foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Concerto di Sting a Venezia
28 luglio 2011

Regalo boomerang? No, non mi vergogno e... adesso si parte...

Sting - Symphonicity Tour
Venerdì 29 luglio 2011
Piazza San Marco, Venezia


Sting e la sua band si esibiscono quest’estate in Italia con l’Orchestra sinfonica di Venezia. L’appuntamento è il 29 luglio in Piazza San Marco nell’ambito della quarta edizione di Venezia Jazz Festival (23-31 luglio 2011).

Dopo i concerti sold-out in America settentrionale, Europa e Australia, il Symphonicity Tour fa tappa in Italia. A Venezia Sting ripropone in chiave sinfonica i suoi più grandi successi presentando una scaletta ad hoc con i pezzi storici dei Police e i suoi più famosi brani da solista.

Sul palco il celebre cantante inglese è accompagnato dalla voce di Jo Lawry e da grandi musicisti, come il chitarrista Dominic Miller, il percussionista Rhani Krija, il bassista Ira Coleman. La band e i 50 elementi dell’Orchestra sinfonica sono diretti da Sarah Hicks.

Questi i brani del Symphonicity Tour:
If I Ever Lose My Faith In You
Every Little Thing She Does Is Magic
Englishman In New York
Roxanne
Straight To My Heart
When We Dance
Russians
I Hung My Head
Shape Of My Heart
Why Should I Cry For You?
Whenever I Say Your Name
Fields Of Gold
Next to You
Intermission
A Thousand Years
This Cowboy Song
Moon Over Bourbon Street
End Of The Game
All Would Envy
Mad About You
King of Pain
Every Breath You Take
Desert Rose
She’s Too Good For Me
Fragile
Message in a Bottle

Come solista e membro dei Police, Sting ha ricevuto sedici Grammy, due Brit, un Golden Globe, un Emmy, tre nomination agli Oscar, il Century Award assegnato dalla rivista Billboard e la nomina di Person of the Year da MusiCares nel 2004. E’ inoltre incluso sia nella Rock and Roll Hall of Fame che nella Songwriters Hall of Fame.

La prima avventura discografica di Sting nel mondo della musica classica è stata con l’album di successo ''Songs from the Labyrinth'' pubblicato nel 2006, un’interpretazione con liuto della musica del compositore del sedicesimo secolo John Dowland.

www.ticketone.it

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Anello Lego
26 luglio 2011

Un fantastico regalo... a Natale ci ho persino attaccato l'albero... non comodissimo... ma di sicuro effetto...



Edition Mathea azienda di design tedesca propone Lego Jewellery: anelli , collane, orecchini e piercings in argento che presentano superfici con incastri nei quali si possono applicare gli amatissimi mattoncini Lego.

Gioielli in continua mutazione che permettono di dare spazio alla propria creatività esattamente come le intramontabili scatole di mattoncini Lego ci davano l'occasione per dare spazio alla nostra immaginazione.

Gli anelli sono proposti in tre versioni rispettivamente da uno, due o quattri incastri. Originalissimi vestiti con uno o più mattoncini Lego colorati e decisamente eleganti nudi nella loro essenzialità.

Un diamante è per sempre... posso dire di no... e un anello Lego?


www.mathea-design.com

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Sagra dei Pizzoccheri
23 luglio 2011

E' da tempo che manco... ma la Sagra dei Pizzoccheri  resta un evento da ricordare...

La Sagra dei Pizzoccheri ha luogo a Teglio, in provincia di Sondrio, l'ultimo fine settimana di luglio.

La festa più antica e tradizionale di Teglio si svolge fin dagli anni sessanta nella sua splendida pineta ai piedi della torre medievale (Torre De Li Beli Miri).

La sagra impegna più di cento volontari e vanta oltre 6000 presenze di appassionati di gastronomia provenienti da tutta Italia.

