elena fiorio ricettario
Tartine con spratti di Riga affumicati
5 marzo 2021

Gli spratti e il nasino di Cleopatra...


Tartine con spratti di Riga affumicati

6 panini mini burger
100 gr. di spratti di Riga affumicati sott'olio
1 uovo sodo
mezza cipolla rossa
mezzo cetriolo fresco
cetrioli in agrodolce (con peperoni, cipolla, senape e aneto)
maionese
salsa tartara


Tagliare i sei panini a metà e tostarli leggermente sotto il grill del forno.
Affettare sottilmente la cipolla rossa, il cetriolo fresco con la buccia ben lavata e un cetriolo in agrodolce poi ricavare quattro fette rotonde dalla parte centrale dell'uovo sodo.
Spalmare otto tartine con la maionese e quattro con la salsa tartara.
Comporre quattro tartine alla maionese con fettine di cipolla e spratti, altre quattro alla maionese con fettine di uova sode, cetrioli in agrodolce (o pezzettini di cipolla e peperoni della marinata) e spratti e in ultimo quattro alla salsa tartara con fettine di cetriolo fresco e spratti.
Servire immediatamente.

Lo spratto (o papalina) è un pesce molto simile alla sardina presente nell'oceano Atlantico orientale, nel Mar Baltico, nell'Egeo e Adriatico settentrionale. In Lettonia gli spratti affumicati sott'olio sono un cibo tipico e rappresentano un antipasto piuttosto popolare e diffuso.


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Pompelmi rosa caramellati al forno
29 marzo 2019

Dopo una cena impegnativa al posto del dolce...


Pompelmi rosa caramellati al forno

2 pompelmi rosa
5 cucchiai di zucchero di canna
burro


Tagliare i pompelmi a metà poi con un coltellino affilato praticare un taglio lungo la circonferenza di ogni mezzo frutto in modo da separare la polpa dalla buccia, successivamente incidere l'interno seguendo la divisione degli spicchi. Questa operazione permette, una volta pronti, di mangiare comodamente i pompelmi con un cucchiaino.
Tamponare ogni mezzo pompelmo con della carta assorbente per asciugarlo dal succo in eccesso, poi spalmarlo con un velo di burro e cospargerlo con un cucchiaio di zucchero di canna.
Mettere i pompelmi in una teglia, infornarli nella parte alta del forno e lasciarli per circa 5 minuti sotto il grill in modo da caramellare la superficie zuccherata senza cuocere troppo la polpa dei frutti.
Togliere gli agrumi dal forno, lasciarli intiepidire, aggiungere qualche granello di zucchero e servirli in tavola.

A piacere servire anche con una spolverata di cannella o una spruzzata di rum.


Li preparava mamma per me e lei, papà con gli agrumi ha sempre avuto un brutto rapporto...

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Crostata al cioccolato con marshmallow
30 maggio 2017

La versione morigerata della "pizza sacrilega" di Cisco...


Crostata al cioccolato fondente con marshmallow

1 disco di pasta frolla (230 gr.)
50 gr. di cioccolato fondente
60/70 gr. di mini marshmallow


Adagiare il disco di pasta frolla in una tortiera a cerniera, creare un bordo e punzecchiare il fondo della crostata in più punti con una forchetta.
Infornare a 200° per 12 minuti circa sino a quando la pasta assume un colore dorato. Togliere dal forno e lasciare intiepidire.
Ridurre a scaglie il cioccolato fondente con una grattugia a fori larghi.
Riempire il guscio di pasta frolla con uno strato omogeneo di riccioli di cioccolato, poi coprire completamente con i mini marshmallow disposti in un unico strato.
Infornare sotto il grill per i pochi minuti necessari a far dorare i marshmallow.
Tagliare a fette la crostata quando è ancora calda e mangiarla preferibilmente tiepida con i marshmallow ancora filanti.

Se non si hanno a disposizione i mini marshmallow tagliare a fette di meno di un centimetro i marshmallow tradizionali.

I marshmallow sono dei cilindretti soffici di zucchero evoluzione di un dolce preparato in origine con il succo dell'Althaea officinalis, una malvacea. Di colore bianco o tinte pastello sono consumati principalmente negli Stati Uniti. Oltre a essere mangiati come caramelle si prestano a diverse preparazioni: cotti sulla fiamma diretta, inseriti tra due biscotti insieme a un pezzo di cioccolato a formare lo s'more o come ingrediente principale di una marshmallow pie.

