foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Cioccolatini componibili
24 marzo 2017

Cosa direbbe adesso Forrest Gump?


Sweet Play è un progetto di food design del 2011 di Elsa Lambinet, realizzato in collaborazione con la Chocolaterie des Tuileries e la Biscuiterie les Secrets de Lola famose per l’alta qualità delle lavorazioni artigianali dei loro prodotti.
Per renderlo componibile, il cioccolatino è stato scomposto in tre parti: struttura di cioccolato, ripieno interno, decorazione esterna. Ogni guscio di cioccolato (bianco, al latte o fondente) è stato infatti disegnato con una fessura per accogliere sottili sfoglie di biscotto, wafer, torrone o caramello e con differenti depressioni nella parte superiore per contenere frutta fresca, frutta secca, confetture o altro ancora.
Con tre elementi variabili l'invito a comporre il proprio personalissimo cioccolatino perfetto risulta praticamente irresistibile, sia dal punto di vista gustativo che estetico.

Shockino è una pralina personalizzabile e componibile costituita da tre elementi: una base, un anello esterno e un perno di chiusura. I tre elementi, disponibili in 18 gusti differenti (6 per le basi, 6 per gli anelli e 6 per i perni), sono prodotti artigianalmente in Italia con materie prime di altissima qualità.
L'originale prodotto nasce da un'idea dei designer Piergiorgio Carozza e Gabriele Cossu che si sono affidati per la realizzazione a Enzo D’Abate maestro cioccolatiere di Isernia.
Qualche numero: le golose combinazioni possibili sono nientemeno che 1728 e la confezione da 36 pezzi permette di ottenere 12 praline tra 216 combinazioni differenti.



"Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita." Forrest Gump

elsalambinetdesign.com
www.shockino.it

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Barbie. The Icon
11 novembre 2015

Barbie. The Icon
Mudec - Museo delle Culture, Milano, dal 28 ottobre 2015 al 13 marzo 2016

Il suo vero nome è Barbara Millicent Robert, ma per tutti è solo Barbie. Definirla una bambola sarebbe riduttivo. Barbie è un’icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Per questo motivo il Museo delle Culture di Milano le dedica una mostra, curata da Massimiliano Capella, dal titolo "Barbie. The Icon".



La mostra racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia ma che, a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dallo scorrere del tempo, ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando ben 50 diverse nazionalità e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.



La mostra è articolata in 5 sezioni e preceduta da una sala introduttiva, Who is Barbie, dove si trovano sette pezzi iconici che rappresentano le decadi dal 1959 ad oggi, la time line, le curiosità, i numeri e il making off globale di Barbie.



www.mudec.it/ita/barbie
www.thebarbiecollection.com

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Bento
20 gennaio 2012

Il bento (obento) è un pasto completo confezionato in singola porzione, solitamente consumato a pranzo fuori casa, che i giapponesi portano al lavoro, a scuola, in viaggio. E’ usato anche nei picnick o nella grandi feste tradizionali.

Il bento contiene riso, pesce, carne, verdure, tofu ed altri cibi a seconda della stagione.
Spesso il bento viene preparato dalle donne giapponesi con gli avanzi della cena, il cibo preparato appositamente in eccedenza viene utilizzato per il suo confezionamento.

I bento si possono anche trovare già pronti in supermercati o negozi specializzati, nelle stazioni ferroviarie riempiti con i cibi tipici della zona ma anche dai venditori ambulati che in Giappone sono molto diffusi.

I giapponesi ritengono che preparare un bento per un'altra persona sia un modo per dimostrarle affetto e attenzione. Spesso nei manga infatti le ragazze portano all'innamorato un bento preparato con le loro mani.
Una comunicazione di emozioni positive si stabilisce tra chi prepara il bento e chi lo mangia.

Il contenitore per bento è una sorta di vassoio con coperchio di varie forme e dimensioni, dotato generalmente di divisori interni che separano i differenti cibi. Il contenitore viene avvolto in un pezzo di carta, di tessuto o in borse speciali insieme alle bacchette. Il bento viene sempre confezionato in modo da creare un pacchettino esteticamente gradevole. Le scatole bento possono essere di plastica usa e getta, di legno o metallo, semplici, stampate o decorate e talvolta vere opere d'arte laccate e fatte a mano.

La cura estetica del bento è fondamentale.
I bento possono essere personalizzati e molto elaborati. Nello stile kyaraben (bento dei personaggi), ad esempio, il cibo viene decorato per riprodurre cartoni animati, fumetti o popolari videogiochi giapponesi. Nello stile oekakiben (bento ritratto) con il cibo si creano persone, animali, fiori, piante, edifici o monumenti. Vengono organizzate addirittura gare tra realizzatori di bento per premiare le realizzazioni più sorprendenti.

Le prime tracce di bento si possono far risalire addirittura al V Secolo ma la parola bento si pensa ebbe origine nel 1600 quando il comandante militate Oda Nobunaga (1534-82) elargiva ai tanti abitanti del suo castello pasti monoporzione.

Dove comprare bento lunch box e accessori per la realizzazione di bento:
www.bottegagiapponese.com

Alcuni album Flickr da vedere:
Luckysundae
Rachel He
♫ Sheree
Mayu

Mari Miyazawa può essere definita una guru del bento e dal 2003 propone sul suo sito le sue creazioni:
www.e-obento.com

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