Una cornice folcloristica per una manifestazione in onore del piatto principe della cucina di Teglio e di tutta la Valtellina. Una sagra di sapori che accanto alla degustazione dei classici pizzoccheri (rustiche e corte tagliatelle di farina di grano saraceno con verze e patate, condite generosamente con burro e formaggio d’alpe) offre la possibilità di scoprire altri prodotti della cucina tradizionale valtellinese, il ricco menu offre infatti anche sciatt serviti con cicoria, bresaola e altri affettati, salsicce e braciole alla piastra, formaggi tipici, ciambelle e dolci locali. Il tutto bagnato da vini valtellinesi.

Sagra dei Pizzoccheri 2011
Sabato 30 luglio
19.00 inaugurazione della festa con apertura della cucina
21.00 serata musicale
Domenica 31 luglio
12.00 apertura cucina
19.00 apertura cucina
21.00 serata musicale

www.astel-teglio.it
www.teglioturismo.it/eventi.html

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Forchette e toast
21 luglio 2011

Fork it!

Demenziale ma divertente giochino di velocità e precisione.

L’obiettivo è catturare più toast possibili, inforchettandoli possibilmente a coppie o anche a gruppi. Ogni toast afferrato fa guadagnare un dollaro. I soldi guadagnati a ogni livello permettono di rallentare o velocizzare il gioco e di comprare altre forchette per poter acciuffare sempre più toast.

Si gioca molto semplicemente con il mouse.



Per giocare:
www.flashgames.it/fork.it

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Festa del Redentore
15 luglio 2011

Il mio primo Redentore risale all'anno scorso... e quest'anno non vedo l'ora di raggiungere l'accogliente tavolata di amici veneziani in riva a Sant' Elena... vado pazza per i fuochi d'artificio...

La Festa del Redentore ha luogo ogni anno il terzo fine settimana del mese di luglio ed è una delle festività della tradizione più sentita dai veneziani. In questa festa convivono l'aspetto religioso e popolare.

In questa festa, che illumina il bacino di San Marco, l’effetto spettacolare è garantito da un fantasmagorico spettacolo pirotecnico che la notte di sabato attrae migliaia di visitatori. Nell’inimitabile palcoscenico del bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori dietro le guglie, le cupole e i campanili della città.

Al tramonto le imbarcazioni, addobbate e illuminate, cominciano ad affluire nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. Sulle barche si consumano abbondanti cene a base di piatti tradizionali veneziani in attesa dello spettacolo pirotecnico della mezzanotte. Poi le barche si danno appuntamento al Lido per attendere l'alba.

Chi non ha una barca e non ne ha affittata una, si organizza per festeggiare con tavole imbandite sulla riva, picnik, musica e balli (dalla Giudecca alla Riva degli Schiavoni). Il Redentore è una delle feste popolari più sentite dai veneziani che sono facilmente lieti di ospitare alla propria tavola chiunque voglia unirsi ai festeggiamenti.

La Festa del Redentore è nata per celebrare l’estinzione della peste che dal 1575 al 1577 colpì Venezia, decimando quasi un terzo dei suoi abitanti. Il 4 settembre del 1576 il Senato decise che il Doge doveva far costruire una chiesa in onore del Redentore affinché ponesse fine al flagello della peste, con la promessa che ogni anno la città avrebbe onorato la chiesa. La chiesa fu costruita su progetto del Palladio nell'isola della Giudecca. Venne quindi costruito un ponte di ottanta galee attraverso il canale che venne attraversato da una folla di veneziani scampati alle epidemie. Nel 1677 la peste fu definitivamente debellata e si decise così di festeggiare ogni anno con una cerimonia religiosa inserita in una festa popolare.

Nei giorni di festa la chiesa del Redentore può essere raggiunta in pellegrinaggio attraverso un imponente ponte di barche, allestito per l’occasione e lungo 330 metri, che collega le Zattere all’isola della Giudecca. Le celebrazioni religiose prevedono una solenne funzione presieduta dal Patriarca e una processione.

La domenica della Festa del Redentore si svolge anche una regata su pupparini e gondole.