Un americanata senza appello... ma con queste dosi e rigorosamente con l'utilizzo di cioccolato fondente garantisco che si lascia mangiare!

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Risotto con melanzane rosse e scamorza
25 settembre 2016

Ricetta dedicata a mamma che ha pazientemente assistito a tutte le fasi di preparazione e still life prima di poter passare all'assaggio...


Risotto con melanzane rosse di Rotonda e scamorza affumicata

400 gr. di riso superfino o parboiled per risotti
560 gr. di melanzane rosse di Rotonda (400 gr. nel riso e 160 gr. per le decorazioni)
80/100 gr. di scamorza affumicata
6 cucchiai di concentrato di pomodoro
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
1 dado vegetale
mezzo bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
8 foglie di basilico (4 nel riso e 4 per le decorazioni)
sale e pepe


Scegliere quattro melanzane piccole, tagliare la parte superiore e svuotarle con l'aiuto di un coltellino. Infornare sotto il grill sia i cestini ottenuti che le calotte (una decina di minuti poi spegnere e lasciare nel forno caldo).
Tagliare le melanzane rimaste e la polpa di quelle svuotate a dadini molto piccoli. Cuocere la dadolata in padella a fuoco vivace con l'olio e lo spicchio d'aglio tagliato a metà. Quando le melanzane sono ben rosolate togliere l'aglio e salare.
Soffriggere nella pentola a pressione la cipolla affettata sottilmente con poco olio poi unire il dado sbriciolato e il riso a tostare. Sfumare con il vino, aggiungere le melanzane, il concentrato di pomodoro e acqua calda sino a superare di un dito abbondante il livello del riso quindi chiudere la pentola a pressione, cuocere per cinque minuti dal fischio poi spegnere il fuoco e aspettare due minuti prima di fare sfiatare la valvola.
Aggiungere al riso la scamorza affumicata a dadini e quattro foglie di basilico spezzettate. Mantecare sul fuoco aggiungendo, se necessario, altra acqua calda e pepare.
Riempire con il riso le melanzane svuotate e chiuderle con le rispettive calottine. Impiattare il risotto con i cestini di melanzane rosse e le foglie di basilico.

La melanzana rossa (Solanum aethiopicum L.) ha una pianta simile alla melanzana (Solanum melongena L.) e un frutto arrotondato simile a un pomodoro (Solanum lycopersicum L.) di colore arancione intenso con striature verdi. Coltivata principalmente in Africa e in Asia tropicale, in Italia è tipica del comune di Rotonda in Basilicata, nel cuore del Parco nazionale del Pollino. I frutti della melanzana rossa sono consumati sia crudi che cotti, hanno una polpa carnosa che non tende ad annerire con il taglio, un profumo intenso e fruttato e un sapore piccante con un gradevole finale amarognolo. Anche le foglie sono commestibili. La melanzana rossa di Rotonda (Presidio Slow Food, marchio DOP dal 2007) è conosciuta anche come melanzana a pomodoro (dal nome lucano merlingiana a pummadora).


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Tortellini gratinati al porto
21 marzo 2016

Quando apri la confezione dei tortellini e trovi delle macchioline di muffa scopri a cosa serve il supermercato aperto 24 ore su 24 vicino a casa...

Tortellini gratinati al porto

500 gr. di tortellini al prosciutto crudo
1 scalogno
2 cucchiai di farina
mezzo dado di carne
2 bicchierini di porto
250 ml. di latte
6 cucchiai di parmigiano grattugiato
pangrattato
paprica dolce
olio extravergine d'oliva
burro


Scegliere preferibilmente dei tortellini con una sfoglia non troppo sottile.
Tritare finemente lo scalogno e farlo soffriggere a fuoco dolce con poco olio in un pentolino insieme al dado sbriciolato. Quando lo scalogno è ben appassito aggiungere a pioggia la farina a tostare. Mescolare con un cucchiaio di legno o una frusta bagnando con il porto poi unire lentamente il latte, continuando a rimestare, e circa 200 ml. di acqua. Lasciare sobbollire per 3 minuti circa.
Lessare i tortellini in acqua salata e scolarli qualche minuto prima del tempo indicato sulla confezione.
Condire i tortellini con la salsa preparata e 2 cucchiai di parmigiano poi trasferirli in una teglia da forno precedentemente imburrata. Cospargere con il parmigiano rimasto, poco pangrattato e una generosa spolverata di paprica.
Infornare sotto il grill sino a completa gratinatura.

