foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Ricetta: tartine con spratti di Riga affumicati
5 marzo 2021

Gli spratti e il nasino di Cleopatra...


Tartine con spratti di Riga affumicati

6 panini mini burger
100 gr. di spratti di Riga affumicati sott'olio
1 uovo sodo
mezza cipolla rossa
mezzo cetriolo fresco
cetrioli in agrodolce (con peperoni, cipolla, senape e aneto)
maionese
salsa tartara


Tagliare i sei panini a metà e tostarli leggermente sotto il grill del forno.
Affettare sottilmente la cipolla rossa, il cetriolo fresco con la buccia ben lavata e un cetriolo in agrodolce poi ricavare quattro fette rotonde dalla parte centrale dell'uovo sodo.
Spalmare otto tartine con la maionese e quattro con la salsa tartara.
Comporre quattro tartine alla maionese con fettine di cipolla e spratti, altre quattro alla maionese con fettine di uova sode, cetrioli in agrodolce (o pezzettini di cipolla e peperoni della marinata) e spratti e in ultimo quattro alla salsa tartara con fettine di cetriolo fresco e spratti.
Servire immediatamente.

Lo spratto (o papalina) è un pesce molto simile alla sardina presente nell'oceano Atlantico orientale, nel Mar Baltico, nell'Egeo e Adriatico settentrionale. In Lettonia gli spratti affumicati sott'olio sono un cibo tipico e rappresentano un antipasto piuttosto popolare e diffuso.


Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: cibo · ricette
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Pesce di stagione
9 febbraio 2020

Come è consigliabile comprare frutta e verdura di stagione bisognerebbe imparare a fare la stessa cosa con il pesce fresco, tenendo conto anche del luogo di provenienza del pescato.
Queste, mese per mese, le specie ittiche che si trovano nei mari che bagnano l'Italia.

GENNAIO: alice, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, lampuga, mazzancolla, mormora, nasello, pagello, palamita, pesce di San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, triglia.

FEBBRAIO: alice, argentina, busbana, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, lampuga, mazzolina, menola, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, ricciola, rombo, rombo chiodato, sarago, sardina, scorfano, seppia, sgombro, tonno alletterato, totano, triglia, vongola verace, zanchetta, zerro.

MARZO: alice, argentina, busbana, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, gambero rosa, granchio, mazzolina, menola, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, razza, ricciola, rombo, rombo chiodato, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, tonno alletterato, totano, triglia, vongola verace, zanchetta, zerro.

APRILE: alice, busbana, canocchia, cefalo, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, lampuga, lanzardo, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, pesce sciabola, pesce spada, polpo, razza, rombo, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, sugarello, tonno, totano, zerro.

MAGGIO: alice, aragosta, cefalo, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, mormora, nasello, occhiata, pesce spada, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, sardina, scampo, seppia, sgombro, sogliola, spigola, sugarello, tonno, totano, triglia.

GIUGNO: alice, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, mormora, nasello, orata, pesce spada, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, sardina, scampo, sogliola, spigola, tonno, totano.

LUGLIO: alice, cefalo, cozza, dentice, fasolaro, granchio, nasello, orata, passera di mare, pesce spada, ricciola, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, totano, tracina, triglia, vongola verace, zerro.

AGOSTO: alice, canocchia, cozza, dentice, gallinella, lanzardo, leccia, nasello, orata, passera di mare, pesce spada, sardina, sgombro, sogliola, spigola, triglia.

SETTEMBRE: alalunga, alice, calamaro, canocchia, cefalo, gattuccio, lampuga, mazzancolla, mormora, moscardino, occhiata, passera di mare, pesce spada, riccio, ricciola, rombo chiodato, seppia, sogliola, spigola, spinarolo, triglia, vongola verace.

OTTOBRE: alice, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, gallinella, gattuccio, mazzancolla, mormora, moscardino, nasello, ombrina, orata, passera di mare, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno, triglia, vongola verace.

