foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Ricetta: petti d’anatra al calvados
12 gennaio 2019

Pappa di lusso, approvata da umani e felini...

Petti d'anatra al calvados

2 petti d'anatra (900 gr. circa)
2 scalogni
2 foglie di salvia
2 bicchierini di calvados
sale e pepe


Eliminare dalla pelle dell'anatra, se presenti, eventuali residui di piccole piume levandole con una pinzetta o bruciandole con una fiamma, poi dividere i petti in due parti e incidere la pelle, con un coltello molto affilato, formando una griglia in diagonale con tagli abbastanza profondi ma che non intacchino la carne sottostante.
Scaldare molto bene una padella senza aggiungere olio o burro e cuocere i petti dalla parte della pelle in modo che cuociano nel loro grasso per 10/15 di minuti circa, successivamente quando sono ben rosolati girare i pezzi di carne per cuocerli dall'altra parte per un tempo leggermente inferiore. Salare e pepare, poi togliere i petti d'anatra dalla padella e lasciarli riposare avvolti in un foglio di alluminio.
Abbassare la fiamma e aggiungere in padella nel grasso dell'anatra gli scalogni tritati al coltello, la salvia e il calvados. Appena lo scalogno è trasparente unire i petti d'anatra a insaporirsi per pochi minuti in modo che rimangano ben rosati all'interno.

Il calvados può essere sostituito con un altro distillato a piacere più o meno secco o aromatico (cognac, armagnac o cointreau).

L'anatra è classifica tra le carni nere (selvaggina da penna) e si distingue per le sue carni pregiate e morbide che assumono un colore rosato in cottura. Il petto è molto utilizzato in cucina perchè particolarmente tenero, gustoso e facile da trattare. L'anatra muschiata (o muta) è una razza rinomata per la sua carne di eccellente qualità.

Il calvados è un'acquavite di sidro di mela prodotta in Normandia.



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“I biscotti di Baudelaire” di Alice Babette Toklas
25 maggio 2018

Dopo il calendario altro giro con Canva...


Ricette e ricordi, profumi e sapori tra le eccentricità e la grande arte della Parigi tra le due guerre.

I libri di cucina mi sono sempre piaciuti, mi hanno sempre incuriosita. Quando ero una dilettante dei fornelli li leggevo tutti, anche quelli noiosi, dalla prima all'ultima pagina, come Gertrude Stein con i libri gialli.
Quando cominciammo a leggere Dashiell Hammett, Gertrude Stein osservò come, nei suoi libri, la vera novità consistesse nel fatto che di solito le vittime morivano prima dell'inizio della storia vera e propria. Innumerevoli delitti seguivano poi inevitabilmente il primo. Così succede anche in cucina. (...) Ecco perché cucinare non è un passatempo soltanto piacevole. (...)
Il solo modo di imparare a cucinare è cucinare, e per me, come per tanti altri, cucinare divenne all'improvviso, inaspettatamente, una sgradevole necessità durante la guerra e l'occupazione. Fu in condizioni di razionamento e scarsità di cibo che imparai non solo a cucinare seriamente ma anche a fare acquisti in circostanze difficili senza sprecare troppo tempo per entrambe le cose, dato che ce n'erano altre molto più importanti e più divertenti da fare. Fu allora, quindi, che cominciarono gli assassinii in cucina.
La prima vittima fu una bella carpa, portata ancora viva in cucina in un cestino coperto dal quale nulla poteva scappare. Il pescivendolo che me la vendette disse di non aver tempo di ammazzarla, toglierle le scaglie e pulirla, né mi volle dire con quale di queste tre orribili e necessarie incombenze fosse meglio cominciare. Non fu difficile capire quale fosse la più repellente. Quindi, avanti con l'assassinio e facciamola finita. (...) Mi venne subito in mente un bel coltello affilato, l'arma classica, perfetta. Detto fatto: con la mano sinistra avvolta in uno strofinaccio, perché poteva darsi che l'animale avesse denti affilati, afferrai la mascella inferiore della carpa, e col coltello stretto nella destra cercai attentamente la base della colonna vertebrale. Vibrai il colpo fatale senza esitare, poi lasciai andare il pesce e guardai. Orrore degli orrori. La carpa era morta, uccisa, assassinata, assassinio di primo, secondo e terzo grado. Mi lasciai andare, priva di forze, su una sedia, e con le mani ancora sporche afferrai una sigaretta, la accesi e aspettai che arrivasse la polizia ad arrestarmi. Dopo una seconda sigaretta mi tornò un po' di coraggio e mi mossi per preparare la povera signora Carpa per il suo ingresso in sala da pranzo. Grattai via le scaglie, tagliai le pinne, le aprii la pancia e la svuotai di un sacco di roba che preferii non guardare, la lavai accuratamente, la asciugai e la misi da parte mentre preparavo la

