elena fiorio ricettario
Pasticcio di patate e salmone affumicato
26 dicembre 2021

Pasticcio di patate e salmone affumicato

1,2 kg. di patate
200 gr. di salmone affumicato
450 gr. di besciamella
erba cipollina (o dragoncello)
grana grattugiato (facoltativo)
burro
sale
pepe bianco


Pelare e cuocere a vapore nella pentola a pressione le patate intere per 12/14 minuti poi tagliarle a fette non troppo sottili.
Per semplificare la preparazione degli strati del pasticcio dividere le patate in tre parti uguali e il salmone in due.
Imburrare una teglia rettangolare piccola. Adagiare uno strato di patate poi salare e pepare, quindi coprire con un quinto della besciamella ed erba cipollina, continuare con uno strato di salmone affumicato, besciamella e erba cipollina. Ripetere la sequenza poi concludere con uno strato di patate, besciamella, grana ed erba cipollina.
Infornare a 180° per una quindicina di minuti e, se necessario, terminare la cottura con il grill.
Lasciare riposare il pasticcio alcuni minuti prima di tagliarlo e servirlo in tavola.


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Cipolle di Partanna ripiene
12 settembre 2021

Cipolle arrivate da un lungo viaggio...


Cipolle di Partanna ripiene di carne di vitello

2 cipolle di Partanna (900 gr. circa)
400 gr. di carne di vitello macinata
1 uovo
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 fetta di pancarrè
latte
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe


Mondare le cipolle poi tagliarle orizzontalmente a metà, quindi svuotarle dalla parte centrale in modo da ottenere delle ciotoline costituite da due o tre anelli di cipolla.
Bagnare il pancarrè con poco latte e tritare circa un terzo del cuore delle cipolle messo da parte.
Creare il ripieno amalgamando la carne macinata con l'uovo, il pancarrè strizzato, il parmigiano, la cipolla e il prezzemolo tritati, sale e pepe.
Adagiare le cipolle in un tegame (adatto alla cottura sul fornello e in forno), riempirle e successivamente coprirle completamente con il ripieno di carne.
Irrorare d'olio le cipolle ripiene e cuocerle dolcemente sul fornello, inizialmente con il coperchio poi senza, sino a quando risultano tenere e asciutte. Completare la cottura sotto il grill del forno per ottenere una leggera doratura.

Utilizzando delle cipolle differenti da quelle di Partanna potrebbe essere necessario aggiungere del liquido in cottura.

La cipolla di Partanna è una varietà rossa a bulbo discoidale di grandi dimensioni, il cui peso medio varia dai 400 ai 700 grammi, coltivata nel comune omonimo in provincia di Trapani. Carnosa e croccante, ha un gusto particolarmente dolce e delicato che la rende ideale per il consumo a crudo.


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Tamagoyaki
29 agosto 2021

Finalmente provo la mia "padella per tamagotchi" come la chiamo io...


Tamagoyaki (frittata arrotolata giapponese)

4 uova
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di mirin
olio di arachidi (o di girasole)
sale


Sbattere le uova in una ciotola unendo la salsa di soia, il mirin e appena un pizzico di sale.
Con un pennello intinto nell'olio di semi ungere l'apposita padella rettangolare (makiyakinabe) e riscaldarla a fuoco medio. Tenere il pennello e l'olio a portata di mano per ungere ancora la padella durante la cottura della frittata arrotolata.
Versare con un mestolo una piccola quantità di uovo nella padella, quando il composto appare cotto nella parte inferiore ma ancora un po' crudo in quella superiore, arrotolarlo verso il manico della padella con l'aiuto di una spatola di legno o silicone.
Spingere quindi il rotolo che si è formato dal lato opposto della padella e dopo averla unta nuovamente versare un altro strato di uovo. Quando il composto è semicotto ripetere l'operazione di arrotolare la frittata verso il manico, poi spostare ancora il rotolo e ricominciare da capo aggiungendo sempre piccole quantità di composto d'uovo sino a quando non finisce.
Quando il tamagoyaki è pronto avvolgerlo stretto in una stuoietta per sushi o nella pellicola per alimenti e successivamente tagliarlo a fette spesse con un coltello ben affilato.
Servire la frittata arrotolata giapponese tiepida o fredda.

Il mirin può essere sostituito con una miscela di sakè e zucchero (un cucchiaio di sakè con mezzo cucchiaino scarso di zucchero).
Al composto del tamagoyaki può essere aggiunto del brodo dashi o altri ingredienti tagliati molto finemente come cipollotti o alghe nori.

Il mirin è un ingrediente molto usato nella cucina giapponese, si tratta di una sorta di sakè denso, dolce e poco alcolico utilizzato per le marinature e la preparazione di brodi e salse.