Programma 2011
Sabato 16 luglio
19.00 apertura del ponte votivo che collega le Zattere con la chiesa del Redentore all'isola della Giudecca.
23.30 spettacolo pirotecnico nel bacino di San Marco
Domenica 17 luglio
Regate del Redentore
16.00 regata dei giovanissimi su pupparini a due remi
16.45 regata su pupparini a due remi
17.30 regata su gondole a due remi
19.00 messa votiva presso la chiesa del Redentore all'isola della Giudecca

www.comune.venezia.it

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“Il saio nero” di Candace Robb
7 luglio 2011

Era prossima la mezzanotte, eppure la luce del crepuscolo indugiava ancora sulle marcite che si stendevano tra il convento di Elcho e il fiume Tay. Risuonavano, sullo sfondo, i gracidii e i richiami delle creature della notte; davanti rumoreggiavano e sciabordavano le acque del Tay e del Willowgate che confluivano sotto l'isola di Friarton. Christiana sentì spaccarsi sotto i piedi nudi la crosta friabile del terreno inaridito dalla siccità estiva, ma al successivo passo affondò nella melma fino alla caviglia. Estrasse il piede con un brivido di disgusto. Aveva trascorso ventitre anni della sua vita coniugale a Perth, più su, lungo il fiume, e in tutto quel tempo non si era mai conciliata con le marcite. Cresciuta tra le montagne, i laghi, le rive scoscese del corso superiore del Tay, rimpiangeva l'aria fresca e frizzante e il suolo solido e compatto di quella contrada. Qui, invece, i campi lungo le rive erano insidiosi, talvolta più acqua che terreno, a seconda delle condizioni atmosferiche, inquietanti come lo erano i suoi pensieri.

Niente di quello che aveva sentito dire di Christiana McFarlane l'aveva preparata alla stanchezza fisica e mentale che l'aveva colta dopo essere stata alla sua presenza. (...) Che una donna così bella, così aggraziata nel portamento, potesse ispirare con la sua semplice presenza tanta paura e disperazione la gettava nello sgomento. Aveva creduto che Margaret fosse una figlia, come ce ne so tante, incline a lamentarsisenza ragione, piena di rancore per le cose che sua madre non voleva darle, ma ora pensava che fosse da ammirare per la sua forza d'animo.

(...) si accinse a riscaldare un po' di vino speziato da offrire alla sua padrona per conciliarle il sonno. Margaret entrò di lì a poco e nervosamente cominciò a tirare le stringhe intorno alla vita e sulle spalle. Appoggiato il boccale, Celia si affrettò ad aiutarla.
"... Mia madre ha chiesto di vedermi domattina prima della partenza."
"Per scusarsi di avervi accolto così male?" borbottò Celia affaccendandosi sui nodi che Margaret aveva ingarbugliato quando per l'impazienza aveva tirato le stringhe.
"Quello di oggi è il suo comportamento normale..."
"La puttana si è ritirata in convento, al sicuro e in mezzo al lusso, mentre i suoi figli sono nel mondo senza che nessuno della famiglia li protegga." (...)
Celia si morse la lingua e versò nel vino speziato qualche goccia della valeriana che aveva portato con sè. Le sembrava che Margaret ne avesse bisogno.

www.candacerobb.com

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Dicono di Antonio Rezza
4 luglio 2011

“Antonio Rezza e Flavia Mastrella incarnano il prototipo puro e assoluto di anarchia ed indipendenza.
(…) le rispettive tensioni (nella massima esemplificazione di tale 'riduzione', Rezza nel corpo, Mastrella nell'occhio) si fondono in un novus che, sia per il teatro che nel cinema, sferza, a chi vi è sottoposto (critica e pubblico), un colpo di reni capace di sollecitare ed attivare molteplici canali percettivi, sotto la lente della destabilizzazione: visiva innanzitutto, e quasi simultaneamente, mentale, di senso, di significato.” Maria Cera

"Antonio Rezza sperimenta, elabora un linguaggio cinematografico che è un precipitato di surreale anarchia, spietata visionarietà, fulminante poesia.” Silvia Ballestra

