Ricetta: Lotus cheesecake14 febbraio 2020
Cheesecake super godereccia! Garantito...
Lotus cheesecake senza cottura
200 gr. di biscotti (120 gr. Digestive e 80 gr. Lotus)
50 gr. di burro
500 gr. di ricotta
180 gr. di panna acida
400 gr. di crema spalmabile Lotus (260 gr. farcitura/140 gr. copertura)
2 fogli di gelatina (10 gr. circa)
latte
Tritare i biscotti e fare sciogliere il burro in un padellino a fuoco molto dolce.
Unire il burro ai biscotti e mescolare bene, quindi mettere il composto ottenuto in una piccola tortiera rotonda a cerniera (22/24 cm.) premendolo bene con il dorso di un cucchiaio. Riporre in frigorifero.
Ammollare i fogli di gelatina in acqua fredda, intanto preparare la crema montando con le fruste elettriche la ricotta, la panna acida e parte della crema spalmabile Lotus. Strizzare la gelatina ben ammorbidita e scioglierla in un pentolino a fuoco dolce in pochissimo latte, poi quando intiepidita aggiungerla alla crema mescolando accuratamente.
Versare la crema sulla base di biscotti, livellare bene e riporre nuovamente la tortiera in frigorifero per almeno quattro ore.
Trascorso questo tempo, sciogliere la rimanente crema spalmabile Lotus a bagnomaria e versarla sulla torta ben fredda. Livellare con cura la copertura e rimettere la cheesecake in frigorifero sino al momento di servire.
Lotus Biscoff (o Lotus Speculoos) è un biscotto, sorprendentemente croccante e dal caratteristico sapore caramellato, prodotto dal 1932 a Lembeke una piccola città nel cuore del Belgio. Gli speculoos, tipici del Belgio e dei Paesi Bassi, sono croccanti biscotti speziati caratterizzati da un color nocciola e dalla presenza nell’impasto di diverse spezie tra cui la cannella. Preparati tradizionalmente per la ricorrenza di San Nicola, sono adesso disponibili in qualsiasi periodo dell'anno.
www.lotusbiscoff.com
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Categorie: cibo · ricette
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Ricetta: cuori ghiacciati di birra alla ciliegia20 agosto 2018
Le birre aromatizzate alla frutta non sono proprio la mia passione ma questi cuoricini possono avere il loro perchè...
Cuori ghiacciati di birra alla ciliegia
1 bottiglietta di birra alla ciliegia (Cherry Chouffe Rouge)
Munirsi di stampini formaghiaccio a forma di cuore.
Versare la birra alla ciliegia negli stampi e metterli in freezer per alcune ore sino a quando i ghiacciolini sono completamente solidificati.
Servire i cuori di birra in ciotoline individuali e pescarli velocemente con un cucchiaino perchè tendono a sciogliersi velocemente a causa del contenuto alcolico.
Interessante e originale proposta per un fine pasto estivo.
Kriek: birra belga alla ciliegia. La parola fiamminga "kriek" identifica una ciliegia piccola, scura e amara originaria di Schaarbeek usata per la produzione di questa birra anche se i birrai hanno rimpiazzato, in parte o completamente, queste ciliegie con altre varietà più comuni. Tradizionalmente la birra kriek è realizzata a partire da una base di lambic o di ale scura fiamminga dove le ciliegie, con il nocciolo, vengono lasciate in infusione per diversi mesi ottenendo un aroma di frutta non particolarmente dolce e con un tono amaro di mandorla dato dai noccioli. Talvolta le kriek possono però essere semplicemente addizionate a succo di ciliegie con o senza l'aggiunta di zucchero. Sono birre particolarmente popolari in Belgio e nei Paesi Bassi.
www.achouffe.be
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Le vent du nord12 giugno 2013
Mi piace tanto questo locale, per quello che si mangia e si beve… ma anche perchè è facile, lasciate fuori le luci della città, immaginare di essere in un piccolo porticciolo in Belgio o anche in Normandia o Bretagna…
Il nome della Brasserie “Le vent du nord” è tratto dai versi di una delle più famose canzoni di Jacques Brel, cantautore e compositore belga di lingua francese. Un vento che ha portato a Milano un angolo di Belgio con la sua cucina e le sue birre.
La cucina offre principalmente il piatto nazionale:
mules frites cozze in numerose varianti servite nelle cocottes (tradizionali pentole con coperchio) accompagnate da speciali patatine cucinate con il metodo belga della doppia frittura e presentate in originali coni di carta sospesi. Altre proposte tipiche sono la
carbonnade à la flamande stufato di manzo alla birra, salsicce in umido alla birra servite con
stoemp crema di patate con verdure di stagione, insalata belga ripiena gratinata e formaggi d’abbazia.
I dolci fatti in casa spaziano da fragranti gaufres con cioccolata calda, panna montata o sorbetto di mela verde a torta di puro cioccolato senza farina e uova, torta di mele al Calvados e sorbetto alla birra di ciliegie (kriek).
