foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Ricetta: bucatini al limone con agretti
17 aprile 2021

Bucatini al limone con agretti

400 gr. di bucatini
300 gr. di agretti
1 limone biologico succoso
70 gr. di burro
1 spicchio d’aglio
un pizzico di peperoncino in polvere
peperoncino in fili (Ubena)
olio extravergine d’oliva
sale


Lavare bene e mondare gli agretti, togliendo le radici rosate, poi cuocerli a vapore nella pentola a pressione per due minuti, quindi passarli in acqua fredda per bloccare la cottura e conservare brillante il colore.
In un’ampia padella mettere il burro, lo spicchio d’aglio tagliato a metà e un pizzico di peperoncino in polvere. Sciogliere dolcemente il burro poi aggiungere il succo del limone e un po' di scorza grattugiata.
Lessare i bucatini in abbondante acqua salata e scolarli al dente.
Togliere l'aglio dalla padella con il burro quindi unire i bucatini e gli agretti mantecando la pasta con poca acqua di cottura.
Servire i bucatini agli agretti con dei filetti di peperoncino.

Gli agretti (salsola soda), conosciuti anche come barba di frate, sono una pianta erbacea con foglioline molto allungate e sottili. Sono disponibili sul mercato nel periodo primaverile e hanno un sapore intenso e in po' acidulo.




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Bambolina papavero
31 luglio 2020

Per tornare un po' bambine...


Per realizzare una piccola bambola floreale vestita come una ballerina di flamenco raccogliere un bel fiore di papavero, grande, integro in tutte le sue parti e con un lungo stelo. Procurarsi poi un filo d'erba.

Ripiegare verso il basso i petali del papavero e legarli con il filo d'erba a formare la vita della bambolina.
Spezzare un pezzo dello stelo e infilarlo trasversalmente nella parte superiore del fiore creando così le braccia.
Eliminare quindi gli stami che coprono il viso della bambola e lasciare gli altri come una sorta di collare di piume, la ballerina è così ultimata.

Ora non resta che farla ballare con la fantasia!


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I giorni della merla
1 febbraio 2012

I giorni della merla sono finiti ma fa ancora un freddo di merda...


I giorni della merla corrispondono agli ultimi tre giorni di gennaio e secondo la tradizione sono i giorni più freddi dell'anno.

Alcune storie popolari lombarde legano l'origine di questo curioso nome ad alcuni particolari avvenimenti accaduti in tempi passati non meglio precisati:

una nobile signorina di Caravaggio, di nome de Merli, per raggiungere il futuro marito oltre il fiume Po per la cerimonia nuziale dovette aspettare questi giorni per passare sopra il fiume gelato;

degli uomini dovendo trasportare sull'altra sponda del fiume Po un cannone, nominato la Merla, pensarono di aspettare i giorni di freddo più intenso in modo da poterlo spingere sulle acque ghiacciate.

Oppure l’origine sarebbe da ricercare in leggende popolari che raccontano:

una merla e i suoi piccoli, in origine bianchi, per ripararsi dal gran freddo si rifugiarono dentro un comignolo e ne uscirono solo il primo di febbraio tutti pieni di fuliggine, da quel giorno tutti i merli furono neri;

una merla, con uno splendido piumaggio bianco, subiva regolarmente i dispetti di gennaio (allora aveva solo ventotto giorni) che si divertiva a gettarla nella terra sporca e fredda quando usciva dal nido in cerca di cibo, stanca delle continue persecuzioni un anno la merla decise di fare provviste sufficienti per un mese e rimase nel suo nido al riparo fino a febbraio, gennaio si arrabbiò a tal punto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e scatenò bufere di neve, vento e gelo, la merla si rifugiò allora in un camino e vi rimase per tutti i tre giorni, quando uscì il suo bel piumaggio si era annerito e così rimase per sempre.

Sempre secondo la tradizione se i giorni della merla sono freddi la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.

Ai negati di ornitologia si ricorda che questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea che è bruna (becco incluso) nelle femmine e nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.

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