“Il viso alienato di Antonio Rezza e la sua comicità sublunare, la sua mimica schizoide fanno bene agli occhi e all'anima. Quella di Rezza è una vibrazione elettrica che attraversa i generi comici e li polverizza dentro una maschera che riesce a fondere la parodia, la gag, la provocazione, la reiterazione che sfocia nell'assurdo, l'idiozia metafisica. Un viso magrissimo, immateriale e dantesco che moltiplica le espressioni. E poi la voce: una voce alterata in una lingua che mescola mozziconi di dialetto marchigiano, umbro e del basso Lazio: querula, invadente, depressa e colpevolizzante.” Marco Lodoli e Paolo Repetti

“Antonio Rezza è uno dei più apprezzati e creativi videomakers italiani, autore di corto e mediometraggi premiati nei più importanti festival specializzati. Non semplici 'pezzi' di teatro filmato ma opere assolutamente autonome che coniugano povertà di mezzi, provocazione tematica e ricerca stilistica. Il mondo dei video di Antonio Rezza è fatto di storie surreali e metaforiche, di personaggi lunari e corrosivi osservati da punti di vista insoliti e mai banali.” Massimo Marino

“... il suo teatro del disturbo, protervo e angosciante, ironico e scorticante. Un teatro che sfiora la politica soprattutto nel mettere in gioco il degrado, tutto mentale e talvolta comportamentale, che induce nella gente, gestito in prima persona da lui con la sua faccia pasoliniana, sghemba, spiritata, con il suo corpo allampanato.
Per scelta, una mina vagante gettata dentro il tranquillo ron ron della comicità di casa nostra: del resto è impossibile definire questo eccentrico interprete un comico (…)
… con un linguaggio irriverente e iconoclasta (…) mescola funambolicamente storie senza storia continuamente dentro a fuori il personaggio, gettando in faccia agli spettatori tutto il suo malessere e ricevendone indietro risate. Ovunque vada, del resto, Rezza ha un suo pubblico affezionato e numeroso che gioisce ai suoi irriverenti inviti, ai suoi richiami, alle sue grida da padreterno, al suo corpo elastico che può diventare piccolissimo o lunghissimo, trasformarsi in un animale immaginario o in una vecchietta, in un ieratico folle o in uno squinzio inventore del nulla.
… Rezza ha fatto della provocazione il suo mestiere, il suo segno di riconoscimento e i suoi spettatori sanno ormai quello che possono aspettarsi da lui: una serata fuori dalle norme ma mai qualunque, una cattiveria quasi infantile ma non per questo meno sincera.” Maria Grazia Gregori

“Rompe, irrompe, spiazza, scheggia, frulla parole e scompiglia anime, strapazza il pubblico, è un fenomeno senza eguali, somiglia solo a se stesso. Si chiama Antonio Rezza, guai a qualificarlo attore è un performer, anarchico e amabilmente scorretto. Genialoide fuori da ogni schema, autore, cineasta, scrittore (…) Ragazzaccio scalmanato  è un vero animale da palcoscenico, traboccante, irruento, sciabordante, adrenalinico. Non è facile riassumere i suoi spettacoli senza trama lineare, azioni e quadri in sequenza, voraci, simultanei, pazzeschi. Bisogna vederlo con quel volto puntuto e furfante che come una maschera di lattice si deforma e trasfigura, la chioma inanellata e scarmigliata, il corpo parlante in movimento costante senza pace e tregua, il carisma da teatrante di razza, la parlantina roteante. Artista corrosivo, sanamente fuori di testa, fa accorrere miracolosamente frotte di giovani a teatro e chiunque cerchi nuovi linguaggi e salutari novità outsider. (…) Parossistico e surreale, le sue non sono mai movenze circensi, bensì gesti come prolungamento del pensiero e della parola. Rezza pantagruelico nel suo nuovo delirio cabalistico ben organizzato, affronta un tema a lui caro: l'uomo e la fatica di vivere (…) Proibito capire (…) inutile cercare significati razionali e codificabili, ognuno legge ciò che vuole. (…) Pugni allo stomaco ben sferrati ed efferati, non c'è scampo, ti fai malissimo piangendo e sganasciandoti dalle risate. Gianburrasca diabolico del terzo millennio, colto luciferino e geniale.” Francesca Motta


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Antonio Rezza
4 luglio 2011

Serata dedicata alla proiezione di alcuni cortometraggi realizzati in un corso di produzione audiovisiva frequentato da un amico. Guasto tecnico… attesa interminabile… poi l'annuncio “nell'attesa proiettiamo La divina provvidenza di Antonio Rezza”… coro unanime “chissà che rottura di coglioni” invece… una grande rivelazione!



