foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Bella ciao
25 aprile 2020

La mia ninna nanna (di un'infanzia alternativa). Grazie mamma...

Una mattina mi son svegliato
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor

O partigiano portami via
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir

E se io muoio da partigiano
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir

E seppellire lassù in montagna
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior

E le genti che passeranno
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior

E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà

E questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà

ASCOLTA Bella Ciao della #propagandaorkestra

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Pesce di stagione
9 febbraio 2020

Come è consigliabile comprare frutta e verdura di stagione bisognerebbe imparare a fare la stessa cosa con il pesce fresco, tenendo conto anche del luogo di provenienza del pescato.
Queste, mese per mese, le specie ittiche che si trovano nei mari che bagnano l'Italia.

GENNAIO: alice, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, lampuga, mazzancolla, mormora, nasello, pagello, palamita, pesce di San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, triglia.

FEBBRAIO: alice, argentina, busbana, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, lampuga, mazzolina, menola, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, ricciola, rombo, rombo chiodato, sarago, sardina, scorfano, seppia, sgombro, tonno alletterato, totano, triglia, vongola verace, zanchetta, zerro.

MARZO: alice, argentina, busbana, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, gambero rosa, granchio, mazzolina, menola, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, polpo, potassolo, rana pescatrice, razza, ricciola, rombo, rombo chiodato, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, tonno alletterato, totano, triglia, vongola verace, zanchetta, zerro.

APRILE: alice, busbana, canocchia, cefalo, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, lampuga, lanzardo, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pesce San Pietro, pesce sciabola, pesce spada, polpo, razza, rombo, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, sugarello, tonno, totano, zerro.

MAGGIO: alice, aragosta, cefalo, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, mormora, nasello, occhiata, pesce spada, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, sardina, scampo, seppia, sgombro, sogliola, spigola, sugarello, tonno, totano, triglia.

GIUGNO: alice, cepola, cernia, dentice, gallinella, gambero rosa, granchio, mormora, nasello, orata, pesce spada, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, sardina, scampo, sogliola, spigola, tonno, totano.

LUGLIO: alice, cefalo, cozza, dentice, fasolaro, granchio, nasello, orata, passera di mare, pesce spada, ricciola, sarago, sardina, scampo, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spigola, totano, tracina, triglia, vongola verace, zerro.

AGOSTO: alice, canocchia, cozza, dentice, gallinella, lanzardo, leccia, nasello, orata, passera di mare, pesce spada, sardina, sgombro, sogliola, spigola, triglia.

SETTEMBRE: alalunga, alice, calamaro, canocchia, cefalo, gattuccio, lampuga, mazzancolla, mormora, moscardino, occhiata, passera di mare, pesce spada, riccio, ricciola, rombo chiodato, seppia, sogliola, spigola, spinarolo, triglia, vongola verace.

OTTOBRE: alice, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, gallinella, gattuccio, mazzancolla, mormora, moscardino, nasello, ombrina, orata, passera di mare, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno, triglia, vongola verace.

NOVEMBRE: alalunga, alice, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, cernia, dentice, gallinella, gattuccio, lampuga, lanzardo, mazzancolla, mazzolina, mormora, moscardino, nasello, occhiata, ombrina, orata, pagello, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, sogliola, spigola, spinarolo, triglia, vongola, zanchetta.

DICEMBRE: alice, calamaretto, calamaro, canocchia, cefalo, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, orata, pagro, polpo, potassolo, rombo, sarago, sardina, seppia, sgombro, sogliola, spigola, spinarolo, tonno rosso, triglia, vongola verace.

www.ilgiornaledelcibo.it

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I ravioli psichedelici della “Lady Gaga della pasta”
28 febbraio 2019

Per questo giovedì grasso un bellissimo piatto di stelle filanti...


Linda Miller Nicholson, food blogger di Seattle, realizza vere e proprie sculture di pasta e i suoi numerosissimi follower attendono sempre con ansia le sue nuove creazioni.

