foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
“Il saio nero” di Candace Robb
7 luglio 2011

Era prossima la mezzanotte, eppure la luce del crepuscolo indugiava ancora sulle marcite che si stendevano tra il convento di Elcho e il fiume Tay. Risuonavano, sullo sfondo, i gracidii e i richiami delle creature della notte; davanti rumoreggiavano e sciabordavano le acque del Tay e del Willowgate che confluivano sotto l'isola di Friarton. Christiana sentì spaccarsi sotto i piedi nudi la crosta friabile del terreno inaridito dalla siccità estiva, ma al successivo passo affondò nella melma fino alla caviglia. Estrasse il piede con un brivido di disgusto. Aveva trascorso ventitre anni della sua vita coniugale a Perth, più su, lungo il fiume, e in tutto quel tempo non si era mai conciliata con le marcite. Cresciuta tra le montagne, i laghi, le rive scoscese del corso superiore del Tay, rimpiangeva l'aria fresca e frizzante e il suolo solido e compatto di quella contrada. Qui, invece, i campi lungo le rive erano insidiosi, talvolta più acqua che terreno, a seconda delle condizioni atmosferiche, inquietanti come lo erano i suoi pensieri.

Niente di quello che aveva sentito dire di Christiana McFarlane l'aveva preparata alla stanchezza fisica e mentale che l'aveva colta dopo essere stata alla sua presenza. (...) Che una donna così bella, così aggraziata nel portamento, potesse ispirare con la sua semplice presenza tanta paura e disperazione la gettava nello sgomento. Aveva creduto che Margaret fosse una figlia, come ce ne so tante, incline a lamentarsisenza ragione, piena di rancore per le cose che sua madre non voleva darle, ma ora pensava che fosse da ammirare per la sua forza d'animo.

(...) si accinse a riscaldare un po' di vino speziato da offrire alla sua padrona per conciliarle il sonno. Margaret entrò di lì a poco e nervosamente cominciò a tirare le stringhe intorno alla vita e sulle spalle. Appoggiato il boccale, Celia si affrettò ad aiutarla.
"... Mia madre ha chiesto di vedermi domattina prima della partenza."
"Per scusarsi di avervi accolto così male?" borbottò Celia affaccendandosi sui nodi che Margaret aveva ingarbugliato quando per l'impazienza aveva tirato le stringhe.
"Quello di oggi è il suo comportamento normale..."
"La puttana si è ritirata in convento, al sicuro e in mezzo al lusso, mentre i suoi figli sono nel mondo senza che nessuno della famiglia li protegga." (...)
Celia si morse la lingua e versò nel vino speziato qualche goccia della valeriana che aveva portato con sè. Le sembrava che Margaret ne avesse bisogno.

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