NOVEMBRE: alalunga, alice, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, gallinella, gattuccio, lampuga, lanzardo, mazzancolla, mazzolina, mormora, moscardino, nasello, occhiata, ombrina, orata, pagello, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, sogliola, spigola, spinarolo, triglia, vongola, zanchetta.

DICEMBRE: alice, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, orata, pagro, polpo, potassolo, rombo, sarago, sardina, seppia, sgombro, sogliola, spigola, spinarolo, tonno rosso, triglia, vongola verace.

www.ilgiornaledelcibo.it

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: cibo
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Taiyaki
1 aprile 2019

Orata d'aprile! Auguri a Giuliana...


Il taiyaki (たいやき letteralmente "orata alla piastra") è un tipico dolce da strada giapponese comunemente venduto in chioschi e bancarelle. A forma di pesce è solitamente ripieno di anko, ossia confettura di fagioli azuki, ma può essere farcito anche con crema o cioccolato.

L'impasto del taiyaki è simile alla pastella del pancake o del waffle e il curioso dolcetto viene cotto in un tradizionale stampo in ghisa a forma di orata.

Pare che il primo taiyaki sia stato preparato, nel lontano 1909, nel locale "Naniwaya Souhonten" ancora in attività nel quartiere Azabu Juban di Tokyo. Negli anni 70 è stata scritta anche la canzone "Oyoge! Taiyaki-kun" (Nuota! Taiyaki) che racconta di un taiyaki che scappa dalla piastra dove è stato cucinato per assaporare la libertà di nuotare nel mare ma viene presto pescato e mangiato.

Belli e divertenti da preparare i taiyaki possono essere realizzati anche in versione salata.

Il video "Oyoge! Taiyaki-kun" di Masato Shimon

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · cartoni animati · cibo · musica · ristoranti
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Neko-Sushi
31 agosto 2018

A proposito di gatti e di sushi...


Ecco le immagini dei Neko-Sushi creati dalla giapponese Tange & Nakimushi Peanuts che sostiene che il gatto sushi sia un'antica creatura mistica che influenza l'uomo da lungo tempo.

"Sappiamo qual è la regola base del sushi: pesce sopra, riso sotto. D’altra parte, però, sappiamo che i gatti mangiano il pesce. I gatti siedono sul riso, dove dovrebbe esserci il pesce: perché? La contraddizione e il mistero sono da sempre la chiave della sapienza dei monaci zen, e questo mistero prova la natura magica dei Neko-Sushi" spiega il sito ufficiale che propone anche un cuscino a forma di nigiri da regalare al gatto di casa.

I giapponesi sono... giapponesi!

nekozushi.tumblr.com

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · cibo · fotografia · gatti · oggetti
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , ,

“I biscotti di Baudelaire” di Alice Babette Toklas
25 maggio 2018

Dopo il calendario altro giro con Canva...


Ricette e ricordi, profumi e sapori tra le eccentricità e la grande arte della Parigi tra le due guerre.