Nata con il matterello in mano per tradizione familiare Linda, durante alcuni viaggi in Italia, ha carpito tutti i segreti della pasta per poi sbizzarrirsi, tornata negli Stati Uniti, nel produrre pasta artigianale artistica ispirata al mondo della moda che l'ha portata ad essere soprannominata la "Lady Gaga della pasta".

La sua specialità: pasta colorata, anzi coloratissima e formati sempre nuovi, ottenuti con acqua, farina, uova delle sue galline e colori rigorosamente naturali estratti da spezie, erbe, frutta e vegetali di ogni tipo.



saltyseattle.com
www.instagram.com/saltyseattle

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Mappe geografiche da assaggiare
7 febbraio 2019

Francia assiette de fromages...


Le "Food maps" create da Henry Hargreaves e Caitlin Levin nascono dalla passione per i viaggi e dalla consapevolezza che la scoperta di un paese passa anche attraverso l'assaporare i suoi cibi e la comprensione delle sue complessità culturali.
Gli alimenti iconici di nazioni e continenti sono qui trasformati in mappe fisiche, così i pomodori originari delle Ande del Sud America sono utilizzati per rappresentare l'Italia considerata la "regina del pomodoro". Le undici mappe realizzate presentano ludicamente il cibo come parte dell'identità culturale di un luogo. Questo progetto, spiegano Henry e Caitlin, mostra come il cibo sia capace di unire le persone.

Africa: mappa di banane e platani
America del Sud: mappa di agrumi
Australia: mappa di gamberi
Cina: mappa di noodles
Francia: mappa di formaggi e pane
Giappone: mappa di alghe
India: mappa di spezie
Italia: mappa di pomodori
Nuova Zelanda: mappa di kiwi
Regno Unito: mappa di biscotti
Stati Uniti: mappa di mais


Henry Hargreaves, fotografo autodidatta nato in Nuova Zelanda e trasferitosi negli Stati Uniti, utilizza il cibo come voce narrante di molti suoi progetti che raccontano storie per immagini da nuovi e interessanti punti di vista. In "No seconds", ad esempio, propone una serie di scatti che ricreano e catturano gli ultimi pasti dei condannati a morte, mentre in "From MRE to Michelin" presenta le razioni militari di varie nazioni impiattate come portate di ristoranti stellati. In altri progetti compie incursioni nel mondo del cinema e dell'arte come in "Celebrated for you", "Cocktails of film, literate and TV" e "Rice-Ko".

henryhargreaves.com
henryhargreaves.com/#food-maps

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Bandiere a tutto sapore
1 febbraio 2019

Molto incuriosita dagli spinaci cheera thoran indiani...


Per promuovere il Sydney International Food Festival del 2009 l’agenzia australiana di comunicazione WHYBIN\TBWA ha rivisitato le bandiere di diciotto nazioni utilizzando come tavolozza colori gli alimenti tipici di ogni paese.

Australia: meat pie e salsa
Brasile: foglie di banano, lime, ananas e frutto della passione
Cina: pitaya e carambola
Corea del Sud: kimbap e salse
Francia: roquefort, brie e uva
Giappone: tonno e riso
Grecia: olive kalamata e feta
India: pollo al curry, riso, cheera thoran e papadum
Indonesia: salsa sambal oelek e riso
Italia: basilico, spaghetti e pomodori
Libano: fattoush, pita e prezzemolo
Regno Unito: scone, panna e marmellata
Spagna: chorizo ​​e riso allo zafferano
Stati Uniti: senape e hot dog con ketchup
Svizzera: prosciutto e emmental
Thailandia: salsa agrodolce piccante, cocco grattugiato e granchio blu
Turchia: lokum
Vietnam: rambutan, litchi e carambola