Nato a Novara nel 1965 dopo solo un anno si è trasferito a Nettuno, in provincia di Roma e attualmente vive ad Anzio. E' attore, regista, scrittore e molto di più. Dopo gli esordi teatrali risalenti al 1985 inizia nel 1987 il sodalizio artistico con la pittrice, scultrice e artista multimediale Flavia Mastrella che dura tutt'oggi.

Teatro
Nuove parabole (1988)
Barba e cravatta (1990)
I Vichinghi elettronici (1991)
Seppellitemi ai fornetti (1992)
Pitecus (1995)
Io (1998)
Fotofinish (2004)
Bahamut (2006)
7-14-21-28 (2009)

Cortometraggi e lungometraggi
La beata mancata (1990)
Fratello Kraus (1990)
Suppietij (1991)
La divina provvidenza (1992)
Il vecchio dentro (1992)
Confusus (1993)
Torpore Internazionale (1993)
L'orrore di vivere (1993)
Larva (1993)
De civitate rei (1994)
Il piantone (1994)
Praeoccupatio (1994)
Evolutio (1994)
Fiorenzo (1995)
Psicosi multipla (1995)
Schizzopatia (1995)
Represso (1995)
Raptus (1995)
Il telefonetto (1995)
Mongana (1995)
Zero a zero (1995)
Escoriandoli (1996)
Critico e critici (1996)
Virus (1997)
L'handicappato (1997)
Hai mangiato? (1997)
Porte (1997)
Il Mosè di Michelangelo (1999)
Turo (1999)
Troppolitani (1999)
Delitto sul Po (2002)
Samp (2002)
Fotofinish - documento a vita bianca (2006)
Ipotesi di film su Cristo Morto (2008)
Il passato è il mio bastone (2008)

Romanzi
Non cogito ergo digito (1998)
Ti squamo (1999)
SON[N]O (2005)
Credo in un solo oblio (2007)

“Mi piace far ridere il pubblico, non compiacerlo. E la fantasia è l'arma di cui mi servo.” (Antonio Rezza)

“Qui non si racconta la storiella della buonanotte, qui si porge l'altro fianco. Che non è la guancia.” (Antonio Rezza)

Da un'intervista di Luigi Farina
“Cosa vuoi trasmettere agli spettatori?”
“Niente, assolutamente niente. Non è che si fa una cosa, almeno noi, per trasmettere qualcosa. Noi facciamo le cose per noi stessi, se poi lasciano qualcosa nel pubblico, forse è l'unico limite dell'arte, quello di lasciare delle sensazioni al pubblico, di non essere completamente staccata dal pubblico. Non prevediamo la sensibilità del pubblico, saremmo appunto dei miserabili se prevedessimo che cosa suscita nel pubblico quello che noi facciamo. Lo facciamo per noi stessi, se poi hanno e danno qualcosa bene, ma mai messi nella testa del pubblico, mai, nemmeno una volta. Cioè l'artista che crea un ponte fra se e il pubblico è un pezzente, non è un'artista. Purtroppo siamo inquinati da questa miseria d'animo e non ce ne accorgiamo. Tutta l'arte che prevede il giudizio del pubblico a priori è arte misera, è l'arte di cui siamo abituati. Quindi il pubblico diventa copartecipe dello spettacolo e il biglietto dovrebbe costare la metà, perchè si fanno interi spettacoli basandosi sul gusto del pubblico, e ripeto mi sembra altamente scorretto tutto ciò.” (Antonio Rezza)

www.rezzamastrella.com

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