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Involtini di bresaola con patate e caprino
25 luglio 2021

Involtini di bresaola con cuore di patate e caprino

12 fette di bresaola (160 gr. circa)
2 patate grosse
2 caprini
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
prezzemolo
1 limone biologico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe


Scegliere delle fette di bresaola non troppo sottili.
Cuocere a vapore, nel cestello della pentola a pressione, le patate sbucciate e tagliate a grossi pezzi per circa 6 minuti poi passarle ancora calde in uno schiacciapatate o schiacciarle con una forchetta.
Amalgamare le patate intiepidite con i caprini, il parmigiano e il prezzemolo tritato poi aggiungere la buccia grattugiata di mezzo limone, sale e pepe.
Dividere il composto in dodici parti uguali poi formare con le mani dei rotolini lunghi all'incirca come il lato corto delle fette di bresaola.
Arrotolare la bresaola attorno al ripieno di patate e caprino poi porre gli involtini in frigorifero, prima di servire condire con olio, pepe e succo di limone a piacere.

Gli involtini di bresaola con patate e caprino possono essere serviti come antipasto o secondo.


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Polpettone genovese con patate e fagiolini
15 maggio 2021

Polpettone... o forse no?!


Polpettone genovese con patate e fagiolini

1 kg. di patate
500 gr. di fagiolini
80 gr. di parmigiano grattugiato
3 uova
2 spicchi d'aglio
pangrattato
maggiorana
olio extravergine d'oliva
burro
sale e pepe


Pelare e cuocere a vapore nella pentola a pressione le patate per una quindicina di minuti e successivamente i fagiolini mondati per tre minuti circa.
Schiacciare le patate con una forchetta o passarle in uno schiacciapatate. Tagliare i fagiolini a pezzettini molto piccoli e saltarli in padella con olio, due grossi spicchi d'aglio tagliati a metà e sale.
Unire alle patate i fagiolini senza l'aglio, le uova, il parmigiano, una generosa presa di maggiorana, sale e pepe amalgamando il tutto sino a ottenere un composto omogeneo.
Imburrare una teglia rettangolare di media dimensione e cospargerla di pangrattato, quindi riempirla con il composto di patate e fagiolini in modo da avere uno strato non più alto di due dita, rigare la superficie con una forchetta formando una griglia poi spolverare con altro pangrattato.
Infornare a 180° per 20/30 minuti sino a quando lo sformato avrà un bel colore dorato.
Servire il polpettone genovese tiepido o freddo.

Il polpettone genovese (o alla ligure) è un gustoso sformato vegetariano che ricorda più un gateaux che un tradizionale polpettone, di origini contadine presenta tante piccole differenze nelle ricette di ogni famiglia. Un piatto simile, anch'esso a base di fagiolini, è lo sčiattamàiu letteralmente lo "schiatta marito".


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Polpettone americano
4 maggio 2021

Polpettone a stelle e strisce, input da Benedetta Parodi e qualche variante...


Polpettone americano

500 gr. di carne di manzo macinata
200 gr. di carne di maiale macinata
6 fette di pancetta arrotolata (50/60 gr.)
3 fette di pancarrè (100 gr. di PanFiocco Roberto)
latte (80 ml. circa)
4 cucchiai di cipolline perlina sott'aceto (70 gr. circa)
6 cucchiai di parmigiano grattugiato
2 uova
4 cucchiai di ketchup
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di Worcester sauce (facoltativa)
3 cucchiaini di senape
sale e pepe


Spezzettare il pancarrè con le mani e bagnarlo con poco latte. Scolare e asciugare le cipolline perlina sott'aceto.
Mischiare il ketchup con la senape, lo zucchero di canna e la Worcester sauce sino a ottenere una salsina fluida e ben amalgamata.
Preparare l’impasto del polpettone unendo in una ciotola la trita di manzo, quella di maiale, il parmigiano grattugiato, le uova, il pane ammorbidito e strizzato, le cipolline, sale e pepe.
Lavorare bene l'impasto con le mani poi formare un salame e adagiarlo in una teglia coperta con la carta forno.
Ricoprire il polpettone con le fette di pancetta arrotolata leggermente sovrapposte poi spennellarlo abbondantemente con la salsina ottenuta.
Cuocere in forno a 180° circa per almeno 40 minuti con calore inizialmente solo dal basso, poi estrarlo dal forno e spennellarlo ancora con altra salsa quindi infornarlo nuovamente 200° per una ventina di minuti sino ad avere una bella crosticina glassata.
Una volta sfornato il polpettone americano lasciarlo intiepidire prima di tagliarlo a fette.

Buono anche freddo il giorno dopo: da solo o a farcire un tramezzino multistrato con pomodoro, insalata e salse a piacere.


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Nidi di agretti con uova e primo sale di capra
26 aprile 2021

Bis di nidi di agretti. Il preferito?

Nidi di agretti con uova e primo sale di capra

300 gr. di agretti
4 uova
2 formaggelle di primo sale di capra
burro
sale e pepe


Togliere le uova dal frigorifero.
Lavare e mondare gli agretti, eliminando le radici rosate, cuocerli a vapore nella pentola a pressione per due minuti poi passarli in acqua fredda per bloccare la cottura e conservare brillante il colore.
Passare velocemente in padella gli agretti con burro e sale poi usarli per riempire otto formine per crostatine lasciando i bordi più alti.
Rompere le uova, lasciando il tuorlo intatto, al centro di quattro formine e farcire le altre con dei dischi di primo sale di capra ottenuti tagliando le formaggelle in due in altezza e riducendole di dimensione, se necessario, con un coppapasta.
Infornare a 180° per una decina di minuti, i nidi sono pronti quando l'albume delle uova è rappreso e il tuorlo ancora fondente.
Togliere delicatamente i nidi dalle formine e servire con una macinata di pepe.