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“Inquietante delitto in Vaticano”
1 novembre 2017

di Flaminia P. Mancinelli

Quando lui le aveva spiegato che le catacombe dipendevano dal Vaticano ovvero dalla Pontificia Commissione per l'Archeologia Sacra, lei aveva reagito con stupore: «Ma ce n'est pas possible!... tu stai scherzando, Nicolà, non è possibile che sia il Vaticano a comandare sui ritrovamenti archeologici a Roma».
«Ho chiesto alla Vittorini di informarsi bene, ma credo che la regola - quello che tu chiami comandare - riguardi tutte le catacombe in territorio italiano».
«Toute l'Italie? Mais c'est vraiment fou!»
«No, invece, credo sia ovvio: si tratta dei primi cimiteri cristiani. In molti di questi sono stati sepolti i martiri delle persecuzioni romane. E quindi sono luoghi sacri, di cui è normale si occupi la Chiesa».
Marion si zittì, ma solo per qualche istante. Stava riflettendo. Quindi osservò: «Guarda caso, tutti - anche la Pontificia - si dimenticano di questa catacomba. La lasciano andare in rovina per anni... Giusto?»
Nicola si limitò a un cenno di assenso.
«Poi un giorno arriva un prete per fare un'ispezione alla catacomba... e dopo poco, guarda che combinazione, in quella stessa catacomba viene trovata una donna assassinata... Tu puoi pensare quello che vuoi, mon amour, ma in questo delitto il y a l'ombre du Vatican!»
«L'ombra del Vaticano?»
«Ça va sans dire...»

«Villa Ada è territorio del Comune di Roma... E allora qualcuno deve spiegarmi perché, se io ho bisogno di informazioni su quelle catacombe... Io, una carabiniera dello Stato italiano, devo farlo per la cortese intercessione di un Istituto alle dipendenze del Vaticano, di una certa Pontificia nonsocchè».
«Vuoi una sigaretta?», le chiese il tenente Serra, porgendole il pacchetto.
«No, grazie, ho smesso».
«Di nuovo? Non lo sapevo».
«Neanch'io! Sono solo cinque giorni e allora non ho fatto pubblicità, perché tanto lo so: poi ricomincerò».

«Grazie alla sua intuizione, cara Vittorini, siamo finalmente arrivati alla vittima zero del nostro serial killer», esclamò la donna, infilandosi i guanti sterili.
«Ne avete la certezza?», chiese Sara, cauta.
«Se si infila un camice e viene dentro, potrà constatarlo con i suoi occhi», la invitò la dottoressa. (...)
Il dottor Lusini era di spalle e stava scattando delle fotografie alla salma.
«Venga, sottotenente, si avvicini. Guardi qui», la disse mostrandole un punto preciso sulla schiena della donna. La pelle, rimasta sepolta per diverse settimane, era quasi del tutto putrefatta, ma nel punto indicatole dal patologo c'era una macchia rossastra.
Vincendo la repulsione, Sara si chinò a guardare e la vide.
«Se volessimo, potremmo dire che questa è la madre di tutti i tatuaggi che il serial killer ha inciso sulle donne assassinate: stessa posizione, analogo disegno», spiegò Lusini avvicinando il cono di luce della lampada. «Qui abbiamo l'originale, esattamente sotto la scapola destra. Solo che si tratta di una voglia mentre sulle vittime è un tatuaggio».
Sara arretrò di un paio di metri. «Allora è lei».
«È lei senz'altro!»

«Vedi, Sara, noi diciamo di avere un'anima, e quest'anima distingue l'essere umano e lo rende superiore agli altri animali... Ma ne siamo certi? O quell'anima che neghiamo agli altri esseri viventi, invece, in loro è molto più pura?»
Sara Vittorini cercò di seguire l'uccello nel suo indaffarato cinguettio, era alle prese con la costruzione del nido, dove a breve la sua compagna avrebbe deposto le uova, e non potè fare a meno di fermarsi a riflettere su quello che aveva appena detto Marion.

Ciao Teo...