I libri di cucina mi sono sempre piaciuti, mi hanno sempre incuriosita. Quando ero una dilettante dei fornelli li leggevo tutti, anche quelli noiosi, dalla prima all'ultima pagina, come Gertrude Stein con i libri gialli.
Quando cominciammo a leggere Dashiell Hammett, Gertrude Stein osservò come, nei suoi libri, la vera novità consistesse nel fatto che di solito le vittime morivano prima dell'inizio della storia vera e propria. Innumerevoli delitti seguivano poi inevitabilmente il primo. Così succede anche in cucina. (...) Ecco perché cucinare non è un passatempo soltanto piacevole. (...)
Il solo modo di imparare a cucinare è cucinare, e per me, come per tanti altri, cucinare divenne all'improvviso, inaspettatamente, una sgradevole necessità durante la guerra e l'occupazione. Fu in condizioni di razionamento e scarsità di cibo che imparai non solo a cucinare seriamente ma anche a fare acquisti in circostanze difficili senza sprecare troppo tempo per entrambe le cose, dato che ce n'erano altre molto più importanti e più divertenti da fare. Fu allora, quindi, che cominciarono gli assassinii in cucina.
La prima vittima fu una bella carpa, portata ancora viva in cucina in un cestino coperto dal quale nulla poteva scappare. Il pescivendolo che me la vendette disse di non aver tempo di ammazzarla, toglierle le scaglie e pulirla, né mi volle dire con quale di queste tre orribili e necessarie incombenze fosse meglio cominciare. Non fu difficile capire quale fosse la più repellente. Quindi, avanti con l'assassinio e facciamola finita. (...) Mi venne subito in mente un bel coltello affilato, l'arma classica, perfetta. Detto fatto: con la mano sinistra avvolta in uno strofinaccio, perché poteva darsi che l'animale avesse denti affilati, afferrai la mascella inferiore della carpa, e col coltello stretto nella destra cercai attentamente la base della colonna vertebrale. Vibrai il colpo fatale senza esitare, poi lasciai andare il pesce e guardai. Orrore degli orrori. La carpa era morta, uccisa, assassinata, assassinio di primo, secondo e terzo grado. Mi lasciai andare, priva di forze, su una sedia, e con le mani ancora sporche afferrai una sigaretta, la accesi e aspettai che arrivasse la polizia ad arrestarmi. Dopo una seconda sigaretta mi tornò un po' di coraggio e mi mossi per preparare la povera signora Carpa per il suo ingresso in sala da pranzo. Grattai via le scaglie, tagliai le pinne, le aprii la pancia e la svuotai di un sacco di roba che preferii non guardare, la lavai accuratamente, la asciugai e la misi da parte mentre preparavo la

CARPA RIPIENA DI CASTAGNE

Per una carpa di circa 1 kg e mezzo, tritare una cipolla di media grandezza e soffriggerla lentamente in 3 cucchiai di burro. Aggiungere una fetta di pane spessa circa 5 cm imbevuta di vino bianco secco, strizzata e tagliata a cubetti, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 scalogni tritati, 1 spicchio d'aglio pestato, 1 cucchiaino di sale, un quarto di cucchiaino di pepe appena macinato, un quarto di cucchiaino di macis in polvere, lo stesso di alloro e di timo e 12 castagne bollite e sbucciate. Mescolare bene, lasciar freddare, aggiungere un uovo crudo, riempire la pancia e la testa del pesce con il composto, chiudere accuratamente con stecchini, legare la testa in modo che il ripieno non esca durante la cottura. Lasciar riposare per almeno un paio d'ore. Versare 2 tazze di vino bianco secco in una terrina, metterei il pesce, salare a piacere. Cuocere in forno per 20 minuti a 190 gradi. Ungere il pesce e coprirlo con uno spesso strato di pane grattugiato, cospargere con 3 cucchiai di burro fuso e cuocere per altri 20 minuti. Servire ben caldo con un contorno di pasta. Per 4 persone. La testa della carpa è enorme. È considerata un boccone prelibato da molti europei.

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: cibo · lettura · ricette
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

“Elogio dell’invecchiamento” di Andrea Scanzi
3 maggio 2018

Devo confessare che a me Scanzi piace... Oliver invece non lo sopporta, quando lo vede prende a schiaffi la televisione...

Sul trimestrale «Porthos» ho trovato una massima espressa da un produttore langarolo - anonimo - che vinifica Barolo e Barbaresco, quindi imparziale. La trovo straordinaria. «Il Barbaresco è il vino delle migliori serate della tua vita, non ti tradirà mai; ma per l'ultima notte della tua esistenza, ci vuole un Barolo.»