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Cecifrittata di cipolle
4 dicembre 2020

A metà strada tra una frittata di cipolle e una farinata...

Cecifrittata di cipolle

200 gr. di farina di ceci
400 ml. di acqua
2 cipolle rosse o dorate
2 uova
olio extravergine d’oliva
rosmarino
sale e pepe


Preparare una pastella versando l'acqua fredda, poca alla volta, nella farina di ceci e mescolando bene per evitare la formazione di grumi. Aggiungere una presa di sale, abbondante pepe macinato fresco e rosmarino tritato poi lasciare riposare per un’ora circa.
Affettare finemente due grosse cipolle e farle stufare dolcemente nell'olio.
Unire alla pastella di farina di ceci le cipolle intiepidite e le uova leggermente sbattute, quindi mescolare e regolare di sale.
Mettere un generoso strato d’olio in una teglia rettangolare di medie dimensioni e versare il composto, compariranno degli occhi d’olio come in una farinata.
Infornare a 180° per 40 minuti circa (per i primi 20 minuti con calore solo da sotto) la cecifrittata è pronta quando tende a staccarsi dai bordi della teglia e presenta una superficie ben dorata.

Si può preparare anche una versione vegana senza uova, una farinata vera e propria con l'aggiunta di cipolle, o altre verdure a piacere, da cuocere in forno o in padella (farifrittata).


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Pollo agrodolce alla salsa di soia
23 maggio 2020

Buono, buono... anche freddo!

Pollo agrodolce alla salsa di soia con semi di sesamo

2 petti di pollo (1 kg. circa)
6 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di miele di castagno
1 limone piccolo
4 cucchiaini di paprica dolce
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 spicchio d'aglio piccolo
1 peperoncino secco (facoltativo)
semi di sesamo
olio di semi di arachide


Dividere i petti di pollo in due eliminando eventuali ossa e cartilagini poi rosolarli bene a fuoco vivace in una pentola a pressione con l'olio.
In una ciotolina preparare un'emulsione con la salsa di soia, il succo del limone, il miele, la paprica e lo zenzero.
Versare la salsina sul pollo poi aggiungere l'aglio schiacciato con uno spremiaglio, un peperoncino sbriciolato e un bicchierino d'acqua.
Non salare, chiudere la pentola a pressione e cuocere per dodici minuti dal fischio. Terminata la cottura estrarre i petti di pollo e tagliarli in diagonale a fettine non troppo sottili.
Addensare il fondo di cottura e versalo sul pollo affettato poi completare il piatto con una generosa spolverata di semi di sesamo.

Servire caldo con un contorno di germogli di soia saltati in padella.
Freddo e tagliato a fette molto sottili può farcire un club sandwich molto saporito e alternativo.


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Maüsc (i taroz di Teglio)
12 aprile 2020

L'incauto acquisto di fagiolini con il filo mi ha fatto tornare in mente i maüsc delle zie a Teglio fatti con i fagiolini dell'orto che a fine estate sembravano quasi dei fagioli...

Maüsc

800 gr. di patate bianche lesse
360 gr. di fagiolini senza filo lessi
180 gr. di casera
40 gr. di burro
1 spicchio d'aglio
sale e pepe


Tagliare le patate e i fagiolini lessati a pezzettoni quando sono ancora caldi e metterli insieme in una grossa ciotola. Schiacciarli grossolanamente e lavorarli con un cucchiaio di legno sino a ottenere una sorta di purè molto rustico. Salare e pepare.
Tagliare il formaggio a cubetti. Mettere sul fuoco un pentolino con il burro e lo spicchio d'aglio diviso a metà sino a quando inizia a colorire, poi togliere l'aglio e versare il burro nella ciotola con le verdure, in ultimo unire il formaggio. Mescolare bene.
Scaldare una grossa padella di ghisa (o antiaderente dal fondo spesso) e versarci il composto compattandolo e livellandolo con una spatola di legno. Cuocere a fuoco vivace in modo da formare una crosticina dorata e croccante, voltare i maüsc a grossi pezzi con la spatola. Servire caldissimi.

L'aspetto finale sarà inevitabilmente quello di una sorta di sformato caduto rovinosamente nel piatto per questo nei ristoranti viene talvolta riproposto come un purè filante in un cestino di cialda di parmigiano.

Molti piatti tradizionali della cucina contadina valtellinese presentano, da paese a paese, piccole variazioni nella preparazione o negli ingredienti utilizzati. In questo caso a cambiare è anche il nome del piatto: maüsc, taroz, mac, rostit, rustiment (e l'elenco non pretende di essere esaustivo). Il nome taroz (sicuramente il più conosciuto per questo piatto), come taragna e tarel (bastone di legno) deriva da tarà o tarare che in dialetto significa mescolare.


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