Il porto è un vino liquoroso portoghese prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro nel nord del Portogallo.


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Tartine al salmone e kiwi
5 gennaio 2016

Tartine al salmone e kiwi

4 fette rettangolari di pane per tramezzini senza crosta
6 fette di salmone affumicato
3 kiwi
burro
pepe bianco


Scegliere dei kiwi sodi e non troppo maturi, sbucciarli e tagliarli a fettine sottilissime.
Ricavare da ogni fetta di pancarrè, con un coppapasta rotondo, tre cerchi poi fare tostare dolcemente i dodici dischetti ottenuti sotto il grill del forno.
Spalmare le tartine con il burro e peparle poi disporre su ognuna di esse tre fettine di kiwi leggermente sovrapposte a formare un trifoglio e mezza fetta di salmone tagliata per il lungo e arrotolata come un bocciolo.

Un fingerfood semplice ed elegante dal sapore gradevolmente insolito.


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Crostini del villano
17 ottobre 2015

Stuzzichino inventato per utilizzare un meraviglioso olio di conservazione di artigianali e puzzolentissimi caprini stravecchi...


Crostini del villano

3 fette rettangolari di pane per tramezzini senza crosta
60 gr. di formaggio grattugiato (grana, parmigiano o pecorino)
olio di conservazione di caprini stravecchi
2 pere decana (o abate)
pepe


Spennelare il pane per tramezzini con l'olio dei caprini, usando un pennello di silicone, poi coprirlo uniformemente con il formaggio grattugiato.
Tagliare ogni fetta in otto quadrotti e completare con una macinata di pepe nero.
Infornare sotto il grill sino a quando il formaggio è gratinato e il pane leggermente dorato (basteranno pochissimi minuti).
Servire i crostini ancora caldi con le pere tagliate a fettine sottili.

Lettura a tema consigliata: "Il formaggio con le pere. La storia di un proverbio" di Massimo Montanari, storico dell’alimentazione, un saggio scritto in modo lieve e divertente che parla di pere, formaggio e lotta di classe.



Nome del piatto liberamente tratto dai proverbi "Al contadin non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere" e "Il villano venderà il podere, per mangiare cacio, pane e pere"...

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Tegamino di uova alla besciamella
1 ottobre 2011

Ricetta semidimenticata... poi sono arrivate venti uova sode svizzere...

Tegamino di uova alla besciamella

6 uova
300 ml. di besciamella
3/4 cucchiai di parmigiano grattugiato
20 gr. di burro
paprica dolce
sale e pepe


Togliere le uova dal frigorifero un’oretta prima di mettersi ai fornelli.
Mettere le uova (che hanno raggiunto temperatura ambiente) in un pentolino con dell’acqua fredda e portare a bollore. Farle cuocere per 8 minuti circa girando spesso soprattutto a inizio cottura per fare in modo che il tuorlo risulti al centro dell’uovo.
Sgusciare le uova sode e tagliarle a metà. Mettere le mezze uova in una teglia imburrata salarle e peparle quindi coprirle con la besciamella, abbondante paprica dolce e parmigiano grattugiato.
Fare gratinare le uova sotto il grill per pochi minuti e servire subito.

Per una migliore presentazione mettere le uova in piccoli tegamini monoporzione.

Tutte le cotture delle uova nel guscio prevedono che siano a temperatura ambiente. Possono essere immerse in acqua calda (appena prima che raggiunga il punto di ebollizione) o in acqua fredda e portate successivamente a ebollizione (in questo caso cuoceranno, dal momento dell’ebollizione, uno o due minuti in meno rispetto ai tempi indicati di seguito). Quelle alla coque cuociono tre/quattro minuti (l’albume è appena rappreso e il tuorlo liquido). Le barzotte cinque/sei minuti (l’albume è rappreso e il tuorlo semiliquido). Le sode otto/dieci minuti (albume e tuorlo sono ben rappresi). Oltre i dieci minuti di cottura l’albume risulta duro e gommoso e il tuorlo assume una colorazione verdastra. E’ importante durante la cottura mantenere la temperatura dell’acqua costante in modo che sobbollisca. Per avere uova con il tuorlo ben centrato è sufficiente farle rotolare sul fondo del pentolino nei primi minuti di cottura. E’ consigliabile sgusciare le uova sode e barzotte immediatamente finita la cottura immergendole in acqua fredda.

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