Domanda: che me ne faccio di tutte queste nozioni? Niente, volendo. Si può benissimo sopravvivere lo stesso. Oppure si può provare a capire su cosa poggi la teoria più credibile riguardo all'abbinamento cibo vino. (...) ed è basata sul doppio binario della concordanza e della contrapposizione.
In linea di massima, quasi tutto è per contrapposizione: a una sensazione del cibo devo opporre una sensazione del vino, e viceversa. (...)
Come tutte le regole, anche quella della contrapposizione presuppone delle deroghe. Si chiamano concordanze (...)
(...) con un cibo dolce si beve vino dolce. Per questo, chiunque vi proponga uno Champagne secco a fine pasto, anche solo per brindare, compie forse un bel gesto ma certo uno scempio enogastronomico.
(...) di solito, il pesce vuole il bianco. È un dogma fastidioso e un po' ignorante, che amo smentire appena posso, ma è un fatto che con una sogliola faccio fatica a berci un Barolo (non è un gran problema: basta evitare di mangiare la sogliola). (...)
E sarebbe anche l'ora di finirla con la storia che gli affettati andrebbero mangiati soltanto con il rosso. È una scemenza, o, per meglio dire, un'abitudine radicata e appagante ma perfettibile: se volete corrompermi mi basta un Pelaverga, e convengo con voi che il salume è di per sé sapido e per questo abbisogna di un vino morbido (e di solito un rosso lo è più di un bianco), ma uno Chablis val bene un San Daniele. Così come una Doc Trento è il trionfo del lardo di Colonnata.
L'abbinamento per concordanza e contrapposizione dà coordinate utilissime. E spiega tante cose. Per esempio, perché il cioccolato mette così in difficoltà, al punto che tuttora i suoi esegeti si dividono in tre specie: quelli che lo mangiano con il vino dolce, quelli che gli preferiscono i superalcolici (rum, whisky) e quelli analcolici che rivendicano i poteri purificanti dell'acqua.
Il cioccolato, in effetti, è un gran casino. (...)
C'è anche chi, con il cioccolato, beve vino rosso secco: è uno dei pochi momenti in cui non capisco chi beve rosso (...)
(...) lo Champagne va con l'ostrica. Sì, ma chi lo dice? I francesi. Appunto (...) Lo Champagne spicca in acidità, effervescenza. Quindi va bene con cibi grassi e a tendenza dolce. È grassa un'ostrica? No. Ha tendenza dolce? No. Ha senso berci lo Champagne? No. Ameno che non vi offrano entrambi: in quel caso, valutati i costi dell'uno e dell'altra, il sacrificio si può fare.

C'è poi l'abbinamento per psicologia. È quello che preferisco. È quello che riconosce potere supremo all'ospite. (...)
Così, mentre sei lì che cucini, e il piatto cresce, ed è quasi finito, e tu hai raggiunto la certezza che - davvero - il vino perfetto per quel cibo è solo il Sauvignon erbaceo (ma sì, sborone per sborone, a dirla tutta pensavo a un Pouilly-Fumé della Loira, quello che nelle guide dicono avere sentori di pietra focaia), mentre sei lì che inevitabilmente godi, arrivano gli amici. Agli amici non hai detto cosa avresti cucinato, perché ami le sorprese. E gli amici, tutti, hanno comprato il loro vino.
Uno, l'esterofilo, sarà rimasto folgorato sulla via del Pinotage sudafricano. L'altro, il casalingo, avrà rubato il vino del contadino dagli scaffali del suocero (nooooo!). Il terzo, che ama la Toscana, ti avrà portato per la sesta volta in un mese il solito Chianti del supermercato. Il quarto, che la Toscana la odia, vi sparerà a sorpresa un Nero d'Avola che potrebbe essere lisergico come pure indigeribile.
La babele dei vini, la Waterloo delle regole. Si chiama abbinamento per psicologia, anche se io preferisco definirlo trionfo del caso. Dell'istinto. Della convivialità.
Serate che vanno giù come il migliore dei vini, così perfette da abbinarsi da sole.