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Cioccolatini componibili
24 marzo 2017

Cosa direbbe adesso Forrest Gump?


Sweet Play è un progetto di food design del 2011 di Elsa Lambinet, realizzato in collaborazione con la Chocolaterie des Tuileries e la Biscuiterie les Secrets de Lola famose per l’alta qualità delle lavorazioni artigianali dei loro prodotti.
Per renderlo componibile, il cioccolatino è stato scomposto in tre parti: struttura di cioccolato, ripieno interno, decorazione esterna. Ogni guscio di cioccolato (bianco, al latte o fondente) è stato infatti disegnato con una fessura per accogliere sottili sfoglie di biscotto, wafer, torrone o caramello e con differenti depressioni nella parte superiore per contenere frutta fresca, frutta secca, confetture o altro ancora.
Con tre elementi variabili l'invito a comporre il proprio personalissimo cioccolatino perfetto risulta praticamente irresistibile, sia dal punto di vista gustativo che estetico.

Shockino è una pralina personalizzabile e componibile costituita da tre elementi: una base, un anello esterno e un perno di chiusura. I tre elementi, disponibili in 18 gusti differenti (6 per le basi, 6 per gli anelli e 6 per i perni), sono prodotti artigianalmente in Italia con materie prime di altissima qualità.
L'originale prodotto nasce da un'idea dei designer Piergiorgio Carozza e Gabriele Cossu che si sono affidati per la realizzazione a Enzo D’Abate maestro cioccolatiere di Isernia.
Qualche numero: le golose combinazioni possibili sono nientemeno che 1728 e la confezione da 36 pezzi permette di ottenere 12 praline tra 216 combinazioni differenti.



"Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita." Forrest Gump

elsalambinetdesign.com
www.shockino.it

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Venerdì 17
17 giugno 2016

Attacco di eptacaidecafobia?


L'eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα, diciassette e φόβος phobos, paura) è la paura del numero 17. Questo numero, in particolare abbinato al giorno venerdì, è ritenuto sfortunato in Italia, una superstizione non riscontrabile altrove ma del tutto analoga a quella anglosassone per venerdì 13. E il giorno più temuto per spagnoli e greci? Martedì 13.

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Orridi da mangiare
3 marzo 2015

Pensavo fosse giunto il momento di iniziare a fotografare le mie creazioni culinarie ma... anche no!



Orridi da mangiare... il peggio dei foodblog italiani.
ATTENZIONE! PIATTI ESPLICITI.

Orridi da mangiare è un blog irriverente, cattivo e politicamente scorretto che raccoglie le peggiori foto-ricette dai blog di cucina italiani. "Fatevene una ragione" annunciano i tre autori (Joshua, Ramon e Chico) nella pagina CHI SIAMO e perchè questo blog.

"Quello di nutrirsi è un bisogno naturale di tutti gli esseri viventi: lo facciamo tutti, i più fortunati due volte al giorno, a pranzo e a cena. Per nutrirsi, da qualche migliaio d'anni a questa parte, l'uomo cuoce il suo cibo, così da renderlo più masticabile, invitante e digeribile. Peccato che qualcuno abbia inventato i food blog e da quel momento tutto sia andato a puttane.
Facendo le dovute eccezioni infatti, il più delle volte la rete è invasa da siti e blog di cucina che pubblicano piatti assolutamente inguardabili, poltiglie incolore, pasticci osceni, ricette scialbe e liquami infelici.

Ecco in poche righe la mission di questo blog, che vuole sobbarcarsi un lavoro immane e francamente schifoso: raccogliere gli orrori da mangiare, che ogni giorno i food bloggers italiani ci propinano instancabilmente.

Questo blog è ironico, sarcastico, cattivo, irrispettoso, irriverente e fa i ruttini a tavola. Noi non siamo una guida michelin, quindi anche se doveste trovare una vostra ricetta su questo sito, niente paura, non perderete punti da chef, nè stelle. Non vogliamo perseguitarvi, nè offendervi, stiamo solo scherzando, e un brutto piatto può capitare a chiunque.
Siamo perfettamente consapevoli che i foodbloggers non professionisti ci mettono il cuore, noi ci aggiungiamo il fegato e così ci facciamo un bello spezzatino alla faccia di chi si prende troppo sul serio."


