foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Museo del Pomodoro
27 agosto 2017

Il Museo del Pomodoro a Collecchio

Di origine americana, il pomodoro ha trovato proprio in provincia di Parma terreno fertile, già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Il territorio non si è limitato alla coltivazione ma si è orientato anche verso la trasformazione, tanto da esportare oggi, in tutto il mondo, non solo i prodotti a base di pomodoro ma anche la tecnologia per l’industria conserviera. Il pomodoro rientra dunque a pieno titolo nel percorso museale che valorizza i prodotti tipici del parmense.
La sede del museo è collocata all’interno della Corte di Giarola, nel comune di Collecchio, centro di trasformazione agroalimentare d’epoca medievale. L’allestimento è organizzato in sette sezioni tematiche.
La prima racconta la storia, con l’arrivo in Europa nel Cinquecento del pomodoro e la sua successiva diffusione nella cultura alimentare. Sono illustrate le varietà esistenti, le proprietà nutritive, le zone di produzione.
La seconda sezione illustra lo sviluppo dell’industria di trasformazione: dal prodotto secco alla conserva, dai concentrati ai passati, dai sughi pronti ai succhi da bere.
La terza mostra lo sviluppo delle tecnologie produttive: dalla proto-industria alla fabbrica con la ricostruzione di una linea di produzione per la conserva di pomodoro realizzata con 14 macchine d’epoca.
Molto interessante anche la quarta tappa che affronta la tematica del prodotto finito e degli imballaggi, con l’esposizione di oltre cento latte originali d’epoca, nonché il ricchissimo materiale di comunicazione e promozione degli oltre settanta marchi attivi all’inizio del Novecento nel Parmense.
La quinta sezione si dedica allo sviluppo dell’industria meccanica, la sesta racconta gli imprenditori pionieri e i differenti lavori in fabbrica, ospita uno spazio dedicato alla Stazione sperimentale dell’industria delle conserve e alimentari istituita nel 1922 e alla Mostra delle Conserve, importante vetrina dell’industria parmigiana e progenitrice dell’attuale Cibus.
A chiudere il percorso museale la cultura del 'Mondo Pomodoro' con pubblicità, citazioni, dipinti, sculture e ricette a base di pomodoro fino ad arrivare alla gastronomia, col matrimonio con pasta e pizza.



www.museidelcibo.it/pomodoro

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Giornata della donna
8 marzo 2014

Auguri a tutte le donne... (o quasi!)


La Giornata internazionale della donna (comunemente definita in modo improprio Festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e per sostenere la lotta contro le discriminazioni.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni Paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.

In molti pensano che questa giornata sia legata al rogo nel 1908 di una fabbrica di New York, la Cotton, dove morirono un centinaio di operaie, ma si tratta in realtà solo di una leggenda nata negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.
La nascita della Giornata internazionale della donna può essere invece ricondotta al 28 febbraio 1909 quando il Partito socialista americano organizzò, nell'ultima domenica di febbraio, una grande manifestazione in favore del diritto al voto delle donne.

Alle manifestazioni per il suffragio universale si unirono presto altre rivendicazioni dei diritti femminili. Tra il novembre 1909 e il febbraio 1910 migliaia di camiciaie di New York scioperarono per chiedere un aumento del salario e un miglioramento delle loro condizioni di lavoro. Nel 1910 l'VIII Congresso dell'internazionale socialista propose l’istituzione di una giornata dedicata alle donne.

Dopo l’incendio nella fabbrica Triangle di New York, del 25 marzo 1911, dove persero la vita 146 lavoratori per lo più donne immigrate (da qui forse la leggenda della Cotton) le manifestazioni delle donne si moltiplicarono. In molti Paesi europei, tra cui Germania, Austria e Svizzera, furono istituite in diverse date delle giornate dedicate ai diritti delle donne.

L'8 marzo 1917 le donne di San Pietroburgo della rivoluzione russa di febbraio scesero in piazza per chiedere la fine della guerra. A questo evento si ispirò la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, che si tenne del 1921 a Mosca, quando scelse questa data per istituire la Giornata internazionale dell'operaia.

In Italia la Giornata della donna iniziò a essere celebrata nel 1922 e prese forza nel 1945, quando l'Unione donne in Italia la celebrò nelle zone d'Italia già liberate dal fascismo. E’ infine l'anno successivo che, per la prima volta, tutta l'Italia festeggiò questa giornata e venne scelta la mimosa come simbolo della ricorrenza.

Negli anni settanta con il movimento femminista la Giornata internazionale della donna diviene occasione e momento simbolico di rivendicazione dei diritti femminili, dal divorzio alla contraccezione e legalizzazione dell'aborto.

E negli anni ottanta? Occasione per sciamare a vedere i Lorenteggio Dream Men... ma questa è una triste storia...

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