foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Ricetta: dita mozzate di zombie
30 ottobre 2019

BOO! Pronti per Halloween?

Dita mozzate di zombie

16 wurstel piccoli (400 gr.)
16 mezze mandorle
ketchup


Bollire per alcuni minuti i wurstel poi scolarli bene e lasciarli intiepidire.
Tagliare un'estremità di ogni wurstel e dall'altra asportare con un coltellino molto affilato una piccola porzione in corrispondenza dell'unghia.
Appoggiare brevemente i wurstel dalla parte dell'incisione su una griglia ben calda.
Comporre le dita di zombie inserendo le mezze mandorle nelle apposite nicchie create per ospitare le unghie e immergendo le parti tagliate nel ketchup.
Servire in un grande piatto di portata o in quattro piatti individuali. Mettere a disposizione piccole ciotoline con altro ketchup per intingere a piacere le terrificanti dita mozzate.


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“La segreta alchimia” di Gaetano Savatteri
1 settembre 2017

Dalla raccolta "Viaggiare in giallo" di Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri

«Saverio, perché non ti fai un giro? Qui accanto c'è un bel negozio di pentole».
«Ragione hai, Peppe. Mi serve proprio una padella antiaderente».
«Ecco, bravo. Ci vediamo tra mezz'ora».
In testa gliela sbatterei una padella antiaderente. Tanto lo so come finisce: Peppe Piccionello da anni dice di voler comprare un televisore, fa un bel giro in un negozio, si informa su tutti gli ultimi modelli e poi non prende mai niente.
A me personalmente questo vizio non sembra nemmeno così grave, ce ne sono di più turpi, come mettersi in fila alle tre di notte per conquistare l'ultimo modello di iPhone. Il problema è che stavolta Peppe mi ha chiesto di accompagnarlo e non ho trovato una scusa già confezionata per dirgli di no. (...)
Una padella antiaderente costa ventotto euro e settanta centesimi. Sinceramente, mi sembra peccato sprecare tanti soldi per spaccarla sulla testa a Peppe, anche se la commessa - molto graziosa, seppure con unghie ricostruite e troppo sbrilluccicanti - mi spiega che ha il fondo in pietra ollare. Provo a immaginare il rumore della pietra ollare, che non so manco cos'è, inferta con la forza di circa quaranta chili espressa dal mio braccio a una velocità di circa diciannove chilometri all'ora sul cranio di Piccionello. Secondo me suonerebbe meglio quella classica di acciaio, ma la ragazza con le unghie Swarovski mi spiega che non ne fanno più, e me ne propone altre di pietra lavica, di ceramica smaltata
o a particelle di granitech. Non ci sono più le padelle di una volta, questa la dico anche se è una stronzata, ma la commessa ride e scopro che uno Swarovski le brilla pure sull'incisivo laterale destro superiore. Troppo perfino per me.
WhatsApp mi deposita, caldo caldo, un messaggio di Suleima.
«Ancora con le tv di Peppe?» chiede.
«L'ho lasciato che flirtava con un Samsung».
«E tu?»
«Vorrei la verità: meglio una padella in pietra ollare o lavica?».
Attendo. Suleima sta rimuginando, ormai lo capisco dal tempo che impiega a rispondere.
«Saverio, la verità. Com'è?»
«La padella?».
«Non fare lo scemo. La commessa del negozio di padelle».
«Normale».
«Stai attento. Vengo lì e vi prendo a padellate, prima a te e poi a quella».
Le spedisco una serie di cuori e di smile.

Sto diventando pazzo, lo so. L'ho letto su «Robinson», l'inserto di «Repubblica», che si comincia così, sentendo le voci; era successo pure ad Alda Merini.
«Allora, dobbiamo perdere l'aereo?»
Un'altra voce, è di Piccionello.
Mi volto e capisco che, oltre alle voci, soffro di allucinazioni.
Davanti a me c'è uno che assomiglia allo Zeb Macahan del telefilm Alla conquista del West.
Chiudo gli occhi. Appena li riaprirò non ci sarà più niente e sarò tornato in me, sarà stato solo un sogno a occhi aperti.
«Sei diventato più scimunito del solito?» mi chiede l'uomo mascherato.
«Peppe, come cazzo ti sei impupato?»
«Classico ma informale» e si gira su se stesso.
Riesco a diagnosticare un paio di stivaletti Camperos El Charro pitonati a punta stretta con tacco da quattro centimetri, jeans stonewashed, camicia di velluto blu a righine strette, giacca di renna con frange.
Cerco a tentoni una sedia, mi tremano le gambe. Già mi immagino per le strade di Praga accanto all'ultimo dei mohicani.
«Che ne dici? La classe non è acqua» fa Piccionello.
«Acqua».
«Appunto, non è acqua».
«Peppe, un bicchiere d'acqua, per piacere. Avverto un'improvvisa secchezza delle fauci».
Bevo. Guardo con attenzione l'urban outfit di Peppe. Era meglio in mutande e infradito. Ogni dettaglio in sé è spaventoso, ma l'insieme è terrificante.

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Zampicure
1 agosto 2017

Nuovi e allucinanti confini della nail art...


Morbidi cappucci copri unghie colorati per animali domestici, disponibili in sei taglie differenti e in un'infinità di colori: lucidi, opachi, metalizzati, glitterati e fosforescenti.
In vendita in kit da 20 pezzi con apposita pasta adesiva per posizionarli. Sempre che micio sia d'accordo!


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Smalto per unghie gusto pollo by KFC
10 settembre 2016

Petto o coscia?


La catena statunitense di fast food Kentucky Fried Chicken, specializzata in pollo fritto, propone da maggio smalti per unghie commestibili in due differenti colori e sapori. I gusti sono quelli del pollo commercializzato nei suoi store: "Original" (per lo smalto nude) e "Hot and Spicy" (per quello arancione) scelti coinvolgendo i clienti di Hong Kong che hanno indicato i loro preferiti nel menù ufficiale della campagna "Così buono da leccarsi le dita".

Pare che per realizzare gli smalti sia stato usato un mix di 11 spezie ed erbe aromatiche naturali rimasto per il momento segreto.
Gli smalti unisex, come si legge sulle confezioni, sono da "leccare, ancora, ancora e ancora". Altro che vietato mangiarsi le unghie!

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