Si beve ottima birra belga, nota in tutto il mondo per qualità e varietà (più di 400 tipi). Una trentina sono le proposte tra spina e bottiglia e il menu consiglia gli abbinamenti con i piatti. Molta cura viene dedicata alla spillatura delle birre in fusto (
pils de brabant,
gordon finest,
gold dominus triple,
blanche de brabant e una quinta proposta a rotazione) gli aromi protetti da una schiuma perfetta, la giusta temperatura e il bicchiere più adatto per ottenere vere e proprie creazioni del
mastro birraio.
Gli arredi del locale ricordano quelli di un transatlantico di inizio Novecento, con travi di acciaio a vista, pavimenti con tavole di legno, pareti e soffitti verniciati color panna e foto d’epoca alle pareti.
Nell’attesa dell'ordinazione ci si può cimentare nell’antica arte dei nodi. I tovaglioli stretti da una piccola corda contengono infatti un foglietto che illustra la realizzazione di un particolare nodo e il suo utilizzo marinaro.
www.leventdunord.it
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In Bruges8 gennaio 2013
Se non crollo questa sera lo rivedo volentieri... è il film che mi ha fatto partire per il Belgio... Bruges e Gand sono due città magiche...
"In Bruges. La coscienza dell'assassino" è una commedia nerissima del 2008 scritta e diretta da Martin McDonagh. Presentata in anteprima al Sundance Film Festival, ha ottenuto un Golden Globe e una nomination agli Oscar 2009.
Il film racconta le vicende di due sicari Ray e Ken (interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson) esiliati, poco proprio prima di Natale, dal loro capo Harry (Ralph Fiennes) nella tranquilla città di Bruges in attesa di una sua chiamata, dopo che il giovane Ray nel corso di una missione ha accidentalmente ucciso un bambino.
La pace del luogo è in contrasto con la "coscienza" dei due uomini, Ray ancora sconvolto per l'accaduto nella snervante attesa sviluppa un odio nei confronti della città, mentre Ken, che mantiene uno sguardo quasi paterno sulle azioni Ray, si sente confortato dalla bellezza e dalla serenità di quel luogo.
Spaesati dalla lontananza dal loro mondo i due killer, che hanno ricevuto l'ordine di comportarsi nel modo più anonimo possibile confondendosi fra i turisti, vengono in realtà coinvolti in pericolosi imprevisti con loschi personaggi locali e in strane situazioni con la troupe di uno stravagante film che si sta girando nella città.
Quando la telefonata di Harry finalmente arriva a rispondere è Ken al quale viene affidato il compito uccidere il giovane collega...
Il film, opera prima del regista Martin McDonagh, che ha come dichiarato riferimento Quentin Tarantino, presenta cortocircuiti narrativi e culturali: tematiche alte (morale, senso di colpa, perdono) incontrano un bassissimo linguaggio, la pittura fiamminga e le opere di Bosch sono affiancate a nani strafatti di ketamina e puttane che vengono da Amsterdam. E' un gioco di scrittura postmoderna fatto di dialoghi fulminanti, citazioni cinematografiche e dissertazioni filosofiche riportate in un attualissimo linguaggio comune, dove la città di Bruges si trasforma in una sorta di luogo sospeso e metafisico dove i due killer si muovono in direzioni apparentemente opposte.
Con lo svolgersi della vicenda, la città medievale di Bruges diventa un vero e proprio personaggio della storia, la sua atmosfera fiabesca e i suoi monumenti interagiscono con i protagonisti della pellicola. Emblematico è il ruolo del dipinto di Hieronymus Bosch,
Trittico del Giudizio, esposto al Groeninge Museum di Bruges, nel processo di riscatto di Ray. La relazione tra cinema e arte, in molti film pensata in termini di citazione, è qui molto più complessa.
Bruges, famosa città del Belgio, è un luogo da favola, un grande museo a cielo aperto. Il suo nome in fiammingo significa approdo ed è soprannominata la Venezia del nord. McDonagh ha deciso di ambientare il proprio film a Bruges dopo avervi passato le vacanze anni prima:
“Quando circa quattro anni fa sono stato a Bruges per la prima volta ho provato delle sensazioni contrastanti sul posto. Come reazione sono nati questi due personaggi che reagiscono di fronte alla bellezza della città e alla vita in maniera diversa, e ho iniziato a metterli su carta. Avrebbero dovuto visitare dei luoghi specifici di Bruges con i quali dovevano interagire. Mentre il film va avanti Bruges diventa più dark e le sue caratteristiche gotiche vengono messe maggiormente in risalto, come avviene nelle scene notturne iniziali, quando Ray si imbatte nel set ispirato a H. Bosch”.
Alcune citazioni:
Harry “Sembra uscita da una cazzo di fiaba, no? Come fa una città che sembra uscita da una cazzo di fiaba a non essere l'ideale per qualcuno? Come fanno tutti quei canali, ponti, stradine acciottolate, chiese e tutta quella cazzo di atmosfera fiabesca a non essere l'ideale per qualcuno, eh? I cigni… ci sono ancora? Come cazzo fanno i cigni a non essere il cazzo di ideale di qualcuno, me lo spieghi?"
Ray "Cazzo ragazzi, forse è questo l'inferno. Dover passare l'eternità in questa cazzo di Bruges!"
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