Credo che il Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1983 lo aprirò il giorno in cui sarà tutto perfetto. Forse domani, forse mai. (...)
Credo. che invecchierò. Non credo bene come il Brunello di Biondi Santi. Non credo bene come Biondi Santi.
Credo che raccontare un vino sia raccontare il passato, comprendere il presente, scrutare (non senza sgomento) il futuro.
Credo che elogiare l'invecchiamento sia una buona rivoluzione.
Credo che il vino sia, come la musica, uno splendido cavatappi per le emozioni.
Credo, sempre di più, che nell'eterna lotta tra figli e padri, gli unici a vincere siano i nonni. A distanza. Con discrezione. Quasi immortali, certo indimenticabili.

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: bere · cibo · lettura
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Fish Flops Slippers
25 aprile 2018

A proposito di pescivendoli...


Una ciabatta carpa per sentirsi un po' Sampei.

Il sito Good Times recita: "Le Fish Flops originali sono tornate solo per un periodo limitato. Le ciabatte indispensabili per ogni pescatore sono incredibilmente dettagliate e lucenti tanto da sembrare pesci veri! Realizzate con materiali di alta qualità sono il regalo perfetto per te e tutta la tua famiglia".

In vendita anche su altri siti in differenti colori. Come resistere?

shopgoodtimes.co

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: abbigliamento · animali · oggetti
Tags: , , , , , , , , , , , , , ,

Cuscini pesciosi
20 novembre 2015

Dopo i cuscini gattosi è tempo di pesce...


Il classico cuscino da viaggio, a forma di ferro di cavallo, da mettere attorno al collo diventa un enorme gamberetto per stupire sia in treno che in aereo.
Se usato a casa l'abbinamento ai cuscini salmone per divano (interi e a tranci) è quasi obbligatorio!


www.dottorgadget.it/cuscino-gamberetto
www.dottorgadget.it/cuscini-salmone

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: animali · oggetti
Tags: , , , , , , , , ,

“La settima vittima” di Alexandra Marinina
3 marzo 2013

Le domande si succedevano rapidamente. Nella trasmissione cominciavano a intervenire anche gli spettatori sul Novyj Arbat e l'atmosfera si era decisamente riscaldata. Nastja a Tatjana riuscirono a fare anche qualche battuta arguta e a suscitare le risate degli spettatori. Quando mancavano ormai tre minuti alla fine delle riprese, sopra le teste degli spettatori del Novyj Arbat apparve un cartello con alcune parole scritte a mano: Se sei tanto intelligente, indovina dove incontrerai la morte.
Il conduttore rimase completamente allibito. La prima a riprendersi fu Nastja che, agitando un braccio, si mise a gridare: "Korzun! Chiami subito la polizia! Subito! Fermatelo!"

Tatjana era come paralizzata, un gelo mortale l'aveva invasa e la teneva imprigionata in una specie di morsa. A chi erano indirizzate quelle parole? A Nastja? O a lei? E cos'era, uno scherzo cretino, o un avvertimento da prendere sul serio? Le sembrava che il terrore l'avesse addirittura resa sorda, perché non riusciva a sentire le urla isteriche della sala, pur vedendo chiaramente le bocche spalancate e i gesti scomposti degli spettatori.

"Tanja, non starai un po' esagerando le cose? È passata soltanto mezz'ora a stai ragionando in modo perfettamente efficiente. Ti sei ripresa. Non ti pare?"
Tatjana strinse forte le dita di Nastja in segno di gratitudine.
"Mezz'ora è troppo Nastja, è tragicamente troppo. Una persona che fa il nostro lavoro non ha diritto a mezz'ora di terrore. Mezzo minuto è il massimo che mi sarei potuta concedere. E sarebbe stato già molto. Cinque-dieci secondi sarebbero stati accettabili, non di più. Ma non ha neppure senso che te lo spieghi, lo capisci benissimo da sola. Non parliamone più."

Le ultime foto mostravano in primo piano il pesce e il bambolotto. Quest'ultimo era inserito nella bocca del pesce, da cui spuntava solo con le gambe.

