. E’ un Nebbiolo che affina tre anni "in botti più piccole". Non è tradizionale nel senso ortodosso e l’etichetta può essere anche letta come provocazione a fini commerciali: una maniera scaltra, e lecita, per creare la notizia. Oltretutto dietro questo vino c’è anche Oscar Farinetti, proprietario di Eataly, personaggio amato e odiato: i detrattori della bottiglia non mancheranno. Al netto delle implicazioni ideologiche, l’ho trovato un rosso piacevolissimo. Di bella morbidezza, coi tannini giusti, sufficientemente fresco e sapido. Bevibilità impeccabile. Non è paragonabile ai grandissimi Barolo, ma costa molto, molto, meno dei grandissimi Barolo. Piacevole sorpresa.»
Sino ad ora conoscevo solo la mia personalissima nanna di protesta...
www.levignedizamo.wine
www.borgogno.com
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Tags: Andrea Scanzi, Barolo-non Barolo, Borgogno, bottiglia, burocrazia, casa vinicola, Colli Orientali del Friuli DOC, dedicato a un nome negato, degustazione, denominazione, DOCG, Eataly, etichetta, etichetta di protesta, friulano, grado alcolico, Langhe DOC, Le Vigne di Zamò, nebbiolo, NO NAME, NO NAME Friulano, NO NAME Langhe Nebbiolo, notizia, Oscar Farinetti, provocazione, temperatura di servizio, vino, vino bianco, vino rosso, vitigno
Polvere di Ippocrasso12 dicembre 2015
Assaggiato per la prima volta a Golosaria 2011 e... ritrovato!
Il vino medioevale Polvere di Ippocrasso, prodotto esclusivo dell’Agriturismo Parco Verde, è una fedele riproduzione di una prelibatezza medioevale preparata sulla base di un’antica ricetta del 1.000 d.C. custodita al Museo Archeologico Nazionale della Val D’Agri a Grumentum.
Il vino medioevale Polvere d’Ippocrasso viene prodotto a lotti da 20 litri esclusivamente con una procedura artigianale che prevede il filtraggio attraverso panni come da tradizione medioevale. La base costituita da vino Bordolese dell’Alta Val d’Agri, con una piccola percentuale di Aglianico del Vulture, secondo le indicazioni della ricetta viene speziata con l’aggiunta di cannella, pepe nero, zenzero, galanga secca e miele.
Il risultato è un vino unico e piacevolissimo con profumo di cannella e frutta del sottobosco tipica del vitigno aglianico che rivela al palato un armonico sapore di zenzero e pepe nero. Ottimo per accompagnare i dolci ma anche i formaggi erborinati e medio-stagionati, è sorprendente in abbinamento alla carne di cinghiale.
Bevanda di origine greca a base di vino rosso, si presume fosse utilizzata intorno al 460 a.C., anche se il suo largo uso inizia a partire dal medioevo sino al 1700, per poi scomparire del tutto con il trascorrere dei secoli.
Polvere di Ippocrasso vino medievale
Agriturismo Parco Verde, Contrada Spineta (Potenza)
Formato: 0,50 l.
Classificazione: bevanda alcolica speziata.
Casa produttrice: azienda agrituristica "Parco Verde".
Zona di produzione: Grumento Nova (Basilicata).
Contenuto alcolico: 15%.
Ingredienti: vino, zucchero e/o miele, cannella, zenzero e/o galanga secca, pepe nero.
Colore: rosso rubino intenso.
Profumo: molto intenso, speziato.
Sapore: equilibrato, caldo, di spiccata personalità.
Temperatura di servizio: 6/8° C.
www.agriturismoparcoverde.it
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Categorie: bere
Tags: Aglianico, Agriturismo Parco Verde, artigianale, Basilicata, Bordolese, cannella, carne di cinghiale, colore, Contrada Spineta, dolci, filtraggio, formaggi erborinati, galanga secca, Grumentum, ingredienti, miele, Museo Archeologico Nazionale della Val D’Agri, origine, panni, pepe nero, Polvere di Ippocrasso, Potenza, profumo, ricetta, sapore, speziato, temperatura, vino medioevale, vino rosso, vitigno, zenzero
Un sorso di Gatão31 agosto 2015
Grazie Giuliana e grazie a tutti i meravigliosi gatti rossi...
Gatão Bianco
Giallo chiaro. Leggermente frizzante. Giovane e fruttato. Delicato, morbido e fresco. E' un vino semisecco da bere giovane.
Regione: Vinho Verde (Portogallo)
Tipo: vino bianco
Alcol: 9%
Dimensione bottiglia: 750 ml.
Vitigno: Azal, Pedernã, Trajadura, Avesso, Loureiro
Enologo: José Maria Machado
In una regione temperata dall'influenza dell'Atlantico, dove il paesaggio rimane verde anche in piena estate, nasce un vino con una freschezza e morbidezza senza confronto. Gatão è un vino fresco e liscio, giovane, divertente e audace. Un vino ideale per ogni giorno che allieta lo spirito con la sua naturale freschezza.
Conservazione e consigli: servire a una temperatura tra 6° e 8°.
Abbinamenti: ottimo con pesce e crostacei, ideale come aperitivo leggero.
Gatão Rosè
Rosa chiaro. Leggermente frizzante. Giovane e fruttato. E' delicato, morbido e fresco.
Regione: Tras-os-Montes (Portogallo)
Tipo: vino rosato
Alcol: 10,5%
Dimensione bottiglia: 750 ml.
Vitigno: vitigni portoghesi
Enologo: José Maria Machado
Gatão Rosè ha la freschezza e la giovinezza tipica anche di Gatão Bianco che rappresenta infatti un punto di riferimento. E' un vino ricco di emozioni indicato per persone giovani.
Conservazione e consigli: servire a una temperatura tra 8° e 10°.
Abbinamenti: ottimo con grigliate di carne magra, pasta e pizza, ideale come aperitivo.
www.portugalvineyards.com
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