Da leggere anche l'avviso sui contenuti in homepage.

"I contenuti (testo e immagini) presenti in questo blog potrebbero impressionare le persone più sensibili e gli stomaci più delicati. Ci preme affermare la più totale distanza dai blog dai quali prendiamo le foto, perchè cancelliamo i marchi e omettiamo la fonte: infatti non vogliamo appropriarci delle vostre ricette, nè sputtanare in pubblico i vostri blog, noi stiamo solo scherzando. Tuttavia, pur ricordando a tutti i lettori privi di senso dell'umorismo che questo è un blog satirico, invitiamo chiunque si senta offeso dalla pubblicazione di qualche piatto indecente o di qualche foto di sua proprietà intellettuale, a segnalarci tali immagini, che verranno quasi immediatamente oscurate dalle pagine di questo blog, ma non dalla nostra memoria. Che li ricorderà per sempre."

orroridamangiare.blogspot.it

Il titolo del post "La cucina degli avanzi: il secchio dell'umido in un boccone" per me è vera poesia...

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La pizza e la forchetta
25 marzo 2014

Scrive Massimo Montanari, docente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione dell’Università di Bologna, nella rubrica Cibo è cultura del numero di marzo di CON (il mensile dei soci COOP):

La pizza e la forchetta di Bill De Blasio.

Si è (...) letto sui giornali che il nuovo sindaco di New York, Bill De Blasio, è stato sorpreso da un fotografo a mangiare la pizza con la forchetta. Gesto che a noi italiani (come all’italo-americano Bill) appare ovvio, ma agli americani no.
Al punto da suscitare un vero e proprio scandalo. La rivista "The New York" ha parlato di "un disastro". Il "Daily News" ha accusato il sindaco di snobismo. Un blog locale ha aperto un forum tra i lettori per discutere quello che è stato definito "il primo passo falso" del sindaco. Il gestore della pizzeria "Goodfellas", in cui è stato commesso il misfatto, ha ritenuto di dover giustificare la gaffe dell’illustre ospite impegnandosi, la prossima volta, a insegnargli le buone maniere, ossia che la pizza si mangia con le mani, come tutti i "veri" americani sanno. È rimasta celebre la foto di un altro Bill, il presidente Clinton, che "correttamente" trangugia un trancio di pizza ripiegato, tenendolo ben stretto nelle sue grandi mani. Lo stesso De Blasio si è scusato, adducendo a motivo del suo comportamento il fatto che in Italia – dove torna spesso – mangiare la pizza con forchetta e coltello è abbastanza normale, tanto più se è ricolma di sughi e condimenti, come in America solitamente accade.
La vicenda si potrebbe confinare nel ridicolo, se non avesse un profondo significato culturale. Il fatto è il 65% degli americani è convinto che la pizza sia un’invenzione americana e che, pertanto, mangiarla in modo diverso dalla "norma" sia una sorta di tradimento dell’identità nazionale. Da questo punto di vista, la polemica contro De Blasio si colora di tinte quasi xenofobe, o quanto meno si inserisce in una contrapposizione di vecchia data fra i modi "effeminati" della vecchia Europa e lo spirito schietto e robusto dei pionieri del Nuovo Mondo. Il mito della bistecca, del barbecue, di una cucina maschia e "naturale" fa parte integrante di questa immagine. Mangiare con le mani, senza orpelli inutili, diventa il simbolo di una cultura semplice, incorrotta, originaria. Che la pizza sia spesso surgelata e prodotta dalle catene di fast food diventa, in tale contesto, una nota marginale di scarso interesse simbolico. (...)

www.consumatori.e-coop.it

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