"Bosch" ripeté Ira paziente. "Hieronymus Bosch. II pesce che divora un uomo è una delle sue immagini preferite. Ho un libro con tutti i suoi quadri da qualche parte, adesso lo cerco." (...)
"Un certo Bosch" mormorò Zarubin confuso. "E che cosa vorrà dire?" (...)
"Non è un certo Bosch, è un pittore molto famoso" lo corresse a voce alta. "E vuol dire che tutto ciò che procura piacere all'uomo nella vita terrena, lo tormenterà dopo la morte."

Nastja si sentiva vagamente in colpa perché quella sera le pesava la compagnia anche delle persone più care. Sasha a Dasha volevano semplicemente farle piacere, le avevano portato un regalo e un bellissimo mazzo di fiori, erano venuti apposta per festeggiarla nel Giorno della polizia, ma lei non se la sentiva proprio... Non in generale, ma proprio quel giorno non se la sentiva... Perché quel giorno l'assassino aveva fatto un altro passo avanti. Verso di lei.

"La morte, Nastja. In comune tutte le vittime hanno non qualche ipotetico peccato, ma l'unico e incontrovertibile fatto di essere morti. E di aver ricevuto, o di stare per ricevere, un funerale dignitoso, invece di finire all'obitorio come cadaveri che nessuno ha reclamato. Il tuo assassino è ossessionato dal problema della morte. Nei suoi delitti la analizza da diversi punti di vista."

"Nastja, ma tu soffri di mania di grandezza! Ma che bisogno vuoi che abbia di ammazzare proprio te? Lui ha il suo problema, e non lo risolverà certo grazie alla tua morte."

"Assolutamente normale. Nastja, è chiaro come il sole. Vuole essere preso. E non da un poliziotto qualsiasi, ma da te. E se tu non riuscirai a farlo, allora non vuole neppure essere preso. O da te o da nessuno."

Sei situazioni che giustificavano una morte anticipata. Morire perché il meglio è ormai passato. Morire perché vivere è troppo difficile. Morire quando ancora non si è perso tutto, perché tra poco sarà molto peggio. Morire perché già adesso si sta male e in futuro sarà ancora peggio. Morire perché non si ha più voglia di vivere. Morire perché con la propria malattia si è di peso a una madre già in difficoltà.

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: lettura
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Trattoria del pescatore
17 dicembre 2011

Pranzo sociale vuol dire Trattoria del pescatore, linguine al granchio, astice alla catalana e qualcosa da portare in tintoria...

Storico locale in zona Porta Romana sempre affollatissimo che propone cucina sarda di mare. Ambiente rustico e un po’ troppo rumoroso ma cucina assolutamente convincente della moglie del patron Giuliano.

I piatti, elencati a voce in modo del tutto informale, non sono molti e variano a seconda dell’arrivo di pesce fresco del giorno.

L'antipasto è composto da una decina di assaggi freddi e caldi che spaziano dal polipo tiepido con patate ai moscardini in umido con polenta, dal salmone fresco con lumache di mare alle fritelline di gianchetti, dai gamberetti in salsa rosa alle cozze gratinate.

I primi prevedono spaghetti con vongole e bottarga, tagliolini al granchio, risotto alla marinara , zuppa di pesce e paccheri con pesce spada, calamari, peperoni e bottarga. I secondi branzino e orata al sale, tagliata di tonno, grigliata mista, sarde a beccafico, fritto misto.

Il piatto forte del locale è l'astice alla catalana (astice bollito a pezzi, cipolle rosse di Tropea, pomodori camone sardi e corposo olio extravergine).

Dopo il secondo viene servito del pecorino fresco, scucchiaiato direttamente da una mezza forma. Ad accompagnare le portate un pane irresistibile e vini sardi.

Per finire sorbetto al limone o alla mela, mirto e fil'e ferru.

www.trattoriadelpescatore.it

Per visualizzare eventuali immagini legate a questo post cliccare qui.


Commenti
Categorie: cibo · ristoranti
Tags: , , , , , , , , , , , , , ,