foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Un animaletto stretto al collo
20 gennaio 2015

C'è chi si mette un fenicottero al collo... e chi dorme con un gatto in testa...



Nina Führer (Vaals, Paesi Bassi) produce accessori a maglia fuori dagli schemi, ma non per questo meno eleganti, da abbinare a capi più classici della sua collezione. Sciarpe e stole pensate come vere sculture figurative sono realizzate con una macchina per maglieria e successivamente rifinite a mano. I materiali di alta qualità utilizzati sono la lana Merinos, Mohair, Cashmere, Alpaca e il cotone per ottenere accessori piacevolmente indossabili e funzionali.



www.ninafuehrer.com
www.etsy.com/it/shop/Ninafuehrer

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Muji
7 gennaio 2012

Il mio primo acquisto Muji un classico: la canottierina in cotone riciclato multicolor. A seguire pennarelli di mille colori, scatoline e scatolette lattiginose…

Il nome deriva dall’abbreviazione di Mujirushi Ryōhin che tradotto significa "prodotti di qualità senza marchio". L’obiettivo che ha sempre accompagnato Muji è quello di produrre dei prodotti dal design seducente a un prezzo economico.

Dall’apertura del primo punto vendita, all’interno di una catena di grandi magazzini giapponesi nel 1980, Muji ha fatto parecchia strada fino ad essere attualmente conosciuto in tutto il mondo. In Giappone oggi vende più di 5mila prodotti diversi dal design semplice e naturale.

Muji propone accessori da viaggio e per il bagno, cancelleria e biglietti d’auguri, oggetti per la casa e la cucina, elettronica, mobili, abbigliamento uomo e donna, calzature, accessori per l’ufficio e l’organizzazione dello spazio. Ogni singolo prodotto in vendita si presenta caratterizzato da un design moderno, molto sobrio e minimalista.

La filosofia di Muji prevede la ricerca delle migliori materie prime naturali ma anche l’utilizzo di materiali industriali e riciclati di qualità, tenendo sempre presente l'impatto ambientale. Anche gli imballi sono pensati per eliminare gli sprechi, gli oggetti negli scaffali dei negozi si presentano con una confezione ridotta al minimo e un’etichetta con il prezzo e le basilari informazioni legate al prodotto.

Chi entra in un negozio Muji cerca piccoli oggetti di quotidiana in-utilità. Il popolo di Muji non ama le firme (o così crede), ha un abbigliamento monocolore apparentemente semplice, ama l’arredo minimale e ha la pazienza, prima di un viaggio, di trasferire la giusta dose di shampoo nei flaconi Mujitravel!



www.muji.eu

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Chapati
1 dicembre 2011

Si avvicina la data d’inizio dell’Artigiano in Fiera e cresce la voglia di Chapati. Come resistere al richiamo di un nuovo vestito da elfo con un lungo cappuccio a punta con tanto di campanellino tintinnante?

Marchio berlinese, creato da Hamid Mohammadi di origini iraniane, Chapati è una parola indiana e significa pane.

Chapati moda propone tre linee d'abbigliamento Chapati Design, Alltag Berlin e Saphira Night.
Tutti i capi sono prodotti utilizzando materiali d’alta qualità e secondo i principi del commercio equosolidale.

Chapati Design
è la linea classica fiabesca che ha reso famoso il marchio Chapati con i tipici cappucci lunghi e le linee morbide e fluide. Vestiti con arditi ornamenti cuciti a vista e appariscenti accostamenti di colore, realizzati con materiali morbidi come il soffice tessuto sherpa e l’elegante velluto.

Alltag Berlin
è la linea pensata per la quotidianità. Abiti comodi e sportivi per il tempo libero e modelli più eleganti per l’ufficio ma sempre con un pizzico di magia, in materiali avvolgenti per un’ottimale vestibilità e resistenza.

Saphira Night
è la linea più nuova, gotica e trasognata. Modelli romantici e molto femminili con preziosi e seducenti dettagli. Tessuti caldi per una notte buia illuminata dalla luna.

Anche nella loro diversità tutte le linee rivelano una grande attenzione per il dettaglio e sono create per incantare. Nei vestiti Chapati è piacevole avvolgersi per farsi condurre in meravigliosi mondi abitati da creature fantastiche.



www.chapati.de

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Cooperativa Rio Terà dei Pensieri
6 novembre 2011

Il mio nuovo sacchetto portatutto in tela Spritz Venezia (con tanto di ricetta)… e una bella storia da raccontare…

Nell'autunno 1994 detenuti e volontari costituiscono la Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri a Venezia.

I due fondatori, uno da una parte e uno dall'altra del tavolo del parlatorio del carcere, realizzano una "alternativa allo stare in branda in cella".

Il progetto parte nella Casa Circondariale Maschile S. Maria Maggiore, senza un ufficio ne una segretaria ma solo un telefono e tanta voglia di lavorare silenziosamente sei giorni su sette. Le attività si sviluppano, con il tempo, attorno a due fulcri principali e fondamentali: la formazione professionale e la produzione di manufatti.