CARPA RIPIENA DI CASTAGNE

Per una carpa di circa 1 kg e mezzo, tritare una cipolla di media grandezza e soffriggerla lentamente in 3 cucchiai di burro. Aggiungere una fetta di pane spessa circa 5 cm imbevuta di vino bianco secco, strizzata e tagliata a cubetti, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 scalogni tritati, 1 spicchio d'aglio pestato, 1 cucchiaino di sale, un quarto di cucchiaino di pepe appena macinato, un quarto di cucchiaino di macis in polvere, lo stesso di alloro e di timo e 12 castagne bollite e sbucciate. Mescolare bene, lasciar freddare, aggiungere un uovo crudo, riempire la pancia e la testa del pesce con il composto, chiudere accuratamente con stecchini, legare la testa in modo che il ripieno non esca durante la cottura. Lasciar riposare per almeno un paio d'ore. Versare 2 tazze di vino bianco secco in una terrina, metterei il pesce, salare a piacere. Cuocere in forno per 20 minuti a 190 gradi. Ungere il pesce e coprirlo con uno spesso strato di pane grattugiato, cospargere con 3 cucchiai di burro fuso e cuocere per altri 20 minuti. Servire ben caldo con un contorno di pasta. Per 4 persone. La testa della carpa è enorme. È considerata un boccone prelibato da molti europei.

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Ricetta: padellata di patate e topinambur
14 dicembre 2015

Contorno saporito con i "sorcinambur" come li chiama Michele La Ginestra...


Padellata di patate e topinambur

500 gr. di topinambur
600 gr. di patate rosse
2 scalogni
1 foglia di alloro
olio extravergine d’oliva
sale e pepe


Pelare i topinambur (munendosi di un buon pelapatate, un coltellino molto affilato e tanta pazienza) poi immergerli in acqua acidulata con il limone perchè tendono ad annerire. Pelare anche le patate a buccia rossa (o di altro tipo purchè a polpa soda e compatta).
Tagliare le patate in quattro quindi a fette relativamente sottili, fare lo stesso con la parte centrale dei topinambur ben asciugati (eventuali scarti posso essere utilizzati per la realizzazione di un'altra ricetta). Affettare anche lo scalogno.
Mettere tutte le verdure tagliate in una grande padella, possibilmente di ghisa, con l'olio e fare rosolare sino a quando lo scalogno non inizia a diventare trasparente poi abbassare la fiamma, aggiungere l'alloro e incoperchiare.
Cuocere per 15/20 minuti senza aggiungere liquidi e mescolando lo stretto necessario per non fare bruciare il tutto. Quando le verdure sono tenere ma ancora ben compatte salare e pepare. Se necessario alzare la fiamma per una doratura finale.
Togliere l'alloro e servire in tavola.

Topinambur: tubero nodoso, con buccia rossastra e polpa bianca, dalla consistenza simile alla patata e dal sapore che ricorda il carciofo è chiamato anche tartufo di canna, rapa tedesca, carciofo di Gerusalemme o anche patata selvatica o del Canada. Il topinambur (nome scientifico Helianthus tuberosus) è una pianta appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae simile al girasole con bellissimi fiori giallo oro che sembrano grosse margherite.

Crudo insieme ai cardi gobbi era sempre presente nella bagna cauda della mia nonna...



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Ricetta: fusilli ai fiori di zucca
13 aprile 2013

Finalmente si vede un po' di primavera...

Fusilli ai fiori di zucca

400 gr. di fusilli
15 zucchine novelle con il fiore
2 scalogni
2 bustine di zafferano
1 bicchierino di latte
olio extravergine d'oliva
prezzemolo
sale e pepe bianco


Staccare i fiori dalle zucchine. Lavare le zucchine e delicatamente anche i fiori aperti e i pistilli. Affettare sottilmente gli scalogni, le zucchine (tutte e quindici se sono molto piccole altrimenti una decina) e i pistilli. Tagliare i fiori a striscioline.
In un ampia padella versare l'olio e cuocere velocemente a fuoco vivace lo scalogno, le zucchine e i pistilli. Nel frattempo lessare i fusilli in abbondante acqua salata.
Quando gli scalogni sono soffritti e le zucchine ancora croccanti aggiungere i fiori, lo zafferano, sale e pepe. Poco prima di versare la pasta scolata al dente nel sugo, unire alle zucchine (ma è facoltativo) un bicchierino di latte.
Mantecare bene i fusilli con il condimento aggiungendo, se non si è messo il latte, poca acqua di cottura della pasta. In ultimo spolverizzare con prezzemolo tritato e servire in tavola mettendo a disposizione del grana grattugiato.

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