Degattoupage – Pasqua con Oliver e Cleopatra4 aprile 2021
Happy Easter. Travolti da una miriade di agnellini di peluche...
Degattoupage auguri 2
Pasqua con Oliver e Cleopatra
collage 20,8x20,8 cm.
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Categorie: animali · cibo · creatività · degattoupage · fotografia · gatti · giochi · oggetti
Tags: agnellino, auguri, cestino, cioccolato, Cleopatra, collage, colomba, coniglietto, decoupage, degattoupage, gatto, Oliver, Pasqua, peluche, pulcini, uovo
#PackedLunchPostIt30 novembre 2019
Buon appetito...
Il pluripremiato illustratore
Rob Biddulph, per oltre cinque anni, ha disegnato e infilato nel cestino del pranzo della figlia un'illustrazione al giorno per augurarle buon appetito e una buona giornata.
Tutto è partito quando la piccola Poppy a quattro anni ha iniziato la scuola e l'idea di non pranzare più a casa con il padre, come faceva quando andava andava all'asilo solo di mattina, la spaventava molto, così il premuroso papà ha pensato di realizzare per lei dei post-it divertenti con i personaggi dei suoi cartoni animati preferiti per strapparle un sorriso al momento critico del pranzo.
Il lavoro è stato postato su Instagram con l'hashtag
#PackedLunchPostIt. "Attraverso queste illustrazioni riesco in qualche modo a documentare anche la vita di mia figlia. Forse quando sarà un’adolescente e non sarà più così innamorata dei suoi genitori, potremo riguardarli assieme per ricordarci che c’erano tempi in cui non andava tutto male!" dice scherzosamente l'illustratore.
www.robbiddulph.com/post-its
www.instagram.com/PackedLunchPostIt
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Categorie: cartoni animati · fumetti e vignette · illustrazione
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“I biscotti di Baudelaire” di Alice Babette Toklas25 maggio 2018
Dopo il calendario altro giro con Canva...
Ricette e ricordi, profumi e sapori tra le eccentricità e la grande arte della Parigi tra le due guerre.
I libri di cucina mi sono sempre piaciuti, mi hanno sempre incuriosita. Quando ero una dilettante dei fornelli li leggevo tutti, anche quelli noiosi, dalla prima all'ultima pagina, come Gertrude Stein con i libri gialli.
Quando cominciammo a leggere Dashiell Hammett, Gertrude Stein osservò come, nei suoi libri, la vera novità consistesse nel fatto che di solito le vittime morivano prima dell'inizio della storia vera e propria. Innumerevoli delitti seguivano poi inevitabilmente il primo. Così succede anche in cucina. (...) Ecco perché cucinare non è un passatempo soltanto piacevole. (...)
Il solo modo di imparare a cucinare è cucinare, e per me, come per tanti altri, cucinare divenne all'improvviso, inaspettatamente, una sgradevole necessità durante la guerra e l'occupazione. Fu in condizioni di razionamento e scarsità di cibo che imparai non solo a cucinare seriamente ma anche a fare acquisti in circostanze difficili senza sprecare troppo tempo per entrambe le cose, dato che ce n'erano altre molto più importanti e più divertenti da fare. Fu allora, quindi, che cominciarono gli assassinii in cucina.
La prima vittima fu una bella carpa, portata ancora viva in cucina in un cestino coperto dal quale nulla poteva scappare. Il pescivendolo che me la vendette disse di non aver tempo di ammazzarla, toglierle le scaglie e pulirla, né mi volle dire con quale di queste tre orribili e necessarie incombenze fosse meglio cominciare. Non fu difficile capire quale fosse la più repellente. Quindi, avanti con l'assassinio e facciamola finita. (...) Mi venne subito in mente un bel coltello affilato, l'arma classica, perfetta. Detto fatto: con la mano sinistra avvolta in uno strofinaccio, perché poteva darsi che l'animale avesse denti affilati, afferrai la mascella inferiore della carpa, e col coltello stretto nella destra cercai attentamente la base della colonna vertebrale. Vibrai il colpo fatale senza esitare, poi lasciai andare il pesce e guardai. Orrore degli orrori. La carpa era morta, uccisa, assassinata, assassinio di primo, secondo e terzo grado. Mi lasciai andare, priva di forze, su una sedia, e con le mani ancora sporche afferrai una sigaretta, la accesi e aspettai che arrivasse la polizia ad arrestarmi. Dopo una seconda sigaretta mi tornò un po' di coraggio e mi mossi per preparare la povera signora Carpa per il suo ingresso in sala da pranzo. Grattai via le scaglie, tagliai le pinne, le aprii la pancia e la svuotai di un sacco di roba che preferii non guardare, la lavai accuratamente, la asciugai e la misi da parte mentre preparavo la
CARPA RIPIENA DI CASTAGNE
Per una carpa di circa 1 kg e mezzo, tritare una cipolla di media grandezza e soffriggerla lentamente in 3 cucchiai di burro. Aggiungere una fetta di pane spessa circa 5 cm imbevuta di vino bianco secco, strizzata e tagliata a cubetti, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 scalogni tritati, 1 spicchio d'aglio pestato, 1 cucchiaino di sale, un quarto di cucchiaino di pepe appena macinato, un quarto di cucchiaino di macis in polvere, lo stesso di alloro e di timo e 12 castagne bollite e sbucciate. Mescolare bene, lasciar freddare, aggiungere un uovo crudo, riempire la pancia e la testa del pesce con il composto, chiudere accuratamente con stecchini, legare la testa in modo che il ripieno non esca durante la cottura. Lasciar riposare per almeno un paio d'ore. Versare 2 tazze di vino bianco secco in una terrina, metterei il pesce, salare a piacere. Cuocere in forno per 20 minuti a 190 gradi. Ungere il pesce e coprirlo con uno spesso strato di pane grattugiato, cospargere con 3 cucchiai di burro fuso e cuocere per altri 20 minuti. Servire ben caldo con un contorno di pasta. Per 4 persone. La testa della carpa è enorme. È considerata un boccone prelibato da molti europei.
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