foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Degattoupage – Pasqua con Oliver e Cleopatra
4 aprile 2021

Happy Easter. Travolti da una miriade di agnellini di peluche...



Degattoupage auguri 2
Pasqua con Oliver e Cleopatra
collage 20,8x20,8 cm.

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · cibo · creatività · degattoupage · fotografia · gatti · giochi · oggetti
Tags: , , , , , , , , , , , , , , ,

Fenicottero
7 settembre 2019

Che vita di merda quella del fenicottero, sempre su una gamba sola...



Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · oggetti
Tags: , , , , , , , , , , ,

Softie: un disegno che diventa peluche
25 maggio 2019

Scarabocchi mostrocchi...


Wendy Tsao, fondatrice di Child’s Own Studio, trasforma disegni di bambini in simpaticissimi pupazzi trimensionali.

Artista e mamma canadese, originaria di Vancouver, ha iniziato facendo diventare i disegni dei propri figli straordinari peluche. Ha realizzato il primo "softie", nel 2007, a partire dall'autoritratto disegnato dal figlio di 4 anni che per lei aveva un significato particolare: "L'ho amato perché è stato il suo primo sforzo creativo di dare un senso al suo mondo" dice.

Da allora, ha stupito bimbi di ogni nazione materializzando per loro nuovi compagni di giochi ispirati a tutto ciò che hanno disegnato, da gatti arcobaleno a mostri a tre teste, senza alcun limite alla fantasia.
Le creazioni di Wendy riflettono l'immaginazione dei bambini e lei spiega: "Ogni softie è un progetto artistico tra me e il bambino, dove io faccio del mio meglio per catturare a mio modo lo spirito del disegno".

Child’s Own Studio, grazie a un team di artigiani di talento, realizza con amore e cura dei dettagli circa 120 pupazzi all'anno. Collabora inoltre con organizzazioni no-profit e scuole che promuovono programmi che valorizzano la creatività dei più piccoli.

www.childsown.com
www.facebook.com/childsown

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · creatività · giochi · illustrazione · oggetti
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Owliver
27 gennaio 2017

Un gufo che si chiama come un gatto portato da un topino...


I Beanie Boo's, del fantastico mondo Ty, sono tenerissimi peluche con grandi e dolci occhioni.

Owliver che compie gli anni il 10 luglio ricorda che: "Sopra gli alberi e lontano dagli occhi i gufi prendono il volo a mezzanotte!"

www.ty.com

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · giochi · gufi · oggetti
Tags: , , , , ,

“Nel nome del padre” di Gianni Biondillo
18 febbraio 2012

"Amore è un po' tardi... ora ti devo portare a casa."
"Di già?"
"Tesoro... siamo andati al parco, poi alle giostre, adesso al cinema..."
"Ma io voglio stare ancora un po' fuori, non voglio tornare a casa subito."
Vorrebbe chederle perchè. Vorrebbe sarere come la tratta Sonia, cosa le dice. Ma non lo fa. Non è giusto, non è corretto nei confronti della figlia.
"Amore, lo vedi che è tardi... inizia a fare freddo... devi mangiare..."
"Andiamo a mangiare una pizza, dai..."
"Alice, io..." Si perde negli occhi della figlia. "Aspetta un attimo."
Tira fuori il cellulare. La bimba gongola. Luca si gira verso il muro come a cercare un po' di intimità.
"Sonia?"
"Luca?" La voce è allarmata. "E' successo qualcosa ad Alice?"
"No, no, non preoccuparti, è tutto a posto."
"Cosa vuoi allora?"
"Senti, volevo dirti che la bimba vorrebbe stare ancora un po' fuori, vorrebbe mangiare una pizza..."
"Non se ne parla neppure. Porta subito Alice qui, a casa."
La bimba saltella su un piede, avanti e indietro.
"Ma dai, poi ci rimane male."
"Domani mattina va a scuola, non voglio che faccia tardi."
"Una pizza, facciamo in fretta."
Gesticola, come se lei lo vedesse.
"Portala subito qui. Non farmi urlare" e lo dice urlando, al punto che la sente pure la figlia.
"Ma cazzo, Sonia, sono il padre, avrò anch'io diritto di..."
"Tu non hai nessun diritto, lo hai capito?" Non la ferma più nessuno, è furiosa. "Porta subito Alice a casa, non farmi incazzare, portala subito qui!"
"Ma perchè devi fare così, non c'è niente di male se si diverte un po'..."
"E già! E' facile per te, la porti al cinema, la porti in pizzeria... poi sono io che devo svegliarla la mattina, poi sono io la cattiva che le deve insegnare le regole... tu fai il papà simpatico, e io sono la stronza!"
"Sonia, non urlare."
Alice lo guarda spaventata.
"Portala qui, entro mezz'ora. Non te lo ripeto più!"

"Fammi entrare."
"No!"
"Sonia, eravamo d'accordo, non farmi incazzare. Il Natale l'ha passato da te, ora mi prendo la bimba e me la porto via."
"Non ci provare neppure."
Prova a chiudergli la porta in faccia, ma lui la blocca con un piede.
"Sonia, sto perdendo la pazienza. Vesti Alice e falla uscire, subito."
"Ti ho detto di no. La bambina ha la febbre, io non la faccio uscire con questo freddo."
Lui sbuffa, alza gli occhi al cielo.
"Sono in macchina, la porto a casa, con me, non prenderà freddo."
"Non dirlo neanche per scherzo."
"Ma insomma che cazzo vuoi da me? Vuoi farmi impazzire?"
E' a una spanna dal suo volto, sembra voglia mangiarglielo.
"Non fare il pazzo."
Lui cerca di calmarsi.
"Allora fammi entrare, resto qui tutto il giorno" lei sgrana gli occhi, "non preoccuparti, sto in camera con lei."
"Non ti voglio in casa mia."
"Cosa? COSA? Questa non è casa tua, lo vuoi capire? Non è tua, non l'hai comprata tu! Non lo stai pagando tu il mutuo!"
Ha scelto lei i mobili, ha discusso lei con l'architetto, ha curato lei il giardino. E questo Luca lo sa.
"Vallo a dire al giudice, se ne hai voglia."
Lui le dà le spalle, cerca di contenere le lacrime, non vuole farsi vedere debole hai suoi occhi. Le mani sono strette nei pugni, le nocche sono praticamente senza sangue.
"Sonia. Ti prego." Si gira ancora verso la donna, è più calmo. "Non ti preoccupare per Alice. La copro, la porto a casa, le faccio una camomilla calda."
"Ma cosa dici? Non sai neppure di cosa parli... l'hai mai curata tu? Sai di cosa ha bisogno se le sale la febbre? Sai quale è il suo peluche che tiene sotto le coperte quando è malata? Non sapresti distinguere una supposta da un'aspirina, smettila!"
"E allora aiutami tu. Dimmi cosa devo fare."
"Ci dovevi pensare prima."
"Non puoi farmela pagare per sempre, lo capisci? Come posso imparare ad essere suo padre se tu continui a negarmelo?"

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: lettura
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,