Oggi la struttura della Cooperativa si è adeguata all'incremento delle attività con un ufficio e del personale assunto seppure il contributo del lavoro volontario sia ancora indispensabile.

La Cooperativa adesso opera nella Casa Circondariale Maschile S. Maria Maggiore (dove sono attivi i laboratori di serigrafia, taglio del vetro per mosaico, pelletteria, sartoria, assemblaggio e i corsi di formazione professionale di editoria elettronica, serigrafia, pelletteria, sartoria) e nella Casa di Reclusione per Donne della Giudecca (dove sono attivi i laboratori di orto, cosmesi, legatoria, calzoleria e i corsi di formazione professionale di orticoltura, cosmetica, legatoria, calzoleria).

Alla Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri di Venezia producono cosmetici, articoli in cuoio e pelle, simpaticissime magliette e borse in tela serigrafate e originali borse realizzate con i manifesti in PVC realizzati per pubblicizzare gli eventi della cittàa.

Nel progetto "Malefatte... di città di Venezia" (ideato dall’art director Fabrizio Olivetti) un rifiuto vero e proprio, come il manifesto in PVC, viene completamente riutilizzato con estro artistico, impegno sociale e tanta ironia. Le borse, pezzi unici creati a mano, diventano un ricercato fenomeno di moda.

"Malefatte... di città di Venezia" affianca i altri progetti “Design in gabbia” sempre della Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri.

I prodotti si trovano in vendita diretta nel negozio di Calle Zancana Cannaregio 2433, nel chiosco in Campo S. Stefano e altri chioschi itineranti a Venezia e Mestre. Sono inoltre presenti presso parecchi rivenditori sia a Venezia che a Mestre (per l’elenco completo consultare il sito).

www.rioteradeipensieri.org

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Desigual
3 settembre 2011

Mi succede così… guardo e a colpo d’occhio prenderei tutto… poi in realtà sono veramente pochi i capi che sono disposta a comprare e indossare… ma con quei pochi è vera sintonia…

Abbigliamento urbano non convenzionale per uomo, donna e bambino.

Il marchio Desigual è stato creato da Thomas Meyer, svizzero di nascita e iberico d'adozione, che inizia a vent’anni la sua carriera vendendo abiti patchwork ad Ibiza.

L'apertura del primo grande negozio sulle Ramblas di Barcellona decreta il grande successo della filosofia che guida il marchio Desigual: “questo non é uguale”.

Desigual si avvicina ai suoi clienti diversificandoli per stili e non per età e propone un mondo in cui ognuno è libero di vestirsi indossando capi d'abbigliamento diseguali, variopinti e in grado di comunicare emozioni positive.

L’affascinante stile Desigual è caratterizzato da patchwork vivacissimi impreziositi da bottoni sapientemente abbinati, da interessanti chiusure asimmetriche, da insoliti accostamenti di ricami colorati e fantasie psichedeliche, da preziosi velluti accostati ad inserti di jeans.

Abiti, borse e accessori stravaganti ricordano una confezione artigianale dei capi.

Recentemente una promozione Desigual chiedeva di presentarsi in negozio vestiti solo con indumenti intimi per poter ottenere gratuitamente due capi di abbigliamento a scelta: l’iniziativa ha avuto un grandissimo successo!



www.desigual.com

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Kukuxumusu
21 giugno 2011

Mi sono imbattuta in un vestito Kukuxumusu a Tarragona nell’agosto 2009… ed è stato mio… un fantastico groviglio di mostriciattoli color carta da zucchero...

Kukuxumusu, una fabbrica di idee e disegni.

Kukuxumusu è la trovata di tre amici di Pamplona  messa in atto per guadagnare qualche soldo da investire in vino durante i festeggiamenti di San Fermin.
L’idea ha preso forma durante un viaggio in Australia che i tre amici Mikel, Koldo e Gonzalo hanno fatto nel 1989.
Il progetto iniziale era decisamente minimale: vendere per strada t-shirts durante i giorni di festa e bersi di litro in litro tutti i ricavati.
A parte qualche incidente di percorso la trovata cominciò ad avere successo.
Poco a poco quella che era semplicemente una "idea divertente" si trasformò in un "progetto interessante".
Altre persone sono state coinvolte e la storia è cresciuta fino a diventare quello che è oggi Kukuxumusu.
Ovviamente il progetto continua a divertire i tre amici di Pamplona e il vino continua a piacere loro molto!

Kukuxumusu, “bacio di pulce” in lingua basca, partorisce idee bizzarre creando disegni per t-shirts e un’infinità di altri prodotti: borse e zaini, penne, asciugamani, quaderni, ombrelli, copriwater, tende da bagno, occhiali, caschi da moto e persino elicotteri.
Kukuxumusu è l'insieme di tante e varie cose, generalmente divertenti. O almeno questo è il suo obiettivo.

Dicono di loro stessi:
“A seconda del punto di vista, possiamo sembrarti una cosa o esattamente un’altra. Quello che ci è fermamente chiaro è che ci diverte quello che realizziamo, e facciamo quello che facciamo soprattutto per divertirci.”

www.